Capitolo 2

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Una settimana. Il tempo che passò prima che il ragazzo della stanza 312 si svegliasse. Tutti lo seppero. Proprio dopo sette giorni di puro silenzio e incertezza negli occhi delle persone che passavano per quel corridoio, un nuovo grido si sparse per l'aria. Harry era seduto alla scrivania del Dipartimento 3, lavorando tranquillamente davanti ad Eleanor.
Quando il grido risuonò, loro alzarono lo sguardo e si osservarono fino a che non ci fu nuovamente silenzio. Come se si fossero messi d'accordo, si alzarono e si avviarono in corridoio. Camminarono con furia fino alla porta dove, sapevano bene, risultava provenire il suono. Sulla soglia, come di guarda, il dottor Carter. Si copriva gli occhi con una mano, come in segno di stanchezza e disperazione. La porta non era chiusa. I tre si scambiarono uno sguardo mentre un altro grido li assordò.

-' Si tranquillizzi, Signor Malik!'- ordinò un' infermiera.

-'Come cazzo faccio a tranquillizzarmi? Fottutamente non mi sento le gambe!'- urlò il ragazzo.

Harry impallidì. Non era possibile. Non credeva che tutto ciò stesse succedendo davvero. Sentì il sangue gelarglisi nelle vene, e una sensazione nauseante si estese per tutto il suo corpo.
Harry si voltò a guardare il dottore e tutte le sue domande ricevettero risposte.

Un altro grido.

-' Puoi venire un secondo con me, Styles?'-

Harry annuì lentamente e, come in un sogno, seguì il dottore nell'infinito corridoio, lasciando così Eleanor con lo sguardo perso e confuso, le parole dell'infemiera che gli risuonavano nella mente:
' Questo ragazzo guarirà, vedrai che si riprenderà.'
Harry non ascoltava il suono dei suoi passi sul pavimento. Non ascoltava niente. Fissava semplicemente la schiena del dottor Carter, prima che arrivassero nel suo ufficio. Si ritrovarono poi di fronte a guardarsi negli occhi.


Quando si sedette, Harry si sentì più sicuro, come se, se fosse stato ancora in piedi, sarebbe caduto da un momento all'altro. Si prese il viso fra le mani e sospirò, una, due, tre volte minimo.
Non poteva lasciare che casi come questi lo abbattessero tanto, o la sua carriera di infermiere, così come iniziata, sarebbe terminata.
Però aveva veramente sperato che il ragazzo della 312 si sarebbe svegliato...


-' Il ragazzo della stanza 312 si chiama Zayn Javadd Malik ed ha diciassette anni.'-  Disse il dottore,  ad alta voce, ed Harry suppose stesse iniziando a leggere la sua cartella.

-' E' stato ricoverato il giorno 3 Gennaio 2014, alle otto e quaranta della mattina. Incidente stradale, un Mercedes guidato da un impiegato lo investì mentre lui attraversava col rosso.
Diagnosi: Danni irreparabili ad entrambe le gambe e colonna vertebrale, midollo fratturato, danni minori su viso e petto e due dita rotte. E' stato sottoposto ad un intervento d'urgenza che durò quattro ore e dopo perse i sensi. Fino ad ora non sapevamo che..

-' Va bene..-lo interruppe Harry-  ma perché mi sta dicendo tutto questo?'- Lo aveva ascoltato senza dire nulla, però era stufo. Non voleva sapere nient'altro su quel ragazzo. Quanto più sapeva di lui, peggio sarebbe stato scordarlo.


-' Lasciami finire..-ripose lui- fino ad'ora non sapevamo cosa sarebbe successo una volta svegliato, e nemmeno se si sarebbe svegliato, ma stamattina abbiamo i risultati a tutti i nostri dubbi. Le sue gambe hanno perso la loro funzionalità, per colpa dei danni alla colonna.

Harry sentì come se gli fosse caduta l'anima ai piedi. Lo aveva già preso in considerazione, ma sentirlo confermare dal dottore fu molto più duro.
Un fugace ricordo attraversò la sua mente: Il ragazzo avvolto nelle lenzuola bagnate di sangue gridando, mentre quattro persone operavano le sue gambe. Sentendo ogni punta di dolore. Cosciente. Un brivido percorse la schiena di Harry.

-' P-perché mi ha parlato di tutto questo?'- chiese lui senza guardare il Dottore, quasi in un sussurro.

-' Hai la laurea in fisioterapia, vero, ragazzo?'-

- Sirens. [Zarry][Traduzione Italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora