Capitolo 3

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La prima volta che Harry dovette andare da Zayn, rimase cinque minuti di fronte alla porta chiusa. Il numero 312 inciso in oro lo sfidava ad afferrare la maniglia ed entrare, però non poteva. Non senza avere un piano. Pensava a cosa avrebbe dovuto dire e a cosa non avrebbe dovuto, però aveva la sensazione che sarebbe sembrato stupido qualunque cosa avesse detto. Era quello che aveva detto al dottore il giorno prima, quando ti succede qualcosa di così grave, l'ultima cosa di cui hai bisogno è che venga uno stupido sconosciuto a dirti che andrà tutto bene.

Sospirò, poggiando poi la mano sul pomello, era freddo al tatto. Harry era nervoso, quindi, sarebbe stato meglio farlo quanto prima.

Spinse la porta e questa si aprì, lasciando così a vedere la sua camera. Sarà stata un quarto in più dell'ospedale, pensò Harry. Una piccola scrivania, una sedia, e un armadietto pieno di medicinali, chiuso da un lucchetto. Il ragazzo era sdraiato, col viso girato verso la finestra. Non si mosse neanche di un millimetro quando entro Harry. Si chiuse la porta alle spalle e si avvicinò al suo letto, ma si fermò e indietreggiò. Zayn si girò e lo vide. Dai suoi occhi non traspariva nessuna emozione.

Harry si impose di non balbettare.

'' Sono Harry..-si presentò, suonava così tremendamente impacciato- sono l'infermiere a cui ti hanno affidato, quindi, per qualunque cosa tu abbia bisogno, ti basta premere il pulsante posto dietro al tuo letto, io verrò subito.''

Il ragazzo lo fissò indifferente per una manciata di secondi, poi tornò a guardare fuori dalla finestra.

Harry quasi annaspò.

''B-bene, dovrò somministrarti anche farmaci e roba così..-si bloccò un momento, temendo di star palando all'aria- però a te di questo non fotte un cazzo, e io me ne sto qua come un imbecille, quindi, che cosa importa?''

Harry si diresse verso l'armadio in fondo alla stanza con un sospiro. Aprì il lucchetto, potendo così prendere dei fogli, i quali iniziò a passarsi fra le mani, leggendo varie cose sulle dosi del paziente. Zayn si girò e lo squadrò. Realmente, non se l'era aspettato. Non tutti gli impiegati dell'ospedale si davano degli imbecilli da soli. Oltretutto, Harry non gli sembrava neanche tanto male, ma poi realizzò che non era importante. Niente era più importante.

Prima che lui potesse cogliere il suo sguardo, riprese a fissare la città che si scorgeva dalla finestra semiaperta.

''Devo farti un'inniezione.'' lo avvisò, ora sulla sedia vicino al suo letto.

Zayn sbarrò gli occhi. Odiava le punture. Non le sopportava sin da quando era bambino. Sapeva che non era nulla, comparato a ciò che aveva dovuto passare prima, ma, cazzo..quell'ago sarà stato cinque centimetri. Si morse l'interno guancia, mentre guardava Harry preparare l'occorrente.

Con mani calde, gli prese dolcemente il braccio, e cominciò a strofinare un batuffolo imbevuto di alcool nella sua parte interiore. Lui distolse lo sguardo e serrò il pugno con forza quando sentì la sua pelle venir bucata, chiudendo gli occhi e respirando profondamente.

Quando aprì gli occhi di nuovo, vide l'infermiere stringergli una garza attorno al gomito, sorrideva.
Davvero quell'idiota stava ridendo? Lo fissò incredulo. Harry dovette averlo avvertito.

''E' solo che..-si scusò, sforzandosi di non ridere.- una puntura non è niente e tu..''

''E io sono quasi morto in un incidente stradale?- sibilò Zayn- lo so già, il fatto che tu me lo stia ricordando è solo un dettaglio.''

Zayn non lo guardò.

Harry si morse la lingua, giurando su tutte le cose a lui care che non avrebbe mai più parlato. Già si era pentito, ma le parole erano uscite senza che lui potesse fermarle. A che stava pensando?

- Sirens. [Zarry][Traduzione Italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora