Una settimana dopo
Mia
Dopo aver passato qualche giorno con i Ricci per me era giunta l'ora di tornare a casa, per fortuna mia nonna mi prese con se ero felicissima di stare da lei. In questi giorni passati con loro mi sembrava di vivere un'altra vita, sono stati tutti molto gentili e protettivi con me, hanno davvero una bella famiglia in più con Francesco ho instaurato un vero rapporto di amicizia, forse mi ero illusa di qualcosa di più a casa dei suoi zii, ma dopo esser stati chiamati a tavola mi tirò su e fece finta di niente per tutto il resto della giornata, un chiaro segnale che vuole rimanermi solo amico ma va bene così, oggi dopo la scuola mi aiuterà a portare le ultime cose da nonna.
All'uscita da scuola.
<<Allora sei pronto a spaccarti la schiena?>> Dissi ridendo
<<Nun saremò sul vèrrà pure lei a darcì na' manò>> disse lui indicando una ragazza, per poi allontanarsi verso Leo
<<Ciaò! Io Elisà a' uagliona e' Francesco>> disse lei con l'aria di chi voleva marcare il territorio
<<Ciao piacere Mia dissi io>> non sapendo assolutamente che avesse una fidanzata
<<Finalmènt simme in due>> disse Leo
<<In due a ???>> Chiesi
<<Nòn piacè nimmanco a mè>> disse di getto sorridendomi
<<Non è vero che non mi piace>>
<<M ppe favorè nun si bravà a mentirè, dai sàlì>> disse ridendo
Arrivammo da mia nonna, sistemai le mie cose e salutai tutti, mentre i ragazzi erano fuori Elisa tornò dentro perché aveva dimenticato il telefono.
<<Allora l hai trovato?>> Chiesi
<<Si l'avevo in tasca, sarò sincera con te non mi piace che passi il tempo con il mio fidanzato>> disse avvicinandosi sempre di più a me, fino a mettermi letteralmente con le spalle al muro
<<Non sapevo ne avesse una, non ti ha mai nominata>> dissi io, con tutto il coraggio che avevo, la settimana passata con Maya e Alice mi aveva aperto un mondo su come difendermi da queste "stronze".
<<Sentimi bene, volevi un tetto dove stare ora ce l'hai perciò stai lontana da lui o te ne pentirai>> disse avvicinandosi a me prima di uscire.Vittoria
Passammo il pomeriggio a casa di Diego, mentre gli altri si fumarono alcune canne Giulio con cui ero uscita qualche volta ma senza ottenere grandi risultati, poco dopo mi portò in cucina con la scusa di prendere da bere.
<<Ce na' cosà ca' nun te teng datò a' festà a casa e' Giorgio>> disse facendomi sedere sul tavolo
<<Ah sì e cosa?>> Chiesi anche se visto la pochissima distanza tra le nostre labbra già immaginavo di cosa si trattasse, infatti non esitò più di tanto al baciarmi mentre Alice dal salotto sbraitava
Alice:"Cazzò! teng dimenticàt e' chiavì mo' chi o' sentè fràtemo."
"Leò teng scordàt e' chiavì me e' portì? te pregò song ra Diegò! Graziè fratellòn si unicò" disse chiudendo la chiamata, cazzo sta venendo qui. Quando entrò sentì il cuore battermi all'impazzata, batteva così forte che avevo paura lo sentisse anche Giulio, era così dannatamente bello anche se non mi rivolse la parola, anche se eravamo ancora arrabbiati l'uno con l'altro, era bellissimo.Leonardo
Per fortuna ricevetti una chiamata di soccorso da mia sorella, non avevo nessuna intenzione di reggere il moccolo a sti due né tanto meno uscire con loro.
Arrivai da Diego fingendo di essere tranquillo ma in realtà non vedevo l'ora di vedere Vittoria forse era giunto il momento di chiederle scusa per quello che era successo, visto che da quella sera non ci siamo più parlati ma quando entrai tutte le mie buone intenzioni andarono a farsi benedire, quando la vidi seduta sulle gambe di Giulio mentre se lo baciava davanti a me.
<<Tienì e' toje chiavi>> dissi lanciandole sul tavolino
<<Graziè fratellòn rimanì a bere qualcosà?>>
<<N teng ra fa' ma grazie>> risposi
<<Daì almenò fatti duje note>> disse Diego passandomi la canna
<<Miò fratello?>> Chiese Maya
<<Còn Elisà >> dissi,lei alzò gli occhi al cielo
<<o' so nun piacè nimmanco a me>> dissi sorridendo
<<Nemmèn a me piacciòn e' ragàzz cu cui escì>> disse Alice, mi avevano stancato lei e le sue battute con secondo fine
<<Un altrà cosà ra aggiungèr a' vostra listà re' cosè in comunè>> dissi prima di salutare tutti e uscire senza degnare di uno sguardo Vittoria.
Andai poi a casa, l'indomani invece raggiunsi gli amici di Luca, mi feci un paio di canne per staccare il cervello, ormai era diventata un abitudine staccavo da scuola e andavo da loro, finché un giorno che come sempre volevo farmi solo un paio di canne per non pensare a Vittoria invece per la prima volta in vita mia, mi trovai a provare la cocaina.Qualche giorno dopo (metà novembre)
Francesco
A casa dei miei zii stavo per baciare Mia; mia sorella mi ha anche beccato quando è rientrata dentro dopo che mamma ci chiamò ma aveva semplicemente sorriso e non mi ha mai chiesto niente, sentendomi in colpa e un po' confuso l'altro giorno ho chiesto ad Elisa di accompagnarmi da Mia in modo da non restare da solo con lei, in questi giorni ci siamo un po' persi di vista a causa forse di quello che provo quando la vedo, vorrei evitare di litigare con lei com'è successo a Leo e Vittoria quindi per ora va bene così.
Oggi sarei dovuto andare con Elisa Luca a rapinare quella villetta dove doveva essere depositato un carico di droga, prima di entrare mi arrivò un messaggio di Elisa.
"ammor nun riescò a venirè song cu mammà in ospedalè, rimandiàm a domani"
<<Elìs nun può venirè vuolè rimandare>> dissi
<<Còl cazzo chilli rimman sarànn tuttì ca' a sorvegliàr a' casa o mo' o maje cchiu'>> disse lui
<<V bbene e entriàm>> dissi deciso
"Ci pensiàm nuje te chiamm quann teng finitò" le scrissi prima di entrare in quella casa.Elisa
"comm maje nun ci seì?" Mi scrisse Luca
"H na' commissiòn ra sbrigàr passò a prendèrt pèrò 😘" gli Risposi
<<Chi è che ti scrive?>> Chiese mamma
<<Adesso Luca>>
<<Sei sicura che ci sia il carico?>>disse
<<certo! Ne parlava Fra con Leo l'altro giorno>>
<<Ma lui ti ha detto che andava ad aiutarlo?>> Disse innervosendosi
<<No, non va sempre ad aiutare il padre! Però sono sicura che è arrivato>> Dissi agidandomi
<< Sarà meglio per te, vabbè dove sono??>>
<<Stanno per entrare>> dissi battendo il piede sul pavimento
<<per quale dei due sei preoccupata?>> Disse lei con tono freddo
<<Per nessuno dei due, voglio solo che vada tutto bene>>
<<Allora vai la fuori e assicurati che sia così!>> Mi ordinò lei
<<La polizia?>> Chiesi
<<Lo già chiamata, tra pochi minuti sarà lì, muoviti>> disse accendendosi una sigaretta
<<Si vado>>
<<Chiamami appena l' arrestano>>
Arrivai insieme alle macchine dei carabinieri ma rimasi sull'altro lato della strada per non farmi vedere da nessuno dei due.Francesco
Entrammo in quella casa convinti di uscire pieni di droga, iniziamo a cercare nel e sotto il divano, tra i mobili ma niente, Luca allora salì nelle stanze mentre io cercavo ancora tra il salotto e la cucina, mentre una vocina nella testa non voleva lasciarmi stare e mi diceva in continuazione la stessa cosa da 5 minuti buoni "in questa casa non c'è niente", cercai di ignorarla per via del telefono che vibrava in continuazione, guardai il display "papà", cazzo pensai devo riprendere.
<<aie trovàt qualcosà?>> Gli urlai
<<N sul orològ e sòldì, tu restà e' sott' si nun trovì nientè sti cazzì io nun divido>> disse serio
<<Stronzo>> pensai, rischiavo di farmi beccare per niente
<<Funziòn accussì o' munno Riccì nun te l''hà ritt paparinò? Dai duje minutì e scendò>> disse lui, cazzo papà pensai, aprì la porta scorrevole che dava sul giardino e uscì fuori per rispondere a papà, mi nascosi tra le piante come un fottuto codardo, con la consapevolezza che se avessi fatto qualche altro passo indietro sarei finito nel giardino del vicino.
<<Pronto>> risposi a voce bassa
<<Frànce! Ma ca' cazzo quann te chiamm aia' rispondere>> mi rimproverò lui a voce alta
<<Haì ragiòn scusa>> anche l'unica cosa che volevo dirgli era:"non gridare cazzo!"
<<Pèrché parlì piano?>> Chiese lui
<<Sòn in bibliotecà>>
<<Ah scusàm ascòlt lunèdì te vogliò in ufficiò ra mammà deve preparàr nu' matrimoniò>> quella era la frase che usava quando arrivava un carico, quindi in quella cazzo di casa come pensavo non c'era niente
<<Oh ci seì?>> Disse lui interrompendo i miei pensieri
<<S scusà papà va benè! Ci sàrò>> dissi
<<Bràv>> disse <<Frà'', Fràncè!!>> Mi disse ancora perché non risposi più, davanti a me vidi 3 macchine dei carabinieri che mi fecero gelare il sangue, non c'era più l'adrenalina, non era più ne bello, ne emozionante ne niente di niente.
<<Papà aggia i'>> gli dissi staccando la chiamata.•Spazio autirce•
Sembra proprio che Elisa abbia fatto male i suoi calcoli..
STAI LEGGENDO
Vite Spezzate
FantasyFrancesco Ricci e Leonardo Conte sono nel pieno della loro adolescenza che come fortemente voluto dai rispettivi genitori è stata vissuta lontana dal mondo criminale, un giorno però finiranno nei guai e invece di uscirne in poco tempo come previsto...