Akemi's pov-L'unica cosa che mi manda in allerta del professor Present Mic è che ultimamente si conporta in modo strano.
Di solito è una persona molto solare, con gran voglia di fare e specialmente di buon umore; negli ultimi mesi, dopo qualche incomprensione con parte della sua famiglia e la scuola, è diventato cupo, quasi senza emozioni. Ovvio che il ghigno sul viso non gli manca mai, ed è questo quello che mi incuriosisce.<Takami, tocca a noi.> mi dice Shinsou in modo freddo, ma a dir poco sembra parecchio concentrato, lo capisco.
Entriamo nel campo d'allenamento, per noi è stata scelta la foresta. Non è stata una grande mossa, sarà molto complicato sia per me sia per Shinsou dati i rispettivi quirk.
Mi diletto subito nello spiegare le mie ali, esclusivamente create manualmente con la mia kagune, e osservo la foresta dall'alto.
<Non sarà di grande aiuto, ma servirà a qualcosa.> pensai tra me e me.
Dopo qualche minuto nello stesso punto a cercare l'uscita, iniziai a girare per la foresta in cerca di Mic.
Dopo averlo trovato, esattamente al centro della foresta, mi abbassai cercando di non far rumore.
Heh.
Ma chi voglio prendere in giro.
Mic avvertì la minima vibrazione, e appena atterrai iniziò a sfruttare il suo quirk, impedendomi di sentire ogni suo movimento.
Potevo comunque avvertire la sua presenza da almeno 10 metri grazie all'odore del suo sangue, ma avevo comunque bisogno di concentrazione.
Cercai Shinsou, per vedere dove fosse, si trovava molto vicino a Mic, e cercai di comunicargli di non avvicinarsi troppo a causa delle vibrazioni.
Non ci riuscii, e a quel punto avevo capito di dover intervenire.
Iniziai a correre per fermarlo, ma appena arrivai al punto in cui si trovavano, sgranai gli occhi da quello che vidi.
Shinsou quasi incosciente, pieno di lividi e graffi, e di fronte a lui Mic e una figura irriconoscibile.
Cercai di avvicinarmi volando, e quello che vidi fu scioccante.
Shigaraki Tomura.
Colui che aveva rovinato la vita di Touya, di Keigo, dei miei genitori adottivi, e la mia.
Colui che a questo punto sarebbe dovuto essere in prigione, ma non lo era.
Mi catapultai dietro di loro, nel modo più silenzioso possibile.
<Tu, lurido. Cosa porta la tua presenza qui? Non saresti dovuto marcire in prigione dopo tutte le vite che hai distrutto?> dissi, cercando di mantenere la calma e i nervi saldi.
Sapevo che se fossi andata avanti così però, avrei perso il controllo.
<E professore, cosa significa tutto questo? Dopo tutto quello che questo individuo ha fatto alla nostra scuola?>
iniziai ad avanzare verso Shinsou per proteggerlo.
<Akemi...cara mia. Davvero pensi che sia solo frutto della sua mente? Quale spreco sarebbe pianificare solo questo..>
Anche lui iniziò ad avvicinarsi a Shinsou bloccandomi la visuale su di lui.
<Non la capisco. Le abbiamo dato piena fiducia, nonostante sospettassi di lei da mesi e mesi dopo ciò che è successo, e lei tradisce così la nostra fiducia? La MIA fiducia dopo tutto quello che è successo di cui solo io, lei e il professor Aizawa siamo al corrente?>
iniziai ad alzare la voce, gli occhi neri e rossi pieni di rabbia repressa per anni.
E quello fu il momento decisivo. Sentii i suoi pensieri, e quelli di Tomura.
Erano maledettamente sincronizzati al secondo.
<Akemi, è proprio quello il punto. Dopo tutto quello che è successo, dopo tutte le colpe che mi sono state addossate, dopo tutte le idiozie da cui io stesso mi sono fatto illudere, e pretendiamo che io stia in silenzio?> inizia ad avvicinarsi pericolosamente a me, con aria di sfida.
Ad ogni suo passo io indietreggiavo, e cercavo di chiamare aiuto mandando segnali di pericolo tramite il pulsante segnalatore.
<Si allontani. La prego.> deglutii tremando.
Ammetto di aver avuto paura, molta.
Ma alla fine mi ripresi, non era da me aver paura.<Ora che ci penso, di chi mi sono sempre fidata, di lei? Pf. Non scherziamo.>
E qui finì tutto, avevo perso il controllo.
<Perché mi sarei dovuta fidare di uno squilibrato come lei? Dopo tutto quello che ho vissuto in soli 17 anni di vita... Mi sarei a dir poco rovinata. Per non parlare di te, Shigaraki. Non sarà mai finita fino a che nemmeno il minimo ricordo sbiadito di te sarà in circolo.>
Iniziai impulsivamente a sbattere i piedi, per creare l'ultima tecnica letale della mia kagune: "Death Flowers"
<Queste piccole creaturine sono armate e cariche di vapori tossici, non vi consiglierei di respirarlo se mai dovessi rilasciarli.>
<Oh, Akemi. Credi tanto di essere grande, credi di essere già un'eroina... Come sei infantile!> disse Shigaraki avvicinando la mano verso il collo di Shinsou.
Scattai e afferrai la sua mano con la mia kagune. <Non osare, lurido.>
<Ah sì? Invece oso, eccome se oso.> e invece di toccare il collo, partì dal braccio sinistro.
Di colpo Shinsou si svegliò, contorcendosi dal dolore.
<Tu! Razza di bastardo secco!> corsi all'impazzata verso di lui, manovrando la tecnica "Swords".
Mi lanciai su di lui, ma lo manco miserabilmente. Mic afferra la mia kagune, e mi scaraventa a tre metri da loro.
Senza perdere tempo mi rialzo, e scorgo la mia speranza corsa in mio aiuto, il professor Aizawa.
<Aizawa! Sono lì!> urlai, cercando di avvicinarmi al suo stesso tempo sempre con "Swords" attivata.
<Hisashi! Aiutami!> scorse Present Mic, ignaro di tutto.
<NO! È lui il traditore della Yuuei! Si allontani!> spinsi Aizawa via dalla vista di Mic prima che gli assestasse un gancio destro in pieno viso.
<Akemi! Non mi intralciare!> rispose a tono.
<Oh Shota! La ragazzina ha ragione. Siete stati illusi così facilmente che non sembra reale!> disse ridendo sotto i baffi a punta biondi.
<Cosa? Non stai dicendo sul serio, vero? Dopo tutti questi anni insieme?> iniziò ad alterarsi.
<Akemi. Va' dagli altri studenti. Portati dietro Shinsou. Ah.. avverti Nezu riguardo all'accaduto. Qui ci penserò io.>
Pensai, pensai, e ripensai. Non volevo lasciare che sistemasse tutto da solo, ma d'altra parte non avrei potuto fare nulla.
Escogitai un piano, che avrebbe agevolato sia me che lui.
Presi in spalla Shinsou, ancora privo di sensi, e volai velocemente verso il punto in cui si trovavano tutti, compresi i professori.
Erano le sei di sera inoltrata.
<Hey! Akemi e Shinsou stanno tornando! Ma- che è successo a Shinsou? E perché Akemi sembra preoccupata?> disse Denki, il primo a vedermi planare sopra di loro.
<AKEMI!> urlò Ei, correndo verso di me.
<Lo sapevo, lo sapevo! Quello è un lurido traditore! E io che mi fidavo di lui!> urlai, senza forze in corpo.
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Black Rose-My Hero Academia O.C. (feat. DabiHawks)
FanfictionAkemi è una 17enne con un passato non molto facile da dimenticare. Tolta dalla madre abusiva alla tenera età di 10 anni, viene adottata dalla famiglia del pro hero Hawks, nella speranza che la sua mente si schiarisca da tutti i pensieri malsani che...