6. Home sweet home

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«Matt!»

«Maaatheeeeew!»

Louis posò la pentola colma di pasta e minestra sul tavolo da pranzo e fece una smorfia, sentendo la schiena dolorante. «Matthew, vieni!» "Ma dove si è cacciata quella piccola peste?" «La cena è pronta! Non farla raffreddare!»

L'Omega tornò in cucina e andò a chiudere il gas. Poi si tolse il grembiule da cucina e andò a prendere l'acqua fredda dal frigorifero. Anche se quella non era stata una giornata particolarmente calda, Louis sentiva comunque il bisogno di bere un po' di acqua fredda per rinfrescarsi. Del resto, in città era appena arrivato l'autunno ed era quel periodo dell'anno dove non si capisce se bisogna portare il maglioncino o la maglietta a maniche corte; se si può bere l'acqua fredda o è meglio tenerla fuori dal frigo; se si può mangiare il gelato o è meglio lasciarlo perdere. A Louis l'acqua fredda faceva impazzire - soprattutto di invero -, e avrebbe continuato a tenerla in frigo fino a inizio novembre - quando poi faceva fin troppo freddo per poter avere le bottiglie d'acqua in frigo.

L'omega afferrò il cestello del pane e tornò in sala da pranzo, posando acqua e pane sul tavolo ben apparecchiato. "Dio, ho la schiena letteralmente a pezzi" Louis fece una smorfia quando avvertì una fitta alla schiena. "Ho proprio bisogno di riposare 15 ore di fila. Ma devo ancora stendere la lavatrice, mandare quella nuova e sistemare gli abiti già asciutti... non è possibile che riesca a fare tutto oggi. Sono troppo stanco"

«Mamma, eccomi!» disse Matthew, comparendo improvvisamente nella sala da pranzo. Il bambino aveva il volto completamente sporco di polvere e le mani erano sporche, grigie per via di tutta la polvere; la maglietta era sporca su un fianco e sulla spalla aveva una ragnatela. Sembrava essere finito in una palla di polvere. «Fame!»

Louis guardò il bambino e spalancò quasi la bocca. «Ma come ti sei conciato, Matthew?! Che cos'hai fatto? Dove sei stato?» "per favore, non dirmi che sei andato in soffitta."

«Su.» Matthew fece per avvicinarsi alla sedia ma Louis lo prese in braccio, impedendogli di sporcare la sedia di polvere e di contagiare il cibo. «Noooo! Mamma, noooooo!»

«Mamma, sì. Dove pensi di poter andare con queste mani sporche? E con questo faccino pieno di polvere?» Lo corresse Louis, portando il bambino nella cugina. L'Omega mise il piccolo beta seduto sul ripiano della cucina e afferrò una spugnetta, immergendola d'acqua. «Matthew come hai fatto a sporcarti così tanto? Ti avevo detto di non andare in soffitta, o mi sbaglio?» Louis strizzò la spugna e pulì il volto del bambino, che si dimenò. «Lo sai che non mi piace quando disobbedisci.»

Matthew mugolò e si lavò le mani, prima di guardare la madre negli occhi con fare innocente. «Scusami, mamma...»

"piccolo stronzetto." Louis asciugò le mani del figlio e lo riprese in braccio. Gli tolse la ragnatela che aveva sulla spalla e scosse appena la sua maglietta, cercando di ripulirla. "Sa benissimo come colpirmi per farmi stare in colpa." «Hai trovato qualcosa in soffitta?» chiese poi Louis prima di riportarlo in sala da pranzo. L'omega fece sedere il bimbo sulla sedia e l'avvicinò al tavolo. «qualche scatolone vecchio?» "spero che non abbia trovato un topo o darò fuoco a questa casa"

«No.» Matthew afferrò il cucchiaio e guardò la mamma. «Fame! Fame! Fame!»

«Stai buono...» ridacchiò Louis e si affrettò a mettergli la minestra con la pasto nel piatto. Per cena, Louis aveva preparato una minestra con della pasta e delle uova sode, che aveva già tagliato e condito con olio e sale e un po' di maionese. Del resto, non c'era altro che potessero permettersi di mangiare. La loro situazione economica non era così buona da potergli permettere di mangiare qualcos'altro - magari qualcosa di più salutare e buona, sopratutto per Matthew che stava crescendo. A Louis questo dispiaceva molto ma sapeva che Matthew era troppo piccolo per rendersi conto che stavano mangiando la stessa cosa fa tre giorni. I problemi sarebbero iniziati quando Matthew sarebbe cresciuto e se ne sarebbe reso conto ma per ora Louis non voleva pensarci. «Lo vuoi il formaggino, amore?»

Lemons and Kisses - Zourry || SOSPESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora