3. Ehm... Hi! p.2

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«Oh, mettici tutto il tempo che ti pare.»

"Non venire qui, non venire qui" pensò Louis, sentendo le farfalle nello stomaco, mentre il riccio si avvicinava sempre di più a lui. "Per favore, fa tutto ma non venire qui" Non che l'Omega non lo volesse o che non gli piacesse o altro, siamo chiari. Era proprio il contrario: louis aveva visto molti ragazzi, più o meno carini, nella vita ma quello lì con gli occhi verdi era davvero bello. Aveva un fascino che riusciva a dire tutto in lui.. tuttavia, il suo amico Alpha dai capelli neri intrigava molto di più Louis. Era così misterioso che non riusciva a non intrigare Louis, e poi aveva tutte la caratteristiche che facevano bagnare pesantemente Louis: muscoli, sguardo misterioso ma soprattutto occhi scuri e cappelli neri. Probabilmente, si era ritrovato a pensare Louis qualche ora prima del suo incontro con i due Alpha, se l'avesse incontrato quando aveva il calore se lo sarebbe portato a letto subito.

«Guarda chi si rivede» osservò Harry, con un sorriso malizioso e affascinante, appoggiandosi al bancone dei "consigli del mese" - cioè un bancone riservato ai libri che venivano consigliati da Internet o dai bookblogger - o meglio... appoggiandosi allo stesso bancone al quale lavorava il ragazzo dagli occhi azzurri. «Sei il piccolo Omega di ieri, non è vero?»

Louis annuì con timore e sorrise imbarazzato, con le gote già rosse, nel sentirsi chiamare "piccolo" da un Alpha così grande e imponente. "Dio, ho già caldo... Non dovrebbe starmi così vicino." Si ritrovò a pensare, non appena avvertì quanto forte e buono potesse essere il suo Odore che, tuttavia, - e Louis non poteva non ammetterlo - non sarebbe mai stato più buono di quello dell'Alpha dagli occhi neri col quale si era scontrato. A pensarci, la mammina dagli occhi azzurri avrebbe pagato oro pur di poterlo sentire di nuovo. «Già..»

«Comunque io sono Harry Styles.» si presentò l'Alpha, allungando una grande mano munita di anelli e di un tatuaggio verso il liscio.

«L-Louis Tomlinson.» disse imbarazzato il ragazzino, stringendo con timore la grande mano calda dell'Alpha. "Non pensavo che volesse già presentarsi.."

"Louis Tomlinson.." «Beh, Louis, piacere di conoscerti.» "Come mai non ho mai sentito dire questo nome?" «Non sapevo che lavorassi qui, da Margaret.» disse poi, nominando la vecchia proprietaria che Louis aveva conosciuto il giorno prima. «Certo, devo ammettere che aveva proprio bisogno di altro personale a dirigere la baracca.» "Che sia il nuovo arrivato che abita in culo al mondo? Quello col bambino?"

«I-io... ho iniziato oggi.» si difese il liscio, non sapendo cos'altro dire. L'idea che il riccio conoscesse il nome della proprietaria l'aveva fatto diventare teso tutto d'un colpo. «Devo.. devo ancora prenderci la mano.»

«Per aver iniziato oggi stai già facendo del buon lavoro.» commentò il riccio, lanciando un'occhiata disinteressata ai libri che Louis aveva sistemato con cura sul tavolo. «Scommetto che con te a gestire la libreria ogni Beta o Alpha si farà in quattro per comprare un libro qui. I commessi carini sono sempre graditi, e ce ne voleva davvero uno carino come te.»

«E i-io scommetto che lo d-dici a tutti..» mormorò Louis con un certo imbarazzo e del rossore stampato sul volto, che lo portò ad abbassare subito lo sguardo sul libro che stava accarezzando. Col tempo, il piccolo Omega era riuscito ad accaparrarsi po' di esperienza e gli era bastato veramente poco per capire che tipo fosse in realtà l'Alpha che gli stava davanti: era il classico Alpha senza peli sulla lingua che era capace di ottenere tutto quello che voleva senza impegnarsi minimamente, basando la sua attrazione sul suo fisico e sul suo aspetto perfetto. E sì, Louis doveva stargli dannatamente alla larga - c'era ma resistere ad un fascino come quello era davvero difficile. «ma g-grazie comunque, Harry.»

«Come, scusa?» chiese stupito il ragazzo dagli occhi verdi, guardandolo con occhi leggermente sgranati e un sorriso stupito sul volto. In realtà Harry ci aveva sentito benissimo e aveva afferrato in pieno la frecciatina da parte dell'Omega, ma non poteva credere che un ragazzino così piccolo e carino potesse avere tanto veleno in bocca... anche se tutti i torti non ce li aveva. «Cos'hai detto?»

«Posso aiutarti?» Louis sapeva che l'unico modo per salvarsi da quella mensa figuraccia che la sua "dannatissima lingua lunga e biforcuta" - come spesso Nathan l'aveva chiamata - era proprio quello: cambiare argomento, e sperare che il riccio non volesse tornarci sopra. «C'è..» "sono proprio uno stupido" «C'è qualcosa che posso fare per te?» "dovrei stare più zitto"

"È anche intelligente. Sarà una dura preda da conquistare" si ritrovò a pensare Harry, prima di fargli un sorriso leggero e annuire. Sì - si disse fra sé e sé - forse era meglio se lasciava cadere l'argomento: le cose erano andate così bene che non aveva voglia di rovinarle solo per un accenno di verità. «Credo di sì, tesoro. Puoi darmi il tuo numero?»

«C-cosa?» Lo stupore sul volto di Louis era impossibile da nascondere, tant'è che l'Omega non ci provò nemmeno a farlo. Il liscio si sarebbe aspettato di tutto ma non quella domanda, così sfacciata e presuntuosa che l'aveva veramente sconvolto. "Forse ho capito male.." Pensò poi, stringendo nervosamente il libro che teneva tra le mani per evitare di immobilizzarsi dalla tensione. "Sì, ho capito decisamente male". Eppure..

«Se vuoi aiutarmi davvero, Louis..» disse con voce più chiara Styles, spostando il suo peso da un piede all'altro, prima di fare un altro sorrisino malizioso all'Omega. «dammi il tuo numero.»

"Forse non avevo capito male.." «Intendi il numero della libreria?»

"Cristo santissimo, è proprio duro quest'Omega" «Il tuo, tesoro. Non mi importa un cazzo del numero della libreria, se proprio vuoi saperlo.»

«Ma.. N-non posso, Harry..» mormorò imbarazzato l'Omega, mordicchiandosi il labbro inferiore per contenere le mille emozioni che stavano scaturendo dentro di lui. «Non a lavoro, va contro il regolamento.» disse poi, anche se la verità era tutt'altro che quella: Louis DOVEVA stare lontano da quel tipo di ragazzo. Gli era bastato dare un'occhiata ad Harry per capire che tipo di Alpha potesse essere e sapeva che un Alpha da "botta e via e niente saluti" non era affatto quel che Louis meritava... o di quel che aveva bisogno. Sarebbe finito male se si fosse lasciato contagiare dal suo fascino e Louis lo sapeva - cazzo se lo sapeva. «Non chiedermi più-»

«Facciamo così» sbuffò il riccio, deciso ad ottenere il numero di telefono dell'Omega a tutti i costi, afferrando improvvisamente il libro che il liscio teneva tra le mani. «Se non puoi darmi il tuo numero "normalmente", perché non me lo dai per qualche consiglio del mese?» disse, riferendosi alla scelta dei libri che giacevano sul bancone. «Così che potrò chiamarti ogni volta che vorrò per fare qualche consulto. Che ne dici?» chiese, facendogli l'occhiolino con aria d'intesa.

Louis non era scemo, okay? E non era nemmeno più giovane di Harry da non sapere che quello stupido trucchetto serviva solo per ottenere il suo numero e che mai Styles l'avrebbe usato per consultarsi con lui per qualche libro. Harry non aveva nemmeno la faccia di uno che legge i libri, oltretutto. E che se gliel'avesse dato, molto probabilmente, sarebbe finito a letto con lui - anche perché Louis sapeva già che Harry aspirava quello da lui.
Eppure il riccio era così carino che l'Omega non riuscì a non farsi un pensierino su di lui, finendo poi per prendere una penna e scrivere velocemente una serie di numeri sulla prima pagina bianca..

// Uhm... chi sarà mai Nathan? And do not worry, girls. Questa è una zouis fanfiction. Harry se ne andrà presto :)

O forse no :))

Lemons and Kisses - Zourry || SOSPESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora