1. New Life

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«Wow..» gli occhi del piccolo Omega quasi brillarono quando si posarono sull'enorme casolare rustico che si trovava a pochi metri di distanza da lui e accarezzò leggermente la testa del piccolo Matthew. Quest'ultimo saltellava felice al suo fianco, tirandogli la felpa per attirare la sua attenzione. «È...  davvero bellissimo.»

«Mamma!»

«Che c'è, piccolo?» chiese Louis e si abbassò, prendendo il bambino in braccio. Louis conosceva perfettamente suo figlio e sapeva che l'unico motivo per il quale si stava comportando in quel modo era perché voleva essere preso in braccio. L'Omega lasciò un bacetto dolce sulla punta del nasino del suo bambino, che ridacchiò felice. «Che ne pensi della casa? Ti piace la casa, vero?»

Gli occhi scuri del piccolo Beta si soffermarono per un secondo sulla casa prima di finire sull'enorme campo di erba verde che si stendeva intorno al casolare. Annuì lentamente e poi guardò la madre, sorridendo felice.

"Piccolo.." Louis sorrise felice e diede un piccolo bacio sulla guancia del figlio prima di incontrare lo sguardo dell'agente immobiliare. Quest'ultimo gli aveva già fatto fare un giro interno del casolare e sia Louis che Matthew l'avevano trovato incantevole.

«Allora, Signorino Tomlinson?» chiese l'uomo, che aveva personalmente consigliato il casolare all'Omega seguendo i suoi gusti e le sue richieste. «Cosa vuole fare?»

«Noi..» Louis guardò per un secondo il figlio, nella speranza di trovare conferma anche nel suo sguardo. Era il primo grande acquisto che Louis faceva in tutta la sua vita ed era un po' emozionato. «lo prendiamo.»

«Ottima scelta, Signorino Tomlinson.» disse McCain - l'agente immobiliare dai capelli biondi che li aveva aiutati - prima di tirare fuori le carte per il possesso del casolare dalla sua valigetta. «Le volevo ricordare che il possesso dell'abitazione è immediato» disse poi mentre segnava con la penna nera delle X, che stavano ad indicare dove Louis avrebbe dovuto firmare. «E che non ha bisogno di aspettare 24 ore per la luce, l'acqua, il riscaldamento e il gas poiché sono già attivi.»

«Mmh!»

«Dio, non avrei potuto desiderare di meglio.» pensò ad alta voce l'Omega e lasciò che il suo figlioletto scendesse dalle sue braccia, dirigendosi velocemente verso la casa, per poi impugnare la penna per compilare l'assegno e firmare le altre carte. «È proprio... È proprio la casa che cercavo.»

«Ne sono felice.» sorrise McCain, lanciando uno sguardo all'abitazione. "Ha veramente un buon gusto questo Omega" pensò, ritirando i fogli firmati e compilati un attimo dopo. «Però... mi scusi se mi permetto di farle una domanda simile.» disse dopo qualche secondo l'agente immobiliare dalla folta chioma bionda. «Ma posso sapere perché un Omega solo e indifeso come lei ha voluto comprare una casa che dista più di 15 minuti dalla città?»
"Potrei capire se stesse con un Alpha, in quel modo avrebbe protezione, ma non mi pare di vedere il marchio sul suo collo."

"So anch'io che non è il massimo della sicurezza, ma è il meglio per noi." «Avevo.. avevo bisogno di staccare dalla città, di liberarmi un po' dai problemi che mi portavo dietro.» mentì il piccolo Omega, osservando come Matthew si divertisse a giocare con le margherite nate vicino la portone. «Mi assicurerò di mettere gli impianti di sicurezza entro domani.»
"È tutto quel che abbiamo e abbiamo passato di peggio. Ce la caveremo".

«Oh, capisco.» l'uomo annuì e richiuse tutte le carte nella valigia prima di stringere la mano al piccolo Omega e fargli un sorriso di saluto. «È stato un piacere fare affare con lei, Signorino Tomlinson. Spero davvero che questa casa sia di suo gradimento e ricordi che per qualunque problema può chiamare il mio ufficio.»

L'Omega annuì leggermente e si curò di salutare attentamente McCain, aspettando fin quando la sua macchina nera non sparì dalla sua visuale. "Spero solo che questo sia davvero un buon inizio." Si ritrovò a pensare, prima di voltarsi e tornare a guardare la sua nuova abitazione. Louis adorava già l'abitazione: era un casale rustico in legno e pietre scure di 200m², con 8 camere, due bagni e un enorme campo da arare - sempre se si volesse usare per l'aratro. Contrariamente a quanto l'Omega dai capelli lisci aveva pensato, il prezzo era stato mille volte inferiore alle sue aspettative e anche se McCain aveva rivelato che non veniva usato da qualche mese, a Louis non era importato molto: avrebbe solo dovuto pulirlo un po', curarsi che non ci fosse nessun ragnaccio e sistemare al meglio la camera per il suo piccolo. E poi, con un giardino così grande - aveva pensato il ragazzo dagli occhi azzurri, non appena l'aveva visto - avrebbe potuto riempirlo di tanti fiori e alberi di meli, peschi e limoni, cioè i suoi frutti preferiti. "L'unica cosa a cui devo pensare è alla nostra felicità e alla nostra protezione. Niente altro deve venire sopra".

«Matt!» lo chiamò Louis, prendendo i primi scatoloni dalla macchina che appoggiò sul morbido prato verde. «Perché non vieni a dare una mano alla mamma? Vieni a prendere i tuoi giochi.»
"Sono così tante." L'Omega si era ripromesso che gliene avrebbe fatti portare il meno possibile, ma alla fine aveva cambiato idea: quel trasferimento così radicale e improvviso avrebbe potuto colpire Matthew da un momento all'altro e Louis voleva che accadesse tra molto e molto tempo. I giochi, in questo caso, gli sarebbero serviti per attutire il colpo - o almeno il liscio sperava che potessero farlo. "Per fortuna l'ha presa bene. Non ha nemmeno fatto domande."

«Mamma!»

«Che c'è, tesoro?» chiese la madre del piccolo Matthew, voltandosi verso di lui quando quest'ultimo gli tirò leggermente i pantaloni per farsi notare. «Non vuoi i tuoi giochi adesso?»

«Voglio la pappa!»

«Faremo merenda solo quando avrai portato tutti i tuoi giochi in casa.» decretò Louis e il piccoletto sembrò afferrare subito il concetto, prendendo il suo peluche preferito dallo scatolone prima di correre dentro l'abitazione.

"Sì, sarà un nuovo inizio." pensò l'Omega, seguendo il figlio a ruota con una scatola di oggetti tra le mani. "Un nuovo capitolo della nostra vita, e sarà il migliore".
E lo pensò anche la stessa notte, quando il piccolo Matthew si infilò tra le coperte del suo letto per stare con la sua mamma e Louis non esitò ad abbracciarlo, stringendo a sé il suo bambino.
Sì, quello sarebbe stato un altro capitolo della loro vita. Uno migliore.

Lemons and Kisses - Zourry || SOSPESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora