Capitolo1

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<<张武,你到底在做什么,你知道你要付钱给我,你不能只是离开。 现在抬起你那松软的屁股,跪下来道歉,给我两倍的钱,否则这将是你的公鸡最后一次进入我的屁股。 你明白吗? >> - <Zhang Wu, che diavolo stai facendo, sai che mi devi pagare e non puoi andartene cosi. Ora alza il tuo culo flaccido e inginocchiati per scusarti e dammi il doppio dei soldi altrimenti questa sarà l'ultima volta che il tuo cazzo entra nel mio culo. Capisci? >

Quella sera ero fuori di me, quella gente mi faceva sempre più schifo. Gli uomini mi disgustavano nonostante mi piacesse fare sesso con modelli oppure imprenditori giovani e ricchi, qualche volta anche più vecchi di me, ma questo era il mio lavoro. Però ogni volta che venivano vecchi del cazzo che non vedono l'ora di sbattermi finché il loro cuore non smetteva di battere, mi fa vomitare quel poco cibo che buttavo in corpo per nutrirmi. Sono una delle poche straniere che vive in questo posto, non è del tutto negativo perché ha i suoi vantaggi lavorare di notte. Sto facendo molti lavori quest'anno, ho bisogno di fare soldi , perché sono la sola cosa che appaga il mio animo. Ho perso ogni senso affettivo, non provo più amore e affetto per nessuno, per me va bene cosi, in fin dei conti non sono mai stata portata per queste cose. Come si può dire una volta che doni tutto il tuo amore a persone merda non ti rimane che l'apatia. Nessuno dei miei clienti si è mai lamentato di me anzi sono molto richiesta, essendo la sola straniera nel locale e con le tette più grandi. Mi chiamano 可爱的妓女 , ossia Puttana Carina, questo perché sono molto piccola nonostante la mia età quindi sono molto tenera all'apparenza, ma quando indosso i completini sexy divento una "bella puttana", secondo le loro recensioni. Oramai il termine puttana non mi offende più, perché punto uno ora lo sono quindi direi che non ho diritto di parlare e, seconda cosa perché fin da quando avevo dodici anni che mi chiamavano o troia o puttana senza che io abbia fatto qualcosa di "sporco", solo perché ero molto robusta e con le tette enormi. Infatti per una semi ragazzina non era normale avere questo sviluppo cosi esagerato, però mi è toccato questo e alla fine li ho accontentati. Non sono diventata una prostituta perché volevo darla vita a quella gente che mi definiva tale, ma solo perché mi servono soldi. Mi sono laureata due anni fa e ho fatto una corsa per prendere il biglietto di sola andata per la Cina, non ho intenzione di ritornare in quel Paese mai più. Onestamente parlando non mi sento italiana , ma per nulla, anche perché ho occhi abbastanza orientali , poi sono piccina e qui non è visto come qualcosa di negativo come in Italia , anzi lo trovano tenero.

Zhang Wu, era il mio cliente abituale, pessimo. Era grasso, i suoi vestiti a stento gli entravano, aveva quella sottospecie di barbetta inquietante nella quale spesso aveva residui di cibo, aveva la scoccia in testa, ma la cosa peggiore è che sbavava sempre. Classico esempio di scarto umano sociale, viscido, amante della pornografia, delle tette e del sesso con ogni persona purché sia donna e carina. Rivoltante. Fortunatamente era arrivata l'ora della chiusura e stavamo morendo di sonno, l'indomani mattina avrei dovuto riprendere a lavorare; di notte una prostituta e di giorno lavoro in un maid café a Hangzhou. Il lavoro di mattina mi piace davvero tanto anche perché amo da morire il costume da cameriera kawaii. Andai dal mio capo per lamentarmi di nuovo di quel viscido, gli avevo chiesto più volte di cacciarlo, ma non mi dava ascolto, lo considerava un ottimo cliente perché veniva tre volte a settimana dopo il suo noioso lavoro da scrivania in non so quale sotto azienda cinese.

<<老板我是艾玛。 我能进来吗?>> - < Capo sono Emma. Posso entrare?>

Il capo non dava nessun cenno di vita, ma sentivo dei rumori. Non si riusciva a sentire bene perché aveva la camera insonorizzata, ero curiosa di sapere cosa stesse facendo cosi decisi di entrare e la vista non mi piacque minimamente. Era sulla sua scrivania che si stava facendo fare un pompino da una delle prostitute. Avevo gli occhi sbarrati e non riuscivo nemmeno a muovermi dal forte shock. Non ero scioccata perché si stava facendo fare un bel "giochino" ma mi face schifo da chi se lo fece fare. Lei era Yan Yan, la schifezza del nostro gruppo. Tutte noi ragazze facevamo le prostitute perché volevamo conservare dei soldi per avere il futuro dei nostri sogni ed eravamo molto mature, Yan Yan aveva solo diciassette anni ed è diventata una BITCH perché, vi elenco quello che lei disse a noi un mese fa quando entrò nel locale : voleva fare sesso con chiunque le capitasse davanti, voleva dominare i più schifosi casi umani che entravano nel nostro locale, non voleva fare sesso col preservativo, anche a costo di prendersi qualche malattia, a lei non importava, anzi era felice per certi versi. Questo mese ha abortito due volte, cose da pazzi. Sono disgustata. Rimasi li per qualche secondo a guardare quella scena, per poi chiudere gli occhi e coprirmi la faccia per la vergogna.

<<老板对不起...对不起。 我不理你。再见。>> - << Capo, mi dispiace mi dispiace. Vi lascio da soli. Arrivederci.>> Non credo che leverò quella scena dai miei occhi e dalla mia mente cosi facilmente. Chiusi velocemente la sua porta e corsi nel mio camerino per cambiarmi di abito e tornare a casa. Una volta entrata chiusi la mia porta a chiave per evitare disturbatori e presi la bottiglia per dissetarmi, ero veramente stanca volevo solo distendermi sul letto e non svegliarmi. Presi dall'armadietto i miei vestiti rigorosamente neri: una felpa larga e dei jeans strappati un po' su tutto il pantalone. Raccolsi i capelli in un codino, infilai il cappello e aprì la porta. Uscì inosservata dal locale e camminai sulla via principale di Dongguan. Questo bellissimo posto è considerato "il paradiso della prostituzione", ci sono moltissimi locali tra cui saune, luoghi dove si fanno massaggi. Una sorta di Amsterdam con la differenza che la prostituzione è illegale e c'è maggior diffusione e soprattutto sono quasi tutti camuffati in altri locali per non dare nell'occhio alla polizia. Nonostante la sua illegalità le forze dell'ordine chiudono sempre un occhio ed entrano nei locali indisturbati e si "rilassano", quindi quasi non è poi cosi illegale. Questa città è bellissima e si vive bene, ci sono bellissimi paesaggi in ogni ora del giorno, la luce da sempre effetti spettacolari al luogo.

Il mio appartamento non è lussuoso, si trova in un brutto quartiere, ma è il solo che posso permettermi. Nel mio vico ci sono drogati e spesso ci combattono le gang, non è proprio il massimo per questo cerco sempre di camminare a passo veloce, non è facile però con queste gambe corte. Ero quasi arrivata, il mio orologio fece il suono annunciandomi che erano le cinque di mattina in punto, il tempismo non era uno dei migliori. Dietro le spalle mi sentì appesantita come se qualcuno mi stesse respirando addosso. Mi voltai. Non c'era nessuno, forse era semplicemente impressione. Arrivai al mio portone e faci per aprire quando un braccio mi afferrò per il collo, quasi per strangolarmi e un panno che mi coprì il naso e la bocca mi fecero chiudere gli occhi lentamente. Stavo perdendo conoscenza.

E da lì, il buio.

[ BULLSHIT ] - Storia di una ragazza emarginataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora