𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 1

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          Sadness: the condition or quality of being sad.
                                                                                                               ┙
  

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"Dottore la prego non taccia... cosa affligge la salute di mio padre?" chiese il principe Jungkook uscendo dalla camera del suo amato padre chiudendo delicatamente la porta. "Suo padre è di salute cagionevole, mio principe..." iniziò.

"La prego dottore, non faccia giri di parole..." quasi supplicò Jungkook conoscendo i modi di fare di quel medico. "Suo padre è molto malato. Non posso ancora azzardare una diagnosi però..." gli rispose quasi sussurrando l'ultima parte. "E perché mai?" chiese il principe corvino ormai divenuto impaziente, non capendo perché quel dannato dottore stesse girando in torno all'argomento non prendendosi mai la briga di parlare chiaro. 

"Suo padre ha qualcosa che lo consuma da dentro. Non mangia, non riesce a respirare bene, è sempre estremamente stanco ed è svenuto già due volte in una sola giornat-"  "Dottore, mi dica qualcosa che non so, la prego..." lo bloccò il principe con un sorriso amaro. "Non so che malattia affligga la salute cagionevole di suo padre... non ho mai visto niente del genere. Non sapevo nemmeno dell'esistenza di questo tipo di male... non posso fare altro se non stare vicino a lui e tentare di capirne i sintomi e aiutarlo in qualche modo." rispose il dottore facendo ammutolire il principe. 

Quest'ultimo arretrò piano e iniziò a girare per la stanza. 

"Lei è un dottore, no? Come fa a non sapere cos'ha mio padre?" quasi urlò riavvicinandosi al dottore mentre quest'ultimo tremò leggermente e abbassò la testa. "La nostra medicina si ferma al curare "una febbre da cavallo" ma non arriva a questo. Poi le ripeto, non ho mai visto nulla del genere e non ne ho mai sentito parlare, principe." rispose flebilmente. "Fossi in lei mi preparerei al peggio." consigliò onestamente il dottore.

Jungkook si guardò intorno e si passò una mano nervosamente tra i capelli, togliendosi subito dopo la corona da principe, rigirandosela tra le mani e sedendosi sul suo trono principesco. "Sta dicendo che devo arrendermi al fatto che mio padre morirà?" disse con una voce calma, estremamente troppo calma. Che stesse credendo fosse tutto uno scherzo? Sembrava quasi stesse sfidando il medico. 

"Io non posso fare di più di quanto io non abbia già precedentemente detto o fatto, principe." rispose quest'ultimo fissando il principe per captarne lo stato d'animo.

"E cosa mi consiglierebbe di fare?" chiese affranto rivolgendo finalmente il suo sguardo al medico. 

Jungkook stava lottando con tutto se stesso per non crollare. Era confuso e arrabbiato. In una sola giornata scoprì che suo padre gli avesse nascosto di essere stato male per gli ultimi due mesi, che ha una malattia probabilmente (per non dire sicuramente) mortale e che nessun medico sulla faccia della terra sapesse come curarlo.

Si ritrovò a far fronte a così tanti avvenimenti inaspettati che non riusciva a pensare lucidamente. I lineamenti eterei del suo viso erano ora rigidi e inespressivi. La sua pelle nivea era ora rossa per tutte le volte che si fosse strofinato le mani per il nervosismo sulle guance e sulle braccia, coperte solo da un candido e leggerissimo mantello. 

"Credo sia arrivato il suo momento di prendere il comando." disse pacato il dottore. "Non potete lasciare il regno senza un sovrano, mio signore, soprattutto ora con la questione dell'uom-" aggiunse il dottore ma venne subito interrotto. "NON NOMINATE QUEL LURIDO ESSERE UMANO. Mio padre ha iniziato a stare male da quando quel cane ha fatto irruzione nel nostro regno." urlò il principe fulminando il dottore con lo sguardo.

"Come vuole, mio signore. La prego però di riflettere su ciò che ho detto. Il momento non è dei migliori e tutto il popolo ha bisogno della guida di un sovrano e suo padre non è più in grado."  concluse il dottore. "Io mi ritiro." disse inchinandosi e uscendo fuori rimettendosi la borsa sulle spalle lasciando un povero ragazzo di diciotto anni ai suoi pensieri. Il principe si avvicinò alla finestra e si mise a guardare il cielo. Lui aveva giurato, il giorno del suo diciottesimo compleanno, che MAI avrebbe preso il posto del padre. Perché verità era che Jungkook non aveva la stoffa per fare il re, o almeno così credeva. Era troppo altruista, troppo preso dalla sua vita e troppo innocente. 

Non aveva il carattere forte e autoritario del padre. Ma cosa poteva fare in quel momento? Doveva provarci, anzi non doveva solo provarci, doveva riuscirci.

"Devo davvero farlo?" si chiese Jungkook portandosi una mano dietro la nuca e passandosela fra i capelli con fare nervoso. Non fece in tempo a darsi una risposta che... 

"Principe... le guardie mi hanno portato il biglietto di ieri sera..." sentì il suo fidato servo dirgli alle sue spalle. 

"Perché me lo porti? Brucialo, lascialo in balia di questo gradevole venticello estivo, tagliuzzalo, fanne quel che ne vuoi, tanto è sempre lo stesso, non c'è bisogno che io lo legga per l'ennesima volta. Il mio umore già lascia a desiderare..." gli disse guardandolo. 

"Mio signore, convenga che lei lo legga... le guardie mi hanno detto fosse molto importante." insistette il servo, esattamente come avevano detto le guardie di fare. Quel biglietto era troppo importante. 

"Pregate che sia importante..." disse il principe. Dal suo sguardo riuscì lo stesso servo a rendersi conto di quanto fosse scosso da tutto ciò che lo stava travolgendo così velocemente e senza dargli il tempo di respirare. Prese il foglietto dalle mani del servo e lo lesse. 

Spalancò gli occhi e per poco le sue stesse gambe non cedettero. Quel biglietto diceva a chiare lettere: "Ve la farò pagare prima che la malattia vi porti via, statene certo. Inizi a temere, mio sovrano."

Il sangue nelle vene del principe sembrava essersi congelato e con lui il corpo. Non sapeva come muoversi in quel momento e maledisse il fatto di non avere suo padre vicino per ricevere un consiglio. Come faceva quell'uomo a sapere della malattia di suo padre? Ma soprattutto questo era il messaggio della sera prima...

"Non va bene, ho bisogno di una guardia, una guardia del corpo per me e mio padre..." ragionò ad alta voce. 

"Mio signore, per il sovrano il capitano stesso si è proposto per proteggerlo, mentre per lei conosco una persona che potrebbe fare al caso suo..." disse il servitore. 

"Servitore Hobi, lei lavora per noi da quando era un bambino, voglio fidarmi di lei e le chiederò di portarmi questa persona ma occhio, se qualcuno fa male alla mia famiglia oppure tenta solo di farlo, non esiterò ad ucciderlo." disse guardandolo fermamente negli occhi.

Jungkook era innocente e carino ma, se toccavi ciò che era suo, era finita. 

"E questo lo proverà per primo quel maledetto uomo mascherato." disse stringendo talmente forte i denti dalla rabbia da farsi male alla mascella.

"Eccome se lo proverà." affermò con sguardo agghiacciante guardando incantato fuori la finestra. 

Quell'uomo mascherato aveva segnato la sua fine.

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Fine primo capitolo. Come vi sembra?

꧁ᴛʜᴇ ᴍᴀsᴋᴇᴅ ᴍᴀɴ ꧂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora