rosa appassita

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Lo vedo; trascini dietro di te il fardello di bugie, insaziabile, incontinente.

Sembra voglia esplodere. Più ti guardo, più lo vedo, più ti vedo. Sei solo il fantoccio pieno di tutte le falsità che hai raccontato.

Raccogli quello che semini, anche se non vorresti, oh piccola rosa appassita, non vorrei guardarti mentre lo fai e non riesco a porre fine al tuo dolore.
Sai cosa succede? Sei diventata, piccolo fiore morente, il ricordo appassito della bella rosa che eri.

Hai notato? Probabilmente ogni giorno, ogni ora e ogni minuto, il sacco che porti con te è un po' più pesante.

Ho provato, davvero, ad aiutarti. Mi hai vista? Le mie braccia non lo sembrano, ma sono realmente troppo deboli per aiutarti con quello.
Poggi la testa sulla mia spalla, incurante del dolore che mi stai causando. Fai pure. Non mi interessa più. Ormai, sono appassita, esattamente come lo sei tu.

E non chiamarmi drammatica, perché siamo morti, mio morto fiore. Hai perso tutto, tranne quel fardello che dovrai continuare a trascinare.

Non ho più voglia di aiutarti, prova a raccogliere quel poco di buono che hai seminato, prima che anche i ricordi lasciati sotto il sole nelle mattinate di agosto si affievoliscano.

Come ho fatto io e come hai fatto tu, così faranno i miei e i tuoi ricordi.

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