Capitolo 13 ||2||

461 18 2
                                    

"L'impresa che sembrava più difficile si è rivelata un giochino!", disse David mentre portava la mia valigia al piano di sopra. "Solo che ha detto che tu dovrai dormire in un'altra stanza"

Convincere mia mamma a farmi trasferire per una settimana da David era stato quasi una passeggiata.. David l'aveva cucinata a puntino, e lei aveva un debole per lui, quindi.. Eccomi qui! A fare il trasloco! "Sembra non pesare niente quella valigia..", dissi appoggiandomi allo stipite della sua camera.

Appoggiò il trolley per terra e mi fece una smorfia "Allora potevi portarla te, dittatrice"

Gli diedi un pugno scherzoso sul petto "Chiedere a te di essere dolce è troppo?"

"Sì", rispose serio e andando a togliersi la felpa che aveva. Aprì l'armadio e si mise una camicia rossa, che con i capelli e gli occhi.. Dio quanto gli donava. Alzò lo sguardo mentre si abbottonava gli ultimi due bottoni e vedendomi con gli occhi su di lui scherzò "Contieni i tuoi ormoni"

Gli andai vicino e gli sistemai il colletto "Se sei bello non è colpa mia, caro"

"Non dovevamo andare a fare bricolage noi due?", disse aggrottando le sopracciglia.

Gli baciai il collo lentamente mettendogli le mani sui fianchi "Abbiamo ancora 40 minuti"

Prese a giocare con il mio lobo "Sono molti 40 minuti"

Con lentezza gli slacciai i primi bottoni della camicia, lui ridacchiò "Mi ero appena vestito"

"Ti rivesto io, dolcezza", gli dissi strizzandogli l'occhio. Gli sfilai la camicia, e presi a baciarlo sulla spalla grande "Mi piaci, ma tanto"

Mi spinse sul letto, e venne su di me, togliendomi la camicetta "Stiamo già tradendo tua madre", disse divertito.

Gli cinsi la vita con le gambe e lo baciai "Non è di certo la prima volta", risposi anch'io divertita.

Si fermò a guardarmi, con gli occhi di chi volesse mangiarmi "Dio se sei meravigliosa"

"E sono tutta tua", gli sussurrai all'orecchio.

Mi baciò con passione "40 minuti mi sono apparsi magicamente pochi"

"Siamo in ritardo di 2 minuti", dissi camminando a passo veloce verso la palestra della scuola. Mi voltai verso David che si stava sistemando i capelli e gli occhiali da sole "Se il mio ragazzo facesse meno il fighetto!"

"Come sto?", disse incurante del mio rimprovero. "Sai, non dovevi tentarmi 42 minuti fa. Ora sono in trance"

Risi e cercai di imitarlo "Specchio specchio delle mie brame chi è il più bello del reame?"

Fece una vocina piccola "David Castell"

Gli feci l'occhiolino "Son d'accordo perfettamente!", spinsi la porta della palestra, e Chloe ci venne incontro salterellando. "Eccovi qui!"

David si guardò intorno "Facciamo bricolage?"

Chloe spiegò "Voi due mi servite a dipingere il cartellone. Colori sgargianti!"

Annuii "Capito? David?"

Annuì anche lui "Chiarissimo. Il blu è di tuo gradimento biondina?"

Chloe rise "Meglio il rosso. E non chiamarmi biondina!"

Ridemmo tutti quanti, dopodiché io e David andammo fuori, l'aria di metà maggio si cominciava a sentire. Ora che avevamo reso pubblica la nostra relazione, era inevitabile non passare inosservati. Tutti quanti ci guardavano come se fossimo una cosa del tutto nuova, mai vista.

"Vedo che ti piace spennellare!", scherzai con David guardandolo assortito nel suo lavoro.

"Non distrarmi, molestatrice", mi rispose serio.

Sorrisi "Tu sei molesto"

Alzò lo sguardo "Dai per una volta che mi concentro!"

Scoppiai in una risata "Ah certo! Perché per dipingere un coso di legno ci vuole concentrazione!"

Mi guardò con un sorrisetto, poi prese il pennello e mi tracciò una linea di pittura rossa dalla fine del collo all'inizio del top sul decoltè.

Lo guardai perplessa "David cosa stai facendo?"

"Mi concentro a dipingerti", disse divertito. "Continuerei anche sotto il top ma ..", si guardò intorno "Anche i muri hanno gli occhi"

Ridacchiai, e con il mio pennello, gli colorai il braccio "Sei sempre così complicato"

Mi rubò un bacio "Un motivo per cui dici di amarmi", continuò a colorarmi la maglietta. "Il bucato lo fai tu"

Gli cinsi il collo con le braccia baciandolo "Lo faccio io sì. Non sei mai dolce con me"

"Ah no?", disse baciandomi la fronte "Potrei sorprenderti, lo sai?"

Sorrisi sulle sue labbra "Mi sorprendi sempre"

Mi guardò per qualche secondo e poi mi abbracciò "Ti farò vivere una favola"

A manDove le storie prendono vita. Scoprilo ora