"Le vecchie dimore hanno un'anima, si sente spesso dire. Su Anima, l'arca in cui gli oggetti prendono vita, le vecchie dimore avevano più che altro la tendenza a sviluppare un carattere orribile.
L'archivio di famiglia, per esempio, era sempre di malumore. Per esprimere il suo malcontento non faceva che scricchiolare, cigolare, sgocciolare e sbuffare. Non le piacevano le correnti d'aria che d'estate facevano sbattere le porte chiuse male. Non gli piacevano le piogge che d'autunno gli tappavano le grondaie. Non gli piaceva l'umidità che d'inverno penetrava nei muri. Non gli piacevano le erbacce che ogni primavera tornavano a invadergli il cortile.
Ma la cosa che all'edificio dell'Archivio piaceva meno erano i visitatori che non rispettavano gli orari d'apertura.
È probabilmente il motivo per cui in quell'alba di settembre l'edificio scricchiolava, cigolava, sgocciolava e sbuffava ancora più del solito: perché sentiva arrivare qualcuno ed era decisamente troppo presto per consultare gli schedari. Per giunta il visitatore non era educatamente in attesa davanti al portone, no, stava penetrando nei luoghi come un ladro, direttamente dal guardaroba dell'Archivio."
Dall'Incipit dell'Attraversaspecchi, Fidanzati d'Inverno. di Christelle Dabos. Traduzione ALberto Bracci Testasecca.