Secondo Appuntamento

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Louis

Era incredibile, assolutamente incredibile l'effetto che mi faceva Harry. Ero stato capace di svegliarmi con un grosso sorriso sulle labbra, rilassato e completamente in pace con me stesso. Era stata una serata bella, niente di che, ma speciale. Si era mostrato diverso, disposto a tutto, e non sarei mai potuto essere più felice di così. Mi guardai allo specchio e sotto gli occhi non c'erano più quelle stupide e orribile occhiaie, avevo dormito come un sasso tutta la notte. Mi sciacquai il viso e arricciai il naso quando un po' di sapone mi finì negli occhi. Scoppiai a ridere, era difficile togliermi quella stupida euforia di dosso. Era difficile non pensare a un nuovo appuntamento con lui, era facile invece entrare nel panico per lo stesso motivo. Il suono di un trillo mi avvertì dell'arrivo di un messaggio, perciò col cuore in gola e un sorriso idiota sulle labbra mi catapultai in camera da letto, inciampando sui vestiti gettati in terra alla rinfusa, afferrando quell'aggeggio accorgendomi di molto più di un messaggio. L'ultimo ricevuto risaliva a qualche minuto prima, da parte di Zayn che m'invitava ad avviare una video chiamata appena mi sarei svegliato. E quando mi accorsi di un messaggio anche da parte di Harry un po' mi si prosciugò la bocca. Ero diventato idiota? Eppure, quella nuova fase in cui eravamo entrati mi preoccupava e mi rendeva un ragazzino insicuro, alle prime armi. Ed era una sensazione bellissima, ci avevo fatto di tutto con lui, ma eravamo due ragazzi impacciati in queste cose. Sospirai quando lessi “Buongiorno Lou, xx”, sentendomi un completo cretino. Mi lasciai cadere sul letto, prima di decidere di rispondere allo stesso modo e darmi un contegno per poter parlare con Zayn e spiegargli le novità. Indossai una tuta informe, completamente distrutta, andando verso la cucina afferrando una manciata di cereali e portandoli alla bocca. Già sazio, tornai in camera avviando il PC. Chiamai Zayn e quando lo vidi spuntare sullo schermo sorrisi. Era bello come sempre, anche più dell'ultima volta. “Ciao!”, esclamai con un sorriso enorme. Aggrottò un po' la fronte con un sorriso storto ma si limitò semplicemente a salutarmi allo stesso modo. “Come mai così allegro?” mi morsi le labbra, sentendomi un pivello. Davvero, era assurdo l'effetto che mi faceva Harry. C'era davvero qualcosa di strano, qualcosa di bambinesco in tutto quell'uragano di sensazioni. “Oh e... quello alle tue spalle non è il muro di casa tua? Non sei più partito? Il tuo messaggio di ieri non mi ha dato nessuna risposta, solo dubbi”, storse la labbra un po' contrario, forse al mio essere misterioso. Risi un po' della sua faccia stupita e arrabbiata allo stesso tempo. Ero più che sicuro che mi avrebbe fatto una delle solite ramanzine, ma questa volta non ne avrebbe avuto nessun bisogno. “Harry è tornato”, sparai senza dargli il tempo di pensare. Sgranò gli occhi sorpreso e sperai davvero che non ci fosse Liam nei paraggi, per non creare alcun tipo di problema fra loro. “Eh?”, storse le labbra stranito. Beh, Zayn, non sei l'unico ad esserne sorpreso. Soffocai un'altra risata prima di premurarmi a spiegare la situazione. “Sì, è tornato e vuole sistemare le cose ricominciando da zero” e quella parola mi fece stringere il cuore. Di certo non avrei mai scordato i momenti passati con lui, passati fra un letto e l'altro, fra baci e passioni consumate in silenzio. “Sono... Mmh, wow!” poi rise più rilassato. “Credo abbia chiarito anche con Liam, o almeno credo si siano parlati, ma non ho ancora avuto l'occasione di farmi spiegare bene”. Inizialmente aggrottai a fronte, un po' offeso, un po' geloso, perché dannazione era per quello che provava per Liam se fra noi era andato tutto male. Ma ripensandoci, era meglio così, no? Avrebbero risolto, magari Harry avrebbe chiuso davvero con lui e con tutti i sentimenti provati e sarebbe stato mio davvero. Sospirai a quei pensieri, non potevo ancora permettermi di fantasticare dopo solo la prima uscita assieme. “Spero si chiariscano”, mugolai e Zayn rise mordendosi le labbra, con fare eloquente e divertito. “Sei geloso, eh?”, annuii solamente, vedendolo sorridere e sbattere le lunghe ciglia che scorsi persino dall'immagine sgranata dai pixel. “Mi racconti meglio?”, annuii ancora e numerose immagini della sera prima, della sua risata cristallina, i suoi occhi luminosi, le sue mani grandi mi si stanziarono davanti gli occhi. “Beh, mi ha chiesto un appuntamento e ieri siamo usciti” alzai le spalle come se fosse una cosa da poco, quando in realtà mi sarei messo ad urlare dalla gioia e a saltare felice. Zayn parve leggermi nella mente perché rise e “so che stai ballando la macarena dentro te” poi scoppiò a ridere a quel pensiero. Lo seguii a ruota gettando la testa indietro nell'immaginarmi sul serio a fare una cosa simile. Quando si riprese mi guardò con un bel sorriso, uno di quelli che mi mancavano tanto e mi sentii a casa. “E dove ti ha portato?” alzai un sopracciglio, su quello ci avremmo lavorato assieme, ma in fondo il McDonald's non era stata una pessima idea. “Vuoi davvero saperlo?”, alzai le sopracciglia con fare eloquente e malizioso, facendogli fare una smorfia. “Risparmiami i dettagli”, fece quasi disgustato. A quel punto fui io a ridere fino a sentire le lacrime agli occhi. Respirai a fondo notando ancora lo stesso cipiglio schifato sul suo viso, con un leggero divertimento negli occhi. “Tranquillo, non abbiamo fatto niente. Non ci toccheremo fino a che non sapremo cosa ne sarà davvero di noi”, il desiderio mi avrebbe consumato, mi avrebbe lasciato a morire sul mio letto a soddisfare le mie voglie in modo rude, a modo mio. “Mmh”, parve riflettere ma fui io a riprendere il discorso. “Comunque abbiamo mangiato da McDonald's”, a quel punto Zayn rise come un idiota, grattandosi le guance per evitare di ridere ancora e farmi mettere su un broncio evidente. “Sì, sì lo so. Ci sta lavorando, ok? Almeno ci sta provando. E' stato carino!”, lo difesi. Incrociai le braccia al petto, sentendo un leggero fruscio, come d'intermittenza. Per un secondo vidi Zayn a strisce e risi quando l'immagine si bloccò per pochi secondi su una sua espressione da pesce lesso. “E dopo?”, provò a non ridere ma fu impossibile. Povero Harry, deriso bonariamente in quel modo da me e Zayn. “Dopo siamo andati a bere un drink in un locale davvero molto carino ed abbiamo parlato e riso. Tutto qui, peccato che la serata sia finita troppo in fretta”, sospirai ancora, appoggiandomi allo schienale della sedia, facendola girare su stessa da un lato e l'altro. “L'importante che sia stata una bella serata”, alla fine sorrise teneramente e la voglia di abbracciarlo, di stringerlo come avevo sempre fatto, tornò a farsi sentire, più forte che mai. Ne avevo davvero bisogno. “Molto meglio, è stato bello poterlo conoscere un po' di più”, mi strinsi nelle spalle sorridendo, evitando magari anche di sospirare come un ragazzino e arrossire come una bambina. “E a te le cose come vanno?” chiesi. Lo vidi distendere un sorriso e persino in quel frangente potei notare i suoi occhi brillanti e limpidi, colmi di qualcosa di straordinariamente grande per chiunque. E chi lo avrebbe mai pensato? Il mio migliore amico innamorato di una persona del suo stesso sesso. “Benissimo, fra qualche giorno vado a trovare mia madre e mia sorella e Liam verrà con me”, si morse le labbra e lo notai arrossire. Probabilmente quella situazione lo metteva a disagio o forse il pensiero di Liam lo rendeva felice e basta. “Wow, è una cosa serissima!”, esclamai, in fondo ero felice per lui. Si meritava tutto quello che aveva. “Parecchio”, confermò serio. “Spero le cose vadano bene anche a te, Louis. Te lo meriti”, non riuscii ad evitare al mio cuore di fare propria quella speranza, quelle parole. Non riuscii ad evitare alla mente di mostrarmi immagini di felicità, magari con Zayn e Liam presenti. Non riuscii ad evitare alla bocca di sussurrare un “mi manchi, vorrei abbracciarti”. Storsi un po' il muso, ma era vero. Ero sempre stato abituato alla sua presenza, a vederlo correre quando ne avrei avuto più bisogno o viceversa. “Ohw, mi sei diventato sentimentale”, scherzò, ma lessi la stessa identica mancanza. “Mi manchi anche tu”, aggiunse alla fine. “Ti verremo a trovare”, concluse. Quelle parole mi riempirono il cuore di felicità. Ero sicuro di avere una persona fantastica a supportarmi e sopportarmi. Non avrei mai sostituito Zayn, mai e poi mai. Non ebbi il tempo di aggiungere qualcosa che sentii il cellulare suonare e vibrare al fianco del computer, segnalando a chiamata di Harry. “Scusa Zayn, dovrei rispondere”, sorrisi rilassato vedendolo fare lo stesso. “Vai vai, non farlo aspettare e tienimi aggiornato, grazie” la sua voce assunse un tono divertito, mi mandò un bacio attraverso la web, facendomi ridere, chiudendo con un “Ciao idiota”, che ricevette la stessa identica risposta. “Harry”, la voce mi si colorò di euforia. “Sei libero stasera vero?”, non ricevetti nemmeno il suo saluto che si avventò con quella domanda. Sgranai un po' gli occhi, tenendo il cellulare stretto all'orecchio, cercando di spegnere il PC. “Oh, mi hai sorpreso, ancora”, dissi con sincerità. Lo sentii ridacchiare e aggiungere “Ciao Lou”, evidentemente divertito dalla situazione. Gonfiai il petto, rilasciando l'aria subito dopo, lasciando l'euforia tornare e rendermi il solito ragazzino eccitato. “No, ho da fare”, risposi mordendomi le labbra. Per un attimo sentii silenzio, uno di quelli tesi e carichi di tensione, ma poco dopo la sua voce lamentosa scoppiò nella cornetta. “Andiamo, non fare il prezioso. Non farmi sentire così coglione”. Lo immaginai col broncio, le labbra rosee pronunciate, le dita a giocherellare con gli anelli, o a passare nervose fra i capelli. “Cosa ti fa credere che stia facendo il prezioso e che non abbia sul serio altro da fare?”, alzai le sopracciglia, sentendo il chiaro divertimento prendere possesso dell'intero corpo. Mi sedetti sul divano, le gambe incrociate e il sorriso perenne sul viso. “Del tipo?”, mi sfidò. Avvertii un filo di divertimento, ironia e nervosismo nella sua voce. Quella situazione era difficile per lui, troppo abituato ad altri modi, poco carini, per avere un ragazzo ai suoi piedi. E scoprii di avere un debole per quell'Harry nuovo, non quello che mi aveva letteralmente fottuto ovunque. “Ho un appuntamento con un ragazzo uhm...”, mi bloccai un secondo, portando un dito al mento pensando a lui, con quel viso e quelle bellissime fossette a rendere il suo sorriso molto più bello. “Alto, occhi verdi.... Sì, ha anche dei ricci adorabili, delle fossette e delle belle mani”. Mi morsi le labbra, ricordandomi del suo corpo nudo, di quel corpo che avrei voluto, che desideravo con tutto me stesso. Sarei stato capace di mantenere le distanze, sarei stato capace di non cadere in tentazione quando lo avrei visto? E cazzo, quella consapevolezza mi fece annodare lo stomaco. Un secondo appuntamento. “Cavolo, che ragazzo bellissimo!”, esclamò, facendomi ridere. “Sì, è anche molto modesto devo dire”, scherzare con lui era bello. Mi rendeva il cuore più libero. Niente discorsi seri, niente liti, niente serate passate a scopare, niente mattine a svegliarsi in un letto vuoto. “Questo ragazzo modesto non te lo ripeterà una seconda volta: sei libero?”, sospirai inclinando il capo da un lato. La voce seccata e divertita allo stesso tempo. Un cambiamento radicale, un cambiamento che mi era molto più che gradito. “Certo, idiota”, lo sentii sospirare, quasi come se fosse in ansia della risposta. “Bene, allo stesso orario. Ci vediamo dopo”, concluse e abbi appena il tempo di confermare e salutarlo che la chiamata venne chiusa. Il sorriso sulle labbra rimase, il cuore continuò a galoppare felicemente. Mi alzai deciso a mettere qualcosa sotto ai denti per pranzo, perché cazzo, mi aspettava un secondo appuntamento col ragazzo più bello che avessi mai visto e che, sì, amavo follemente.

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