Cap.3

4 1 0
                                    

Vengo svegliato da un piccolo sobbalzo del treno, e con aria confusa, inizio a guardarmi in torno, vedendo solo campi e alberi.
Non capendo dove sono, prendo il telefono per aprire Google Maps, ma è in quel momento che noto una notifica.
È la mia fidanzata, che ha risposto ai miei messaggi dopo ore di "visualizzo e non rispondo".

* Scusa ma ero occupata *

Decido di non rispondere, e chiudendo la schermata, apro Maps.
Noto di essere a due stazioni di distanza da quella in cui sarei dovuto scendere, perciò ho iniziato a fare ordine con i bagagli.
Dopo aver rimesso tutto in ordine, mi rimetto seduto con la testa appoggiata al vetro, ed è in quel preciso momento, che mi arriva un secondo messaggio.

* Perchè visualizzi e non rispondi? Ti sei già stancato di me? *

Stanco, e offeso da così tanta ipocrisia, rispondo con un semplice "scusa, ma sono impegnato".

Decido di staccare il telefono, perché ormai la giornata era incomincia nei peggiori dei modi, e peggio stava andando.
Finalmente arrivo in stazione, e sceso dal treno, controllo subito l'orario; avevo infatti un'ora e quindici di delay per il prossimo treno.
Questa stazione è una delle più grandi, e tra tutti quei binari e persone, dovevo organizzarmi perfettamente.
Essendo le undici e venti, mi sono subito messo alla ricerca di un posto in cui poter pranzare e andare in bagno.
Trascinando i bagagli un po' alla cavolo, inizio a farmi strada, cercando di stare il più possibile lontano dalle persone.
Dopo circa dieci minuti, Finalmente trovo questo "locale" dove fanno tramezzini e altro.
Dopo essermi preso una focaccia primavera e una bibita, mi dirigo sul mio binario, così da poter mangiare mentre aspetto il mio treno in tutta tranquillità.
Dopo circa mezz'ora, finalmente vedo il mio treno arrivare, e dopo essersi fermato, mi precipito a prendere posto, visto che questa volta, vi era più gente a bordo.
Dopo aver preso posto, e controllato quanto tempo ci sarebbe voluto, mi sono messo a giocate un po' con il cellulare, attendendo pazientemente l'arrivo a destinazione.
Il viaggio sembra interminabile, anche perché fremo dalla voglia di arrivate e iniziate un'avventura fantastica.
Passa un'ora, e finalmente, arrivo a destinazione; prendo i bagagli e scendo, dirigendomi verso la fermata del bus.
Durante l'attesa, decido di entrare in un bar li vicino, per prendere un caffè e chiedere informazioni.
Secondo infatti ciò che mi era stato detto, il bus sarebbe arrivato direttamente davanti all'hotel, ma più tardi scoprì che non fù così.
Mentre aspetto il bus, decido di accendermi una sigaretta, ma proprio durante il primo tiro, vedo l'autobus arrivare.
Dopo aver imprecato diversi secondi nella mia mente, butto la sigaretta a terra, e salgo sul mezzo.
La prima cosa che noto, è che sono l'unico a bordo, ma senza farmi troppe domande, prendo posto e faccio finta di nulla.
Ad un certo punto, decido di chiedere all'autista se effettivamente, il bus mi avrebbe portato davanti all'hotel.
Mi alzo in piedi, e barcollando per via delle varie curve e buche, arrivo vicino al posto di guida.

- Mi scusi, ma questo autobus arriva davanti al (nome dell'hotel)? -

- No guarda, arriva vicino al centro commerciale, dopodiché dovrai fare circa due chilometri a piedi -

Io ringrazio, e mentre sto tornando a sedermi, l'autista mi dice:

- Visto che sei solo tu, ti posso portare un po' più vicino -

Dopo averlo ringraziato un miliardo di volte, arriviamo finalmente a destinazione.

- Da qua all'hotel sono circa 900 metri - mi disse l'autista.

Io lo ringrazio ancora, e rivolgendogli un sorriso, scendo dal bus, mi inizio ad incamminare verso l'hotel.
Ormai si erano fatte le due, e dopo circa venti minuti di camminata sotto il sole cuocente, con le valigie in mano e la voglia di vivere a terra, arrivo finalmente in Hotel.
Riconosco subito l'allenatrice che mi aveva invitato, la quale mi stava aspettando in reception, e subito dopo, noto questa ragazza raggiungerci.

- Ciao fede, lei è Veronica, e ti accompagnerà nella tua stanza -

- Umh... va bene - rispondo io con tono leggermente timido.

Dopo aver preso le chiavi, questa ragazza inizia ad incamminarsi, ed io, ormai sfinito e stressato da tutto, inizio a seguirla.
Durante tutto il tragitto, lei non ha detto una parola.
Una volta arrivato in stanza, mi saluta con un "ciao" senza emozioni, e se ne va.
Non posso mentire a me stesso, infatti sto già provando qualcosa per quella ragazza...

*****

~Gate~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora