a casa di spencer

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Come se fossi un CD inceppato, ripetei solo la stessa parola voce più alta.
La  situazione mi faceva pensare ad un gioco, dove vinceva chi gridava la parola a voce più alta in mezzo alla gente.
<<  mi farebbe molto piacere mostrarti cosgrove junior ma sarebbe più adatta una cornice...diciamo privata non trovi?>> Ricambiò il mio sguardo e si strinse nelle spalle con aria differente, <<comunque va bene se vuoi facciamolo qui tanto prima o poi ci saremmo arrivati>> Spencer comincio ad armeggiare con la cintura
Gli afferrai le mani e glie le allontanai da lì <<non il tuo pene idiota>> sibilai Josh era nudo quando sono andata nell'appartamento>>.
<<credo che quei due non abbiano tempo per noi>>
Spencer serrò le labbra e le sue spalle cominciano sussultare <<ridi pure>> dissi piccata; lui gettò la testa all'indietro scoppiando in una sonora risata. era roca e piena, riempi tutte le scale e mi provocò un piacevole brivido lungo la schiena per questo lo odiato un pochino.
Sbuffai frustrata e appoggiai per terra il pesante portatile <<oggi non è la mia giornata>> <<cosa devi fare?>> chiese lui una volta che la sua risata si fu spenta in un ghigno storto <<devo lavorare ancora un po' e non ho idea di dove farlo>> risposi <<perché non torni al dormitorio?>>disse giocando con la cerniera del suo giubbotto nero, la tirava sue giù.
Spencer era fatto così non riusciva stare fermo, probabilmente non c'è l'avrebbe fatta nemmeno se fosse stata questione di vita o di morte.
Aveva troppa energia complessa dentro di sé, giocava con tutto quello che gli capitava tra le dita; ogni volta che mi incontravo con emily per studiare e lui era da josh ci faceva impazzire perché continuava a tamburellare  con le dita su libri oppure non la smetteva di pigiare il pulsante della penna.
All'inizio mi era sembrato strano,da una parte mi invitava trovarlo pazzescamente attraente,dall'altra mi innervosita vederlo sempre in movimento, ma più tempo trascorrevamo insieme più mi abituato al suoi tic.
Nel frattempo Spencer è diventato uno dei miei migliori amici, ma solo un amico nient'altro. <<Sawyer ha da fare, sono stata in un bar ma non riuscivo a concentrarmi soprattutto perché tipo strambo voleva offrirmi un caffè poi sono venuta qui perché pensavo che Emily e josh non ci fossero>> raccontai evasiva.
Spencer sogghignò <<nondirmi che hai sorpreso anche Sawyer>> sollevai la testa di scarto <<no non è successo>> i suoi occhi guizzavano e mi resi conto chiaramente che non credeva ad una sola parola <<puoi venire da me>> stavo per respingere ma mi resi conto di non essere mai stata a casa sua, frequentavamo la stessa cerchia di amici e trascorrevamo molto tempo insieme, ma non ci incontravamo mai da lui.
Sinceramente ero abbastanza curiosa di sapere come mai non ci avesse mai invitato a casa sua, nonostante tutto però non potevo accettare; qualcosa dentro di me sì opponeva all'idea di trascorrere del tempo da sola con lui.
non capitava spesso ma quando accadeva dovevo fare uno sforzo per non fissarlo troppo a lungo, in presenza dei nostri amici mi risultava più facile.
<<non saprei>>si  chinò verso di me <<perché no?> chiese scrutandomi attentamente in viso... era vicino troppo vicino.
Mio malgrado il cuore mi balzò in gola  eppure gli avevo espressamente vietato di farlo con chiunque.
Al diavolo il cuore traditore, io l'ho curato e mi impegniavo per farlo guarire e lui poi faceva così <<perché..>> mi schiarì la voce era evidente che il mio corpo reagisse cosi,al suo sguardo penetrante e il suo profumo intenso...ma ciò non c'entrava proprio niente con me e i miei desideri, dovevo mantenere le distanze se volevo impedire che il calore che sentivo allo stomaco risalisse fino a farmi arrossire.
Ci sono ragazze a cui il rossore sta bene e sembrano appena tornate da una bella passeggiata invernale, a me invece la faccia diventa tutta rossa, tutt'altro che attraente. Non volevo arrossire per Spencer; come se mi avesse letto nel pensiero si raddrizzò e con un gesto veloce raccolse la mia borsa dal pavimento <<ehy!>>esclamai alzandomi in piedi mi misi la giacca e  quando mi voltai Spencer era già in fondo alle scale.
<<Restituisci mi Watson!>> si ferma in mezzo alle scale, si gira verso di me e dice <<Watson? come John Watson?>>
Annui mentre mi avvolgevo la sciarpa intorno al collo senza fermarmi; Spencer emise una specie di brontolio gruttale <<se sapessi quanto vorrei chiederti di uscire con me perché questo istante>>.
sospirai. Andava avanti così da di 6 mesi, quasi ogni giorno mi chiedeva di uscire e tutte le volte rispondevo di no.
Non avevo appuntamenti galanti,non li volevo, e qualunque cosa desiderasse il mio corpo non mi sarei più concessa a nessuno.
<<sai qual è la mia risposta>> dissi fermandomi un gradino sopra di lui, così i nostri occhi erano alla stessa altezza;  tutto ciò che vedi era nero, nero e un sorriso. <<però vieni lo stesso da me?>> << sembra che mi lasci altra scelta>>ribattei .
Un attimo dopo si era già girato e aveva superato con un salto gli ultimi gradini tenendo Watson sottobraccio come un ostaggio.
non mi resta che seguirlo.

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