a casa di spencer pt.2

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Spencer aveva una Volvo color ruggine,mentre guidava tamburellava sul volante sebbene la radio forse spenta e parlassimo del più e del meno, il college, gli ultimi film che avevamo visto, l'imminente festa di una confraternita alla quale non volevamo partecipare. Spencer aveva sempre qualcosa da raccontare, studiava industrie culturali e creative come materia principale e aveva già cambiato due volte quella secondaria perché gli interessa tutto e non riusciva a decidersi.
Questo semestre lo stava dedicando a sexualiy, Gender and Queer studies, gli feci molte domande, perché all'inizio era stata una materia tra le prime anche della mia lista.
Però ero stata accettata al corso di inglese con indirizzo scrittura creativa,il  mio sogno... mentre parlavamo la mia tensione al pensiero di andare a casa sua si stemperò.
Finché non faceva battute fuoriluogo era un ottimo amico, e in sua compagnia mi sentivo sempre a mio agio.
In breve tempo raggiungemmo un grazioso quartiere residenziale a poca distanza dal centro, Spencer parcheggiò in un posto libero sul ciglio della strada. Scesi e diedi un occhiata alla zona.
È persino meglio di quella in cui abitavano Emily e Josh, la strada era fiancheggiata da villette circondate da prati verdi e giardini curati <<per la miseria>> mormorai
Lanciai un'occhiata sorpresa a Spencer che evitò il nio sguardo e si diresse verso l'ingresso, lo segui osservando gli alberi e fiori piantati ordinatamente, che nonostante freddo iniziavano a sbocciare.
Spencer imboccò il vialetto fiancheggiato di cespugli che conduceva a una porta verde scuro con vetri satinati; aveva le spalle rigide quando ha inserito la chiave nella toppa e si appoggiò alla porta. si fece da parte per lasciarmi entrare. <<quì non incontreremo nessuno nudo vero?>> domandai avanzando con passo incerto.
Da quando avevamo svoltato nella sua strada Spencer era silenzioso. Troppo silenzioso, troppo tranquillo, non era più in agitazione.
L'unica cosa che ricordava lo Spencer di sempre era il modo in cui stringeva Watson sottobraccio.
<<No abito da solo>> disse con un sorriso un po' forzato <<e vado in giro nudo solo quando ne ho voglia>> fece un'espressione maliziosa, e io tirai un sospiro di sollievo.
Mi fece togliere il giubbotto e lo appese nel guardaroba, prima di precedermi verso il salotto. Wow. Pareti grigie, pavimento di legno scuro e arredamento color crema, un enorme divano ad angolo con cuscini a quadri separava il salotto dalla cucina, in cui spiccava un grande tavolo con sei sedie.
Girai verso sinistra ed esaminai la cucina, un suono imbarazzante uscì dalle mie labbra, era un mostro di stupore e esaltazione... <<Come hai potuto?>> Mi voltai indignata verso di lui, era rimasto vicino al tavolo con le mani affondate nelle tasche; con il pollice indicai alle mie spalle <<sai che mi piace cucinare e mi hai tenuto nascosto tutto questo?>>.
La cucina nuova era il sogno di qualsiasi cuoco amatoriale,e l'esatto contrario della patetica cucina del dormitorio di cui devo accontentarmi. Mi avvicinai ai fornelli, mi girai di slancio e posai le braccia ai lati del mio nuovo amore, <<salve>> mormorai dolcemente <<io abito qui>>.
Le labbra di spencer presero una piega compiaciuta <<posso farti una domanda Spence?>>gli chiesi dopo un po';  lui rispose solo con una specie di mugugno.
<<Perché non siamo mai stati qui? Insomma a volte nel fine settimana ci ammassiamo nell'appartamento di Josh mentre qui, c'è spazio a sufficienza>> lui si bloccò un istante, poi fece un respiro profondo <<la casa appartiene ai miei genitori>> questo non spiega granché <<E..>> insistetti.
<<Loro hanno un sacco di soldi,abitare in una casa così mi farebbe fare la figura dell'imbecille>> <<credi che ti considereremo un imbecille perché i tuoi genitori sono ricchi?>>gli domandai in tono perplesso.
<<Non ha importanza, avevo intenzione di andare a fare una corsa se vuoi nel frigorifero c'è del succo e nella dispensa delle patatine,so che ti piacciono tanto>>. 

Aprì un pensile sul lato opposto ed esaminò i ripiani con espressione concentrata, <<Spence, non devi preoccuparti che...>> <<la prossima volta te li faccio trovare>>. Chiuse le ante e si massaggiò la nuca; <<Watson è sul tavolo del salotto. ti consiglio il divano,che è più comodo delle sedie del tavolo da pranzo. Fà come se fossi a casa tua>>.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 21, 2021 ⏰

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