Oh you're so naive, yet so

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Il giorno prima...

JJ era lì, immobile, sdraiato sull'asfalto.

La faccia ricoperta di sangue, la camicia stracciata. Accanto a lui una bottiglia di gin scadente con il collo sbeccato e un borsone aperto, i vestiti sparpagliati qua e là.

Il sole pomeridiano illuminava la strada e lui si riparava gli occhi con l'avambraccio. Era una scena patetica, di chi ha perso tutto al punto da fregarsene dell'opinione di chiunque.

Non capiva neanche se fosse ancora cosciente, non sentiva più i lividi, le botte, l'umiliazione. Forse era morto. "Sarebbe sicuramente meglio se fossi morto" pensò. Voleva solo stare lì, per sempre, sentire il sole caldo sulla faccia, quella sensazione di stordimento e nient'altro.

Quando Kiara lo trovò era già sera e aveva iniziato a piovigginare. Vederlo lì devastato, sprofondato nella disperazione più assoluta le provocò una tristezza infinita.

Corse decisa nella pioggia, lo avrebbe aiutato, insieme avrebbero rimesso insieme i pezzi, ne era sicura. Osservarlo da vicino la scosse profondamente. Aveva il labbro spaccato e lo zigomo tumefatto, un rivolo di sangue slavato dalla pioggia gli colava lungo il mento. La cosa più devastante di quella scena però era la sua espressione. Vuota, indifferente, apatica, non c'era niente del JJ che conosceva. Non c'era più arroganza, sarcasmo, malizia, solo il nulla, lo sguardo vitreo, distante.

Lo prese per le spalle e lo scosse con forza e lui sembrò accorgersi solo in quel momento della sua presenza. La guardò stupefatto, sgranando gli occhi e per un momento sembrò recuperare un po' di lucidità.

"Ti sei ridotto uno schifo!" sbottò lei cercando di rimetterlo in piedi.

"Oh, ehi ciao Ki, sei proprio carina oggi lo sai?" disse lui mangiandosi le parole.

"Dio JJ, puzzi di alcol... e di asfalto. Muoviti, ora ci diamo una bella ripulita" lo aiutò a reggersi e si incamminarono a fatica.

Lo trascinò a casa di John B ma l'amico non era in casa e Ki fu presa dallo sconforto, se la sarebbe dovuta cavare da sola e JJ non sembrava disposto a collaborare. Lo osservò per un momento assicurandosi meglio il suo braccio intorno alle spalle, aveva un sorrisetto idiota stampato sulla faccia, i capelli incrostati di fango e asfalto, i vestiti sporchi e stracciati.

"Ora tu ti fai una doccia" gli disse con tono autoritario

"Nooo io voglio fare un po' di surf, cavalcare qualche onda" disse cercando di mimare un'onda con la mano. Perse l'equilibrio e rischiò di finire con la faccia spalmata sul pavimento e Ki non riuscì a trattenere un risolino.

Una volta entrati in bagno fece appoggiare JJ al lavandino sperando che non scivolasse per terra, anche perché rialzarlo sarebbe stata un'impresa.

Accese l'acqua della doccia per farla riscaldare. "Forza, spogliati ed entra lì dentro"

"Cavolo Ki, sei una che va dritta al sodo" disse JJ inarcando un sopracciglio. Ki alzò gli occhi al cielo "Cretino, se non ti muovi ti mollo qui a cavartela da solo".

JJ alzo le braccia a mo'di difesa e tentò invano di sbottonarsi la camicia facendola sembrare la cosa più complicata del mondo. Ki sbuffò innervosita."Gesù! Hai intenzione di metterci tutto il giorno?"

"Ehi non è colpa mia se li fanno così difficili" disse biascicando. Nonostante lo sguardo annebbiato dall'alcol Ki fu certa di scorgere un luccichio nei suoi occhi. Alzò gli occhi al cielo "Lascia perdere, ci penso io. Se scopro che lo stai facendo apposta te la faccio pagare" disse lanciandogli un'occhiataccia.

"Lo sapevo che non vedevi l'ora di spogliarmi" rispose lui scivolando maldestramente nel tentativo di appoggiarsi al lavandino.

"Nelle condizioni in cui stai farei prima a provarci con la porta" rispose acida.

"Ti piace "sbattere" le porte eh...?" la guardò con un sorrisetto sghembo aspettando una reazione ma lei lo guardò impassibile. "Cavoli nella mia testa suonava molto più divertente..." borbottò lui deluso.

"Dio che scemo" pensò Ki cercando di nascondere un sorrisetto, non gli avrebbe dato quella soddisfazione.

Si avvicinò al ragazzo e iniziò a sbottonargli la camicia. Man mano che slacciava un bottone dopo l'altro iniziò a sentirsi a disagio. Sentiva il suo respiro sui capelli e percepiva il suo sguardo penetrante su di sè. Le clavicole sporgenti, la linea dei pettorali, l'addome piatto, i muscoli guizzanti, era abbastanza vicina da percepire il calore della sua pelle. Si sentì avvampare mentre una sensazione di calore le pervase il corpo.

"Merda Ki è solo JJ, seminudo, bellissimo certo, ma soprattutto ubriaco. Quindi una pessima idea." scosse la testa con forza per recuperare un po' di contegno e si allontanò cercando di nascondere l'imbarazzo.

"Fatto, sono abbastanza sicura che tu sia abbastanza lucido da slacciarti i pantaloni da solo"

"Non lo so, tu mi sembri molto più brava di me..." disse lui ridacchiando. Probabilmente si era accordo perfettamente del disagio di Kiara e sorrideva soddisfatto

"Sbaglio o sei un po' troppo loquace per essere davvero ubriaco?" disse lei uscendo dal bagno.

"Fai veloce, io vado a cercarti dei vestiti". Chiuse la porta e ci si appoggiò sospirando forte.

Recuperò degli abiti un po' malconci ma puliti di John B e aspettò fuori dal bagno.

Sentiva l'acqua della doccia scorrere e cercò di rimettere insieme i pensieri. Tenere a bada JJ ubriaco si stava rivelando più difficile del previsto, soprattutto considerando che quando si comportava così lei perdeva tutto il suo autocontrollo. Sprofondò la faccia nei vestiti in preda allo sconforto.

Poteva farcela doveva solo metterlo a dormire e poi sarebbe potuta tornare a casa. Per un momento si chiese se i suoi si stessero preoccupando, non li aveva avvisati ed era parecchio tardi.

Infastidita dalla situazione bussò alla porta "Muoviti JJ, non ho tutta la notte!!"

Nessuna risposta.

"JJ apri, non fare lo scemo!"

"JJ?" iniziò a preoccuparsi. Magari era scivolato, magari cadendo aveva tirato una testata da qualche parte. Magari aveva una commozione cerebrale ed era svenuto "Magari si è fatto furbo" pensò. Si riscosse e decise di aprire la porta.

In quell'esatto momento JJ stava uscendo dalla doccia assicurandosi un asciugamano in vita. I capelli bagnati gli ricadevano sugli occhi, il corpo asciutto e abbronzato. Ki si sentì avvampare.

"Tu... stavi per entrare con me nella doccia?" chiese lui tirandosi indietro i capelli.

"Cretino, ero venuta a darti questi" disse lei lanciandogli i vestiti e correndo fuori dal bagno "No, non si è fatto furbo" pensò.

Si mise ad osservare le vecchie foto appese alle pareti della casa e sentì JJ uscire dal bagno e andare in cucina.

"Ehi giovane Werter pensi di potertela cavare da solo e andare a dormire? Io devo tornare a..."

Lo trovò appoggiato al frigorifero a scolarsi una lattina di birra tutta d'un fiato. "Evidentemente no" pensò lei.

Chiuse il frigo sbattendo l'anta con forza e gli strappò la birra dalle mani.

"Ehi quella la stavo bevendo io"

"Ah si? bene ora la sto bevendo io" disse finendo quel che restava nella lattina.

"E ora a nanna senza storie!"

"Va bene mamma" disse offeso e barcollando si diresse verso la camera da letto.

Si lanciò sul letto in maniera sgraziata e per un momento sembrò essersi addormentato all'istante.

Ki si avvicinò e gli mise una coperta addosso. Vederlo così accoccolato e indifeso le fece quasi tenerezza. Quasi, perché si trattava comunque di JJ.

Allungò una mano e gli scostò i capelli dal viso, sfiorandogli leggermente la guancia.

JJ alzò un braccio e le prese la mano. "Ehi Ki non mi lasciare da solo" disse socchiudendo gli occhi, osservandola attraverso le lunghe ciglia. "Ti prego".

Outer Banks // Oh, when I look back now, that summer seemed to last foreverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora