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❛ though nothing will drive them away we can be heroes, just for one day ❜
▍ 𝐏𝐎𝐂𝐇𝐄 𝐄𝐑𝐀𝐍𝐎 𝐋𝐄 𝐂𝐎𝐒𝐄 degne di nota successe durante sua carriera scolastica, ma se avesse dovuto elencarle non aveva dubbi su cosa si meritasse il posto in cima alla misera classifica.
Ancora abbagliata dal fuoco purificatore della violenza, inspirava avida il sentore ferroso della terra sulla sua uniforme e quello acre delle bruciature. La sua prima rissa e la volta in cui era riuscita a farsi espellere da un istituto che neanche frequentava.
E chi doveva ringraziare se non Bakugo Katsuki?
Eppure rideva. Rideva nonostante il sangue dal naso, rideva coi vestiti bruciati e le braccia graffiate e le costellazioni di lividi sulle gambe.
Rideva di aver perso una scarpa e della lavata di capo che suo padre le avrebbe sicuramente fatto.
Rideva mentre affondava col viso tumefatto in una busta di piselli congelati, cortesia del suo apprensivo amico che la scrutava coi suoi grandi occhi contriti.
Rideva perché per quanto fosse messa male, il suo avversario non era da meno.
Un bel regalo di commiato, il furioso occhio nero che gli aveva lasciato.
Più in basso, il fiume scorreva placido portando con sé gli ultimi bagliori del sole morente.
«Mi avevi promesso che non avresti cercato di vendicarmi.»
Sempre ovattate, le sue parole. La brezza le raccolse dalle labbra insanguinate del ragazzo e le portò lontane.
Midoriya Izuku, accanto a lei, seguiva con occhi stanchi lo stanco gorgogliare della corrente.
Ne imitò il gesto, riportando lo sguardo di fronte a sé. Se avesse indugiato ancora un po' sul livido in fiore all'angolo della sua bocca...
