LA FELPA

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Entró Morrison " Sei nel bagno delle femmine " dissi coprendomi con la maglietta fradicia " No sei tu in quello dei maschi " replicó indicandomi il cartello del bagno. Che demente ero entrata nel bagno dei maschi " Magari esci " continuó lui " Grazie al nulla, non posso uscire così " dissi ironicamente indicandomi. Morrison inizió a spogliarsi, io indietreggiai, non capì che stava facendo. Lui si avvicinò a me e mi porse la sua felpa " Tieni" mi disse. Io lo guardai stupita e risposi " poi gli altri penseranno che abbiamo scopato " " ti interessa cosa dicono gli altri ? " domandò annoiato " no ovviamente però io e te anche no sai " sbottai ancora incredula del fatto che mi stava offrendo la sua felpa " Allora io mi tengo la felpa e tu esci così " dichiaró Morrison facendo un sorriso falso. Accettai e uscì dal bagno con la sua felpa, non nego che tutti mi guardavano male. Le lezioni per miracolo divino finirono e io ed Isa andammo a casa mia. La mi attendevano Derek e James con dei loro amici " Siamo a casa " urlai entrando dalla porta principale, la bionda mi seguí e si diresse in cucina, " Si ma fai pure " le dissi indicandole il frigo che stava svaligiando " Certo che faccio con comodo, fra un po' vivo più io in questa casa che te " sbottó annoiata la ragazza, che caratterino pensai . " Bella felpa Vi.. aspetta ma non è tua" disse dubbioso James " Ovvio che non è mia, ti pare che possa mai mettere una cosa del genere" risposi schifata " Di chi è " chiese in modo arrogante Derek " Apparteneva a Carlo Magno, fu ritrovata da Guglielmo 1 e me l'ha La Merkel, interessante no ? " dichiarai con la mia solita ironia infame " Seriamente di chi è " disse James circondato da i suoi amici mono cellulari " Morrison" comunicai io " MORRISON QUEL MORRISON " urlo Derek " Non dirmi che ti sei scopata Logan, ti riterrei più sfigata di quanto non faccia già " continuó James " MADO CHE SCHIFO, NO NON MI SONO FATTA LOGAN, NO GRAZIE NON CI TENGO" il mio viso divenne color magenta, come potevano solo pensare che io avessi fatto qualcosa con quello la. Mi sentivo schifata da tali affermazioni " Vi devo andare, mia madre ritarda da lavoro e devo badare a Marcus"intervení casualmente Isabela " Va bene, poi scrivimi eh" continuai io. Gli amici dei miei fratelli mi guardavano male, li odiavo già tutti. Sali in camera mia e iniziai a fare i compiti. Ero stesa sul letto mentre ripetevo storia e mi addormentai, ero molto stanca. Stavo facendo un sogno bellissimo, che venne brutalmente disturbato da dei suoni provenienti dal piano inferiore. Decisi di scendere e vidi qualcosa che non mi sarei mai aspettata di vedere.

Honey, I don't need a sugar daddy, cause I'm my own sugar daddyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora