IL DESTINO DI MARIA

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Dopo la guerra tra l'Armata Mazinga e i mostri guerrieri, le città giapponesi, irriconoscibili, avevano
completamente perso la loro identità.

Non erano più luoghi idonei
allo sviluppo della civiltà umana.

Erano diventati veri e propri teatri di morte e distruzione.

Nubi di fumo e polvere coprivano le strade.
Grattacieli, palazzi, industrie, case, negozi, scuole abbattute dalle fiamme, erano ridotte a macerie.

Nonostante Hirohito balenasse ancora
di avere il miglior armamento militare del mondo, l'esercito giapponese era stato completamente sovrastato: i resti dei carri armati ancora rovesciati riversavano sull'asfalto delle città, brandelli dei Mitsubishi F-1 incastrati tra le lamiere o tra le finestre dei palazzi e il numero dei soldati morti ancora da accertare.

Numerose erano le carcasse dei cadaveri dei mostri guerrieri che ancora giacevano disseminati nelle vie delle metropoli fantasma.

Solo pochi caccia e poche navi erano ancora funzionanti e dai bunker militari per l'imperatore e il primo ministro coordinare eventuale ausilio agli Ufo Robot non era facile oltre al fatto che sarebbe stato poco utile.

Le altre potenze mondiali si erano rassegnate e dopo aver perso i primi aerei e le prime navi, avevano lasciato il Giappone in balia delle mostruosità
tecnologiche nemiche, sperando che l'Armata Mazinga riuscisse a vincere perché in caso contrario il destino del mondo era segnato.

Una parte di popolazione non era sopravvissuta.
Chi era riuscito a mettersi in salvo nei bunker sotterranei costruiti per l'occorenza doveva far fronte a gravi problemi sanitari cercando di non sprecare i viveri e i pochi mezzi di sussistenza che erano rimasti.

La nuova invasione di Vega e il virus avevano ulteriormente peggiorato la situazione.

La resistenza elargita dagli Ufo Robot
e la scoperta del vaccino erano stati la luce in fondo al tunnel...

Il dottor Procton e il dottor Yumi avevano organizzato la distribuzione dei vaccini anti Vegatron inviando i robot femminili a Tokyo.
Una volta raggiunti i bunker militari e distribuiti i vaccini, il personale sanitario a bordo dei mezzi rimasti
aveva provveduto a recarsi presso i bunker delle città colpite per vaccinare gran parte della popolazione.

Ciò nonostante la fine della guerra, la sicurezza dei cittadini e il ritorno alla normalità erano ancora lontane.

Paradossalmente chi era più al sicuro erano gli eroi, i piloti di quei potenti giganti d'acciaio che in quel momento si trovavano all'interno dei loro robot a combattere per difendere sé stessi e il futuro della Terra.

Il loro abitacolo era il posto più sicuro del mondo.

Nonostante il rimorso per quelle morti che non erano riusciti ad evitare erano gli unici ancora in grado di trasmettere un ideale agli esseri umani...

FEBBRAIO 1978

Era passata una settimana dal primo attacco dei mostri guerrieri; Mazinga Z era stato riparato ma Koji Kabuto non era ancora in grado di combattere.

"Professore, salirò io su Mazinga Z!"

"Maria, non so come tu abbia potuto in così poco tempo apprendere le capacità di pilota. Gli esiti delle prove hanno dato riscontri sorprendenti e anche nei combattimenti simulati te la sei cavata egregiamente, in altre parole hai la mia approvazione!"
Rispose il dottor Yumi.

"Molto bene, dottor Yumi! Sono pronta ad aiutare il Grande Mazinga!"

MARZO 1978

Per far fronte all'assalto delle Armate dei mostri guerrieri di Mikene, una volta ristabilito, Koji Kabuto tornò su Mazinga Z e a Maria venne affidata Minerva X.

L' ALBA DEGLI UFO ROBOTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora