Nonna Mary si svegliò di soprassalto verso le 4:57 del mattino a causa di un incubo appena subito.
Aveva appena sognato di esser tornata 18enne ed essere sbattuta in una arena, impaurita, sola, nessun aiuto, una vedova nera gigante davanti a lei che minacciava di liberarsi dalle catene strette e spesse che la tenevano ferma, incatenata, chiusa all'oscuro di ciò che avrebbe dovuto compiere. Continuando a strattonare le catene riuscì a liberarsi iniziò a rincorrere Nonna Mary che impaurita cominciò a correre, correre e ancora correre, i polmoni le stavano scoppiando e il ragno la stava ormai raggiungendo, l'adrenalina a mille e la voglia di sopravvivere al massimo. Si svegliò nell'esatto momento in cui la giovane lei ansante ed esausta venne sovrastata dal corpo enorme della creatura.
-Già è bello che non ho preso un infarto santa madonna scesa in terra- esclamò la povera signora appena aprì gli occhi quella mattina.
-Fa che non siano le 5, fa che non siano le 5...- sperò dato che avrebbe dovuto alzarsi a quell'ora per fare colazione e darsi al giardinaggio -Mai una cazzo di gioia- esclamò esasperata appena vide l'orario.
Già la giornata, come d'altronde tutte le sue giornate da lì a una settimana, era iniziata con un risveglio molto tranquillo beh oggi più del solito ma chi la prende in giro, è stato uno dei risvegli più traumatizzanti degli ultimi anni.
Con malavoglia si alzò dal letto lasciando le sue lenzuola morbide e calde color panna per andare a fare colazione.
A Nonna Mary non era mai piaciuto fare colazione, certo sapeva fosse il pasto più importante della giornata ma non aveva mai fame. Così un giorno di anni e anni orsono decise di imporsi di mangiare la mattina almeno 4 fette biscottate con l'avocado.
Prese un coltello, un cucchiaio, una forchetta, un piattino fondo, un avocado, miele e delle fette biscottate rigorosamente integrali.
Con uno sbuffo iniziò a incidere l'avocado dividendolo a metà; tolse il nocciolo, svuotò il frutto nel piattino e con la forchetta iniziò a schiacciarlo. Prese il miele e dopo una leggera pressione riuscì ad aprirlo e metterne una piccola quantità assieme all'avocado. Mischiò il tutto e lo spalmò sulle fette biscottate mangiandone addirittura 6, il che è strano dato che riusciva a malapena mangiarne 4 la mattina.
Alzando lo sguardo dal piatto vide il suo bassotto spaventarsi a causa di una farfalla entrata in quella favolosa casa. La donna a questa visione ricordò un momento della sua vita avvenuto circa 5 anni prima che le fece sciogliere il cuore.
Era un pomeriggio soleggiato i piena estate, il sole batteva sul laghetto nel retro della casa barocca, le montagne che riflettevano in quest'ultimo, i colori del lago che riflettevano tutte le possibili sfumature di azzurro e verde, arietta fredda che mitigava la giornata, la tranquillità, il cinguettio degli uccellini, le farfalle, i fiori Tutto così paradisiaco, una tranquillità che nessuno può immaginare. Il bassotto che correva nei prati col migliore amico dell'anziana, le farfalle di colori bellissimi che volano attorno al cane, il Dottore che sorrideva(cosa molto rara), tutti in pace e lontano dalla vita..
-Magari potessi tornare a vivere in quella pace ma no ci sta sempre quel coglione che chiama quando voglio rilassarmi- sospirò inizialmente di malinconia per finire in esasperazione.
La casa di Nonna Mary era una casa in stile Barocco che invece di giocare sui tipici colori oro e bianco, giocava sui colori bianco e verde caraibi, porta color nero opaco con la maniglia argentata. La casa all'esterno era molto complessa, tanti ricami che hanno richiesto lavori lunghissimi, il giardino pieno di rose, gigli, tulipani e orchidee. Per arrivare alla porta è presente un vialetto in mattonelle color nebbia che portano al laghetto sul reto ma anche ai fiori del giardino.
Nonna Mary iniziò a prendersi cura dei fiori nel suo amato giardino non sapendo quello che sarebbe successo di li a poco.
NEL FRATTEMPO DALL'FBI
L'agente De Lucas stava preparando e sistemando dei fascicoli di estrema importanza, fascicoli che in mani sbagliate avrebbero causato enormi problemi.
Era nel suo ufficio di 10 m2, bianco, spoglio ma con un tocco della sua personalità esuberante: GIRASOLI. Eh già lui aveva una personalità molto allegra e solare ma se fatto arrabbiare beh meglio scappare.
Finito di sistemare i fascicoli iniziò a leggere e buttare carte che non gli sarebbero più serviti; questa mattina l'agente aveva, sin da quando si era svegliato, avuto un brutto presentimento come se sentisse che avrebbe avuto cattive notizie. E così fu.
Mentre leggeva le carte iniziò a squillargli il telefono fisso presente nell'ufficio.
-Mi scusi il disturbo agente ma abbiamo un grosso problema- annunciò una voce dall'altro capo del telefono.
-Mi dica prima che io perda la pazienza, oggi non è giornata- lo interruppe leggermente sgarbato ma con una nota di affetto nella voce, perché si è sempre stato una persona affettuosa nonostante a volte sia arrabbiato pure lui.
-Certamente, ha presente il Killer che stiamo cercando? Ecco ha colpito ancora, nessuna traccia niente di niente- fece una piccola pausa sospirando -Penso sia arrivato il momento di chiamarla. So che è anziana ma abbiamo bisogno del suo aiuto.-
-Sapete già come reagirà, dopotutto ha una certa età e magari vorrebbe un po' di tranquillità - disse affranto e dispiaciuto l'agente per la signora
-Signore so che ha una certa età ma sa anche lei in che situazione ci troviamo; siamo a New York e per colpa di questo Serial Killer abbiamo già perso 5 persone. Sa anche lei quello che è giusto da fare in questo momento.- rispose serio l'interlocutore.
-Ok, noi siamo a New York lei no però, dovrà prendere l'aereo e sai anche tu quanto è scontrosa quando la scomodiamo da casa sua. Però so che non siamo in una bella situazione quindi la chiamerò appena ho finito con le carte.-
15 MINUTI DOPO DA NONNA MARY
Stava finendo di potare delle foglie quando sentì il telefono squillare; con tutta la calma del mondo si diresse dal telefono rispondendo con tono stranamente pacato e tranquillo.
-Chi sta rompendo il cazzo?- chiese Nonna Mary
-Salve nonna come va lì a Barnia?-Chiese suo nipote
-Qui tutto bene dai, stano ma vero oggi non è ancora successo nulla- tranne l'essersi svegliata per colpa di un incubo, questo però non lo disse.
-Beh...non benissimo ecco diciamo che abbiamo bisogno di te - L'agente annunciò con molto timore
-Dimmi che non avete bisogno di me per dei casi - chiese forse un po' troppo speranzosa
-Mi dispiace ma si beh ti ho portato un indagine con Serial Killer-
-YESSSS QUESTI MI PIACCIONO! Anche se dovrei urlarti contro avevo la pace fino a 5 min fa-
-Scusa nonna. Ti arriverà nelle email un biglietto aereo per te, il dottore e anche il cane, dovrai stamparli e poi potrei venire qui.-
-Parto subito e ti conviene mettermi al corrente di tutto appena arrivo- lo avvertì con talmente tanta serietà nella voce che lo fece rabbrividire.
Spenta la chiamata con suo nipote chiamò il suo migliore amico che estasiato corse in camera a preparare le valige.
Lei non era molto contenta del fatto che dovesse partire per New York, non le sono mai piaciute molto le città, preparò le valige, prese il trasportino e..
-SI TORNA AL LAVORO FLUPPY!- esclamò uscendo di casa col cane, sbattendo la porta e fermandosi sull'uscio in maniera teatrale, dopo aver preso bastone, ombrello color corallo e cappotto color blu elettrico. Sì era una donna decisamente eccentrica.
NOTA AUTRICE
Spero che il capitolo sia stato vi vostro gradimento, come avevo già anticipato ho detto che sarebbe diventato più serio spero sia così. E nulla ragazzi/e ci rivediamo al prossimo capitolo
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IL TULIPANO NERO
Mystery / ThrillerDove un' anziana di Barnia, il suo cane e il suo migliore amico si ritroveranno a risolvere un omicidio per l'FBI a New York ⚠️Attenzione possibili errori grammaticali e descrizioni molto dettagliate⚠️ #62 - omicidio 12/03/2021 #9 - investigazione...