L'arrivo al deposito fu alquanto turbolento, la S.W.A.T. si era già introdotta in esso per esaminare la scena e controllare che nessuno si fosse introdotto e stanziato al suo interno. Avevano indosso una divisa color antracite, un giubbotto antiproiettile di livello IIIa, che protegge da proiettili di pistole con una velocità fino a 448 m/s. Avevano armi specifiche come pistole mitragliatrici come l'MP5 e tutte le sue versioni, fucili d'assalto come M4 e M16; gas lacrimogeni, granate abbaglianti, stinger e fucili di precisione.
Entrarono e uscirono dal deposito in meno di 10 minuti dando il via libera a Nonna Mary e alla scientifica di entrare dopo aver avuto la conferma della presenza di oggetti e cose particolarmente sospette. I primi ad entrare sono Nonna Mary, il cane e il nipote.
Il deposito era un edificio rettangolare da solo un piano i muri esterni erano di un grigio nebbia costernato, nella zona più umida verso Nord, da muschio verde più o meno scuro. All'entrata si ergeva un portone nero rigato e ridotto male dal tempo, all'apertura di esso una stanza apparentemente già esaminata si ergeva davanti a Nonna Mary.
Il cane iniziò ad agitarsi dopo esser entrato in quell'enorme luogo, strattonò il braccio dell'anziana riuscendo a liberarsi e sotto tutte le urla degli agenti raggiunse un angolo tornando poi dalla padrona con una bustina tra i denti. L'Agente De Luca si sporse, dopo essersi messo dei guanti, per prendere la bustina e successivamente riporla in un contenitore per le prove.
La stanza davanti agli agenti era già stata esaminata ciò fece pensare a tutti che la scientifica avesse già svolto il suo lavoro ma Nonna Mary smentì il tutto con una sola frase, come se sapesse leggere nella mente delle persone.
- So cosa state pensando e no non è stata la scientifica. Siamo stati i primi ad entrare dato che noi abbiamo la precedenza, dopo ovviamente la S.W.A.T. Quindi l'unica spiegazione è che il killer ha già svolto tutto il lavoro.- Detto questo fece allontanare tutti di qualche passo per esaminare meglio la scena del delitto, sembrava un vecchietto la domenica davanti ai cantieri alle 4 di mattina.
Si trovavano in un deposito particolarmente grande con due colonne in cemento. La stanza era cosparsa di fili gialli, rosa fluorescente, arancione, rosso, blu e verde, tutte indicavano schizzi sia gravitazionali che non di sangue. A terra vestiti, petali neri, pozze di sangue ormai secco e un'arma tutto numerato con i cartellini tipici della scientifica.
- Mh- mormorò l'anziana- La scena è stata analizzata troppo bene per esser stata fatta da qualcuno che non ha nulla a che vedere con noi deduco quindi che il killer potrebbe avere agganci con qualcuno di noi, potrebbe esser uno che ha lavorato in passato per noi o addirittura uno di noi.-
Detto questo l'anziana si diresse verso un piccolo registratore, ovviamente dopo aver messo tutte le dovute precauzioni per non contaminare la scena, lo accese facendo fare "click" al pulsante d'accensione.
Una voce robotica e alterata, apparentemente maschile, risuonò nel deposito.
-Voltandomi verso il centro della stanza, seguo delle gocce gravitazionali fino alla pozza di sangue primaria.-
Nonna Mary subito si mise a compiere gli spostamenti, dettati dal registratore, esaminando lo spazio circostante.
-Sembra che l'assassino abbia giocato al gatto e al topo con la sua vittima, finché non l'ha finita con l'arpione.-
La voce fece una pausa per poi riprendere a parlare: - E' solo un'analisi preliminare, ovviamente.-
Detto questo il registratore smise di emettere quella voce fastidiosa.
- Bene ora che siamo sulla scena e abbiamo finito di ascoltare quest' analisi direi che possiamo iniziare a recuperare i campioni, ma prima lasciate fare una scannerizzazione 3D del luogo e delle prove all'agente Denlay, prego prosegua. Tutti gli altri fuori da qui verrà a chiamarci l'agente quando ha terminato.- esordì l'agente De Luca.
Gli agenti, Nonna Mary, il suo cane e il Dottor Chealsy abbandonarono il luogo per recarsi all'esterno e iniziare a discutere sul da farsi e sulle considerazioni.
NEL FRATTEMPO DALL'AGENTE PARCH
- Salve sono l'agente Parch, un investigatore privato. Sono qui per chiedervi se siete magari stati contattati dalla mia collega l'agente Reky.- disse l'uomo con voce particolarmente preoccupata.
- No non abbiamo mai sentito nemmeno parlare dell'agente Reky, mi dispiace-
Il signor Parch si era ritrovato dall'indagare su una ragazza al dover trovare la sua collega apparentemente scomparsa. La sua collega si era ritrovata a indagare su una pista dall'altro lato della città rispetto a dove lui ne stava seguendo un'altra. Aveva provato a ricontattarla, ma il cellulare risultava irraggiungibile. Inoltre, arrivato sul luogo dove doveva essere appostata l'auto della donna non c'era traccia dell'esistenza della vita umana.
Era da giorni che la cercava e non aveva avuto successo neanche mezza volta quindi decise di provare dall' FBI.
Dopo aver avuto la conferma che nessuno avesse avuto sue notizie iniziò a disperarsi facendosi passare a mente tutte i possibili luoghi sul dove potrebbe trovarsi la collega. Sarà stata la cinquantesima volta che si ripeteva i luoghi e nessuno aveva portato a indizi per il suo ritrovamento.
- Mi scusi ha detto agente Reky?- Un barlume di speranza si accese davanti a lui dopo aver trovato qualcuno che conoscesse la donna.
-Si, è la mia collega credo sia scomparsa è per questo che sono qui. Scusi non mi sono neanche presentato, Agente Parch, investigatore privato-
-Oh scusi nemmeno io Agente Ferlay piacere mio. L'agente Reki era una è una mia cara amica, ci ho parlato una settimana fa e mi ha detto che sarebbe venuta qua a salutare dato che doveva venire per un caso. Effettivamente è passata a salutarmi ma aveva un'espressione preoccupata e quando le ho chiesto se era tutto ok ha risposto " tutto per il meglio" per poi correre via"- raccontò l'uomo al collega della sua amica.
- Adesso le chiederò un enorme favore e la prego di dire si potrebbe condurre un indagine con me per ritrovarla?- Non aveva mai usato un tono così disperato per chiedere un favore a qualcuno.
-Chiederò al mio superiore ma non credo ci siano problemi sicché non ho nessun indagine dato che non sono qualificato, almeno non ancora, per i casi su serial killer e dato che ultimamente ci sono solo quelli non ho granché da fare.- rispose con nonchalance l'agente.
E così iniziò l'indagine partendo da una carta di credito.
NOTA AUTRICE
Bella rega sono tornata, scusate l'assenza ma è stata un'estate movimenta spero vi sia piaciuto.
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IL TULIPANO NERO
Mystery / ThrillerDove un' anziana di Barnia, il suo cane e il suo migliore amico si ritroveranno a risolvere un omicidio per l'FBI a New York ⚠️Attenzione possibili errori grammaticali e descrizioni molto dettagliate⚠️ #62 - omicidio 12/03/2021 #9 - investigazione...