4. Creampie - Kongpob/Arthit (Sotus)

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Prompt: Creampie
Fandom:
Sotus
Coppia:
Kongpob/Arthit
Riassunto:
Arthit si infila sotto le lenzuola e si sdraia su un fianco, dando le spalle a Kongpob che, nel sonno, subito gli si avvicina e lo abbraccia da dietro con un piccolo sospiro. La pelle delle braccia e delle gambe di Kongpob è calda ed asciutta e così perfetta contro la sua che Arthit rabbrividisce appena.

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Quando Arthit torna al proprio appartamento, quella sera, è molto tardi. Dopo tutte le ore passate in ufficio, davanti al computer, a ricontrollare allo sfinimento il nuovo progetto che P'Danai domani presenterà al Consiglio d'Amministrazione della Ocean Electric, sente i muscoli della schiena rigidi ed indolenziti.
Per destreggiarsi nel piccolo monolocale, accende la luce del bagno e ne socchiude la porta, poi si muove nella penombra il più silenziosamente possibile verso l'armadio per recuperare un cambio. Dal letto alle sue spalle sente provenire un sospiro profondo ed il fruscio di un corpo che si muove tra le lenzuola e subito Arthit si immobilizza, timoroso di aver svegliato Kongpob.
Si sente un po' in colpa: come spesso accade quando ha la mattina successiva libera dalle lezioni, Kongpob è andato da lui per la cena e per trascorrere qualche ora insieme ed invece Arthit è strato costretto a lasciarlo solo per tutta la serata per finire quel dannato progetto in ufficio.
Riesce ad immaginare Kongpob studiare sul suo letto, i fogli sparsi attorno a lui, gli occhiali in bilico sul naso dritto, poi mangiare da solo la cena preparata per due e infine guardare un film sul pc prima di addormentarsi.
Arthit spinge la testa sotto il getto caldo dell'acqua, sentendo i muscoli scaldarsi e sciogliersi piacevolmente. Ed è in quel momento che una certa... fame... torna a percorrergli la pelle fino a concentrarglisi nel bassoventre. È stato un chiodo fisso per tutto il pomeriggio, fin da quando ha commesso l'errore di chiedersi se Kongpob fosse già arrivato nel suo appartamento, se si fosse fatto una doccia e si fosse messo comodo sul letto. Mantenere la concentrazione sul lavoro, quella sera, è stato dannatamente difficile, mentre immagini delle mani forti di Kongpob, della sua bocca insistente, della sua pelle dorata gli continuavano ad affollare la mente.
Con addosso solo un paio di boxer aderenti, Arthit si infila sotto le lenzuola e si sdraia su un fianco, dando le spalle a Kongpob che, nel sonno, subito gli si avvicina e lo abbraccia da dietro con un piccolo sospiro. La pelle delle braccia e delle gambe di Kongpob è calda ed asciutta e così perfetta contro la sua che Arthit rabbrividisce appena.
Si muove un po', alla ricerca di una posizione comoda, finché non si trova completamente premuto, dalle spalle alle ginocchia, contro il corpo solido alle sue spalle. Preme piano il sedere contro il bacino di Kongpob che, senza svegliarsi, mugola piano e gli si spinge contro. Quando sente il membro a riposo di Kongpob sfregarglisi in mezzo alle natiche, Arthit si morde il labbro inferiore per non gemere.
Si sente in colpa all'idea di disturbare il sonno di Kongpob, che in quel periodo è sempre stanco per il carico di studio in università, eppure una parte di lui vorrebbe solo svegliarlo e baciarlo lentamente fino a restare entrambi senza fiato e sentire su di sé quelle mani forti e gentili.
Oh, quanto lo vorrebbe...
Un altro piccolo movimento del suo bacino, un altra piccola spinta di rimando di Kongpob ed Arthit si trova costretto ad aprire la bocca per riuscire a ingoiare boccate d'ossigeno. Nel silenzio della stanza, il suo respiro accelerato si mischia a quello placido di Kongpob in un piacevole contrasto.
Quando sente il corpo di Kongpob iniziare a reagire istintivamente ai suoi movimenti, Arthit sa di doversi distaccare da lui, di aver già tirato fin troppo la corda. Ma proprio quando accenna a spostarsi, una mano di Kongpob lo afferra per la vita e lo attira all'indietro, contro di sé, con un gesto deciso.
"Bentornato, Phi." gli mormora nell'orecchio una voce roca ed Arthit non riesce a reprimere il brivido che lo attraversa.
Kongpob non aspetta una risposta e gli posa baci leggeri sul collo e su una spalla, continuando - anzi, accentuando - i movimenti del proprio bacino contro il sedere di Arthit, che risponde ondeggiando i fianchi per andargli incontro. Stavolta non soffoca il gemito che gli sale alle labbra appena sente il membro dell'altro ragazzo pulsare ed indurirglisi tra le natiche, attraverso i pochi strati di stoffa che li dividono.
La mano, che fino a quel momento gli ha accarezzato distrattamente lo stomaco, scende e si fa strada nei suoi boxer, trovandolo già pienamente eretto contro il tessuto ormai umido. Kongpob si lascia sfuggire un piccolo verso di sorpresa, prima di mugolare e premersi con forza contro di lui.
"Ai-oon..."
Arthit allunga febbrilmente una mano all'indietro, cercando alla cieca la testa di Kongpob per poi attirarla contro di sé e guadagnando in tutta risposta un morso nell'incavo tra il collo e la spalla.
Ha bisogno di sentire Kongpob su di sé, pelle contro pelle. Ha bisogno di sentirlo dentro. E ne aveva bisogno ieri.
Finalmente Kongpob si decide a sfilargli i boxer, ma appena Arthit si contorce, cercando goffamente di aiutarlo a sfilargli l'indumento senza staccarsi da lui, l'altro ragazzo lo blocca.
"Lasciali lì" gli mormora nell'orecchio ed ha una voce così arrochita dal desiderio che ad Arthit si spezza il respiro per un istante.
Kongpob si allontana da lui e, mentre lo sente muoversi alle sue spalle nel buio della stanza, Arthit è così teso dall'eccitazione da non riuscire a far altro che starsene immobile ed ansante, con le dita che artigliano le lenzuola.
Quando Kongpob torna a premersi contro di lui è già senza vestiti e subito un dito scivoloso si fa strada tra i loro corpi e nel solco delle natiche di Arthit.
Arthit geme senza vergogna appena il dito affonda in lui con un unico gesto fluido e nello stesso momento Kongpob si lascia sfuggire un piccolo suono di sorpresa, prima di ridacchiare.
"Qualcuno si è divertito da solo prima di venire a letto..." è la sua bonaria provocazione, prima che un secondo ed un terzo dito si uniscano al primo.
Arthit non prova nemmeno a rispondere, ma semplicemente si spinge verso quelle dita cercando disperatamente di attirarle ancora più a fondo dentro di sé. I boxer calati attorno alle cosce gli rendono fastidiosamente impossibile allargare le gambe per far spazio alla mano di Kongpob.
"Ah, Kong." mugola, non preoccupandosi del senso di urgenza e bisogno che trasuda chiaramente dalla sua voce. "Ti prego..."
E Kongpob finalmente lo accontenta: ritraendo la mano dalle sue natiche, lo spinge a sdraiarsi a pancia in giù, sistemandogli un cuscino sotto il bacino, poi si porta a cavallo delle sue cosce.
Premendo l'erezione contro la stoffa soffice e calda, Arthit mugola nuovamente mentre l'anticipazione gli contorce piacevolmente lo stomaco.
"Ssshhh," lo ammonisce Kongpob "abbi pazienza ancora un attimo..."
Arthit sente lo scatto del tubetto di lubrificante poi il gel fresco inizia a colargli abbondante nel solco tra i glutei mentre Kongpob glieli allarga con gesti esperti. Con il pollice raccoglie più gel possibile e glielo spinge dentro, senza perdere tempo, prima di ritrarsi e lasciarlo ancora vuoto e disperato.
Ma stavolta Kongpob non gli lascia il tempo di lamentarsi perché Arthit sente le sue mani allargarli nuovamente le natiche e poi la sua erezione, solida e pesante, si fa strada dentro di lui. Gli entra dentro lentamente, in un unica interminabile spinta, e Arthit non può far altro che aggrapparsi alle lenzuola sotto di lui e cercare di rilassarsi il più possibile per accogliere l'altro ragazzo dentro di sé. I boxer, ancora attorno alle cosce, lo costringono a restare con le gambe chiuse e sa che in questo modo Kongpob lo sente ancora più stretto del solito attorno al proprio membro.
Arrivato in fondo, con il pube pressato con decisione contro il sedere di Arthit, Kongpob si ferma per un istante ma non lascia all'altro ragazzo troppo tempo per abituarsi al fastidio dell'intrusione perché quasi subito inizia a muoversi, penetrandolo con ritmo lento ma deciso.
Appena sente la sensazione di disagio diminuire, Arthit cerca di assecondare i movimenti di Kongpob che, però, gli preme saldamente una mano nell'incavo della schiena, bloccandolo impotente contro il materasso.
Gradualmente Kongpob accelera il ritmo della penetrazione, cercando al contempo di spingersi sempre più in profondità in Arthit. Il movimento dei suoi fianchi fa sì che l'erezione di Arthit sia continuamente premuta contro il cuscino morbido, mentre il piacere gli si annida, fiero e greve, nel bassoventre.
Kongpob non è mai stato così dominante durante il sesso e questo pensiero basta a far girare la testa ad Arthit che non può far altro che cercare di offrire una minima resistenza alle spinte dell'altro ragazzo.
In risposta ad una fitta di piacere più intesta delle altre, Arthit irrigidisce i muscoli attorno a Kongpob, strappandogli un lamento secco, e all'improvviso si sente tirare all'indietro e verso l'alto fino a trovarsi a quattro zampe.
Senza smettere di penetrarlo, con quel delizioso ritmo implacabile e spietato, Kongpob si allunga su di lui, quasi coprendolo, gli afferra i polsi e glieli porta dietro alla schiena, costringendo così Arthit in un equilibrio precario sulle ginocchia unite. Con una mano Kongpob lo tiene saldamente per i polsi incrociati, tirandolo a sé e continuando a scoparlo con forza, mentre con l'altra gli circonda un fianco e scende ad afferrargli l'erezione, rigida e gonfia al punto da essere quasi dolorosa.
Bastano poche pompate della mano di Kongpob ed Arthit viene colto di sorpresa dall'orgasmo, che gli esplode accecante dietro le palpebre e lo attraversa in lente ondate intense.
"Ai-oon..." mormora nuovamente Kongpob, mentre le sue spinte si fanno sempre più profonde, alla ricerca del proprio godimento.
Mentre il piacere inizia a scemare gradualmente, Arthit si sente pulsare attorno all'erezione che continua a invaderlo senza sosta; il rumore di carne contro carne risuona in schiocchi secchi nella stanza sopra i loro respiri accelerati. E alla fine anche Kongpob raggiunge l'orgasmo con un gemito disperato, premendoglisi contro con una forza tale da far ricadere Arthit di faccia sul letto.
Cavalcando il proprio orgasmo, Kongpob copre Arthit con il proprio corpo, penetrandolo ancora ed ancora, sempre più profondamente, ed infine rallentando fino a fermarsi con l'erezione pulsante ed ancora rigida piantata dentro di lui.
Riprendendo fiato, Kongpob gli libera i polsi, fino a quel momento ancora stretti nella sua mano, ed Arthit porta le braccia indolenzite sotto al viso, e vi ci appoggia la fronte mentre cerca di riprendere fiato.
Sopra di lui, dentro di lui, Kongpob sta ancora ansimando, ma inizia presto a baciargli disordinatamente le spalle ed il collo e a mormorargli una litania incessante di ti amo contro la pelle.
Schiacciato dal peso dell'altro ragazzo e sdraiato in una pozza sgradevolmente bagnata sulle lenzuola, Arthit mugola di fastidio e si contorce appena, ma Kongpob lo afferra con decisione per un fianco, bloccandolo.
"Non muoverti." gli mormora nell'orecchio ed Arthit non riesce a decifrare il tono della sua voce, ma rabbrividisce nel sentirlo guizzare appena dentro di sé.
"Non ti muovere ancora." gli ripete Kongpob e per lunghi minuti restano così, con il bacino di Kongpob che descrive delicati movimenti circolari finché il suo membro, ormai morbido, scivola fuori da Arthit insieme ad un rivolo di sperma.
Solo in quel momento Kongpob si sposta da lui, permettendogli di girarsi, e finalmente Arthit può allungarsi, affondargli le dita tra i capelli ed attirarlo a sé in un lungo bacio.

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