Vetta

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Dopo una lunga camminata
raggiungo vetta tanto desiderata
passi che mi sono costati più di qualche sudata
nel silenzio apprezzo il suono della terra
che si sgretola sotto i piedi miei.
Nascono raggi di sole all'orizzonte
primi geniti d'una luce nuova
che tramandano l'nome dall'origine.

Guardo questo cielo color glicine
dalla testa mia via ogni vertigine
mi sento volare leggero come fuliggine.
E mi risveglio che luce non ce n'è
abbracciato dal bruno primo della luna
che disegna alberi danzanti sulla spunta.

E pullula l'aria di plausi mai battuti
d'abbracci mai dati
aspettando che domani i raggi
tornino a baciare la terra
con baci più passionali di ieri
e meno di domani.

Mentalmente DeleterioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora