PROLOGO

62 5 3
                                    

-Mille anni fa-
Si sentivano urla di gioia e canti dappertutto, qui tutti erano felici e non c'era nessuna discussione, ma ovviamente era così perché eravamo in Paradiso.
Era appena sotto il sole e la sua luce, piano piano, riscaldava tutta l'immensa distesa di nuvole che si diradava sotto i miei piedi e si disperdeva verso l'orizzonte.
Gli altri angeli erano già tutti indaffarati e in giro per la Radura, mentre io me ne stavo seduta tranquilla in cima ad un ciliegio ad osservare gli essere umani in giro per le campagne. Ero sempre stata affascinata da loro e dalle attività che svolgevano fin dall'inizio della civiltà e mi sarebbe piaciuto essere umana, anche solo per un giorno, per provare la tristezza, la paura e l'amore. Noi angeli non potevamo provare questi sentimenti, potevamo provare solo la gioia per l'eternità.
Scossi la testa, buttando i miei lunghi capelli rossi lungo la schiena, e chiusi gli occhi cercando di scacciare via tutti questi pensieri e respirando il profumo dolce dei fiori attorno a me. Ero un angelo, uno dei più vicini a Dio, e non potevo permettermi di pensare a queste cose perché era egoistico da parte mia pensare prima a me stessa invece che ad un bene superiore.
I miei pensieri vennero interrotti dalla voce di mio fratello che chiamava il mio nome urlandolo per tutto il Giardino, facendo voltare alcuni angeli verso di lui. Sorrisi, scuotendo la testa, e balzai giù dall'albero per poi andargli incontro.
"Ariadne, finalmente!"-mi strinse contro di se, abbracciandomi forte-"Io e Niall ti abbiamo cercata ovunque, non hai sentito la novità?"
Scossi la testa e lo guardai con un misto di preoccupazione e curiosità negli occhi. Lui ricambiò il mio sguardo e si passò una mano tra i capelli, nervoso.
"Che succede, Lucas?"-sbottai all'improvviso, innervosita dal silenzio che si era creato tra noi due.
Non mi rispose e, prendendomi per mano, mi trascinò verso la Sala. Qui si erano radunati tutti gli angeli, cosa alquanto strana, e iniziammo a cercare Niall. Lo trovammo seduto, da solo, con la testa tra le mani.
"Mi volete spiegare cosa sta succedendo?"-mi guardarono con i loro bellissimi occhi azzurri, anche se era prerogativa di tutti gli arcangeli, finché mio fratello non abbassò lo sguardo.
"Ci faranno scegliere..."-Niall continuò a guardarmi negli occhi-"Starà a te decidere se sarai ancora un angelo o no"
Una voce rimbombò in tutta la Sala e sentii le mie ali fremere al suono della Sua voce, ma non era l'unica perché oltre alla Sua si sentì quella gutturale di Lucifero. Che stava succedendo?
Si iniziarono a chiamare gli angeli dei ranghi più bassi e ogni volta che uno decideva di schierarsi con Lucifero lo si sentiva ridere con una risata da far accapponare la pelle, ma alcuni non fecero una scelta e questo poteva dire solo una cosa: sarebbero stati scacciati per sempre sia dal Paradiso che dall'Inferno.
Il mio nome risuonò per tutta la stanza. Chiusi gli occhi, cercando di scegliere: non sarei mai diventata un demone, ma non potevo rimare un angelo. Perciò mi rimaneva un'unica possibilità-"Non mi schiererò con nessuno di voi"-mio fratello e Niall mi guardarono senza dire una parola, mentre mi avviavo verso gli altri.
Sentii i nomi di Lucas e Niall essere chiamati e rispettivamente scelsero il primo di schierarsi con Lucifero e il secondo di rimanere dalla parte di Dio. Li guardai un'ultima volta mentre un rumoroso boato si propagò per tutta la Radura.
Non feci in tempo a guardare giù che la terra sotto i miei piedi si era già spaccata in due, facendoci cadere verso il nulla più assoluto.

Angel with a shotgunDove le storie prendono vita. Scoprilo ora