CAPITOLO 1

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-New York, 11 febbraio 2015-

La pioggia batteva forte contro le finestre della camera,ma non ci feci molto caso finché un tuono fece tremare i muri,svegliandomi di soprassalto. Ogni volta che ne sentivo uno mi ritornava in mente il giorno della Caduta.
Mi alzai,controvoglia,dal mio letto caldo e mi avviai verso il bagno. Mi guardai allo specchio mentre mi cambiavo;ero soddisfatta della mia immagine: la pelle leggermente abbronzata,gli occhi ormai sul blu,segno che non ero più un'arcangelo,i capelli rasati da una parte mentre dall'altra formavano piccoli ricci verso il fondo erano tinti di nero. Osservai le due cicatrici sulle scapole; potevo ancora far uscire le ali,ma da dopo la Caduta non l'avevo più fatto
Mi infilai un paio di skinny jeans neri,una camicia a quadri e un cappotto nero,anche se non ne avevo bisogno visto che noi angeli eravamo indifferenti al cambiamento delle temperature
Corsi verso la caffetteria in cui lavoravo,facendo scricchiolare le suole dei miei stivali sulla neve che ormai si stava sciogliendo,per non arrivare in ritardo
Avevo viaggiato molto in tutto questo tempo che avevo passato sulla Terra e,finalmente,a New York avevo trovato un posto in cui stabilirmi. Stranamente non avevo mai incontrato nessuno degli altri angeli caduti,ma forse era meglio così visto che loro avrebbero riportato indietro tutta la mia vita passata e io volevo solamente ricominciare da capo. Non potevo negare che mi mancassero Lucas e Niall,ma loro avevano fatto una scelta e io avevo fatto la mia e non potevo tornare indietro
Arrivata al locale,i ritmi di lavoro diventarono subito intensi appena scoccarono le 8 del mattino. Gente che ordinava una colazione completa,pendolari che prendevano un caffè da portare via; New York era così caotica già di prima mattina,ma era proprio ciò di cui avevo bisogno
"Ari"-il mio capo mi sventolò una mano davanti alla faccia,segno che mi ero incantata ripensando ai tempi antichi. Lo guardai,sorridendo,in segno di scuse e lui scosse la testa,esasperato-"Puoi andare a servire quel tavolo laggiù?"-indicò uno dei tavolini vicino alla vetrata e io annuii,prendendo il block-notes per le ordinazioni e avviandomi verso i ragazzi seduti.
"Buongiorno,cosa desiderate?"-iniziai a disegnare sul foglietto alcune rune degli angeli mentre aspettavo che decidessero
Il ragazzo si schiarì la voce per poi parlare-"Due cappuccini e due brioche". Sollevai lo sguardo per poi pietrificarmi sul posto quando incontrai i suoi occhi. Dopo tutto questo tempo era tornato.
Osservai la sua espressione sorpresa,per poi ricacciare le lacrime che minacciavano di uscire-"Lucas..."-la mia voce uscì in un sussurro,ma lui mi aveva sentita lo stesso
"Ariadne..."-non feci in tempo a reagire che la sua mano si strinse intorno al mio collo,sollevandomi da terra. I suoi occhi erano diventati due buchi neri e la sua mano mi stava scottando la pelle
Cercai di lottare per fargli mollare la presa,ma lui era più forte di me,lo era sempre stato. La ragazza insieme a lui cercava di aiutarmi,ma con scarso successo-"Lei è diventata una reietta,Des! Poteva diventare una di noi è invece ha scelto una vita umana"-l'aria fredda mi colpì in pieno viso e sentivo il muro di mattoni dietro di me che grattava contro le cicatrici; sentivo le ali che cercavano di uscire,ma il muro glielo impediva e le scapole iniziavano a farmi male
"Luke lasciala andare,non ha senso quello che stai facendo! Lei è tua sorella,lasciala"-mi allontanò un po' dal muro e questo diede il tempo alle mie ali di aprirsi,strappando la camicia da dietro e provocandomi un dolore lancinante alla schiena. Sentii di nuovo i miei piedi toccare l'asfalto,segno che mio fratello mi aveva lasciata andare; sollevai lo sguardo e incontrai i suoi occhi,tornati azzurri,che mi stavano guardando sorpresa. Mi massaggiai il collo e ritirai le ali,la schiena ancora dolorante perché non più abituata a sostenere il loro peso
"Mi dispiace,Ariadne...pensavo fossi una traditrice,ma sei ancora una di noi"-fece un passo verso di me e io mi allontanai,temendo che potesse farmi ancora del male-"I-io,scusami davvero...non pensavamo di trovarti qui"
"Sono qui da un po',voi non dovreste rimanere all'Inferno?"-mi appoggiai al muro,cercando di sembrare più disinvolta possibile anche perché non volevo mostrarmi debole davanti a dei demoni
Lo vidi scuotere la testa e sorridere. Ammetto che mi era mancato,era pur sempre mio fratello,ma era così strano ritrovarmelo davanti dopo mille anni e in veste di demone
"Io e Des ti stavamo cercando,in realtà"-annuii,leggermente preoccupata
La voce del mio capo mi fece sobbalzare e gli urlai da fuori che sarei arrivata subito. Appena riportai la mia attenzione su loro due,erano già spariti lasciandosi dietro l'odore pungente di zolfo
Scossi la testa e tornai dentro,cercando di sembrare il più calma possibile-"Dove sei stata?"
"Scusa Bob,ma non mi sono sentita bene..."-mi scrutò da capo a piedi e quando i suoi occhi incontrarono i miei notai che avevano un bagliore maligno che,però,scomparse subito
Tornai al lavoro,continuando a sentire il suo sguardo su di me e scappai letteralmente quando arrivò l'orario di chiusura
Continuavo a vedere bagliori bianchi e neri intorno a me è molte persone si giravano a guardarmi mentre tornavo a casa. Non ero mai stata al centro dell'attenzione,ed era una cosa che odiavo,ma c'era qualcosa di strano in tutta questa faccenda
Arrivai a casa con la testa che mi scoppiava e avevo iniziato a vedere le rune angeliche disegnate su tutti i muri e le finestre del mio appartamento
Appoggiai la fronte sul vetro freddo,provando a calmarmi e fu allora che lo vidi. Dall'altra parte della strada che guardava verso di me. La sua luce più luminosa di tutte le altre.
Niall.

Angel with a shotgunDove le storie prendono vita. Scoprilo ora