Capitolo 1

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"Hayden svegliati".
Sento urlare mia madre al piano di sotto.
Apro gli occhi e guardo il telefono, Crystal mi ha scritto che mi passa a prendere lei.
Poso il telefono e guardo il soffitto di camera mia.
Mancano solo tre giorni al diploma, quindi mancano soltanto tre giorni all'inizio dell'estate. Mi sto ripetendo questa frase da quando ho finito tutti i test, da allora sempre un giorno in meno, ma questi giorni non passano mai sembrano infiniti.
"Hayden alzati devi andare a scuola!"
Urla mia madre mentre si avvicina alla mia camera, sbattendo rumorosamente i tacchi a spillo sul parquet.
Pochi istanti dopo, alzo lo sguardo e come sempre è appoggiata alla porta, mentre mi guarda con aria minacciosa, come tutte le mattine, per farmi alzare dal letto.
Qualche secondo dopo decido di alzarmi, sbuffo e sbadiglio mentre rifaccio il letto.
Lei è ancora lì che mi fissa, stavolta con aria serena, per fortuna. Mi avvicino a lei e le do un bacio sulla guancia, le auguro buona giornata a lavoro e ricambia con un abbraccio e un mezzo sorriso.
La seguo con lo sguardo scendere dalle scale fino a quando non la perdo di vista.
Vado in bagno e mi faccio una doccia fredda per svegliarmi, canticchiando versi di canzoni sentite in radio di cui non conosco il nome.
Esco dalla doccia, mi asciugo e mi vesto velocemente, mi lavo i denti, raccolgo i capelli in una mezza coda e applico un filo di mascara.
Vado in camera mia a prendere il telefono e mi dirigo verso le scale per andare in cucina a farmi il solito caffè.
Arrivo in salone e sento un nodo in gola.
Crystal, sul divano di casa mia.
Guardo ridere la mia migliore amica a squarcia gola di me, inizio a ridere anche io del mio spavento.
"Come sei entrata in casa mia!"
Dico ridendo.
"Tua mamma mi ha fatta entrare, ci siamo incontrate qui fuori".
"Pensavo fossi un ladro stupida!"
Risponde ridendo più forte di prima.
Finisco il caffè e usciamo di casa, arrivate in giardino saliamo nella sua decappottabile e andiamo verso il centro di San Francisco, dirette alla scuola, almeno pensavo.
Solo dopo pochi minuti mi accorgo che non stavamo andando nella direzione giusta.
"Dove stiamo andando? La scuola è dall'altro lato".
"Stiamo andando a prendere Archie, Dave e Isaac, ieri ho promesso il passaggio a tutti ricordi?"
A sentire il suo nome mi manca un battito.
"Ah si mi ricordo, come sei gentile non è da te fare da uber"
Rispondo ridendo.
"Ehi non è vero!"
Dice sghignazzando.
Manco me ne accorgo e siamo già a casa di Dave. Crystal suona più volte il clacson per far capire a Dave che lo aspettavamo fuori.
Dopo poco lo vediamo correre verso di noi con il solito cappellino bianco e il suo sorriso splendente, è una persona adorabile.
Ci saluta con un bacio sulla guancia e andiamo verso casa di Isaac con la musica a tutto volume della decappottabile parlando del più e del meno.
Arrivati a casa di Isaac capiamo che oggi c'è da divertirsi.
Lo vediamo correre a piedi nudi e con le scarpe in mano verso di noi e un istante dopo, vediamo correre la Signora Wade con
una ciabatta in mano. Noi ovviamente ridiamo.
Isaac sale velocemente nella macchina e Crystal divertita parte a tutta velocità per salvare l'amico dalla madre posseduta.
Isaac durante il tragitto verso casa di lui, ha parlato tutto il tempo di sua mamma impazzita perché lui non ha lavato i piatti senza stare un attimo zitto, vorrei cucirgli la bocca ma non dico nulla, gli voglio bene ma parla troppo.
Ci stiamo avvicinando verso casa di lui, sento il cuore che mi batte all'impazzata solo a pensare a come si sarà vestito. Mi perdo totalmente nei miei pensieri: i suoi occhi azzurri come il ghiaccio, i suoi capelli perfetti, quel sorriso, le sue labbra...e mi accorgo grazie a una frenata che siamo arrivati a casa di lui.

Ti voglio bene ma ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora