Inquietante🍒

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Solo ora mi sono resa conto di quanto quella ragazza era fondamentale nella mia vita. Lo avessi compreso prima non sarebbe andata così, o almeno mi piace pensarlo.

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Mi chiamo Sherry, letteralmente "Ciliegia", sono una ragazza silenziosa e pacata, una di quelle di cui non ti accorgeresti nemmeno della presenza. Ora cercherò brevemente di descrivere me stessa per poi passare alla storia effettiva:
Non so mentire, ne tantomeno essere completamente onesta: ciò può essere sia un pregio che un difetto... nessuno inizia a prenderti seriamente.
Ho sempre amato suonare, suono la chitarra ormai da parecchi anni.
Ciò di cui voglio parlare non è niente di particolare, solo la banale e triste storia di una ragazza che era molto importante per me.
Facile da comprendere no?
Spero proprio di si.

Un giorno, mentre percorrevo la solita e banale strada per tornare a casa dopo una lunga giornata a scuola. Il mio sguardo si era perso totalmente altrove, stavo pensando a qualcosa di ignoto... Poi ho incrociato con lo sguardo una persona.
Saranno state le 17:06.
Ho provato a fissarla mentre lei era assolta nei suoi pensieri e a sua volta mirava un punto nel vuoto.
Era una ragazzotta molto carina, quel tipo di persona che farebbe impazzire qualsiasi ragazzo con molta facilità anche solo facendo un sorrisino. Pareva non avere nemmeno 14 anni, possedeva due codini bassi che raccoglievano la sua chioma di colore bianco neve, questi ultimi influivano molto sul farla sembrare solo una bimba.

Non sapevo cosa pensare, mi sembrava una povera pazza e ho preferito distogliere lo sguardo per non rivestirmi di altri problemi.

Ora che analizzo la situazione dall'esterno posso dire di essere stata un po' invidiosa del bel visino e occhioni azzurri che si ritrovava, ma in quel momento ho solo pensato a camminare in avanti... era solo una ragazza comunissima incrociata per strada.

Non appena superato quel soggetto sento una voce dire: "Sherry" alle spalle.
Mi volto incredula, non credendo che ci potesse essere davvero qualcuno intento a chiamarmi. Non mi vergogno a dire: "Non ho amici." È proprio così. Ed era lei.
Adesso si era rivolta verso di me fissandomi negli occhi con uno sguardo terrorizzante. Penso che una scarica di brividi mi sia passata lungo la schiena in quel momento, mi aveva davvero spaventata.
Quindi le chiesi: "Si? Dimmi" Lo feci con affare incredulo, come se sapessi quanto quella situazione fosse surreale.
Lei rispose: "Hai i capelli che profumano di ciliegia, sono davvero bellissimi" E subito dopo accennò un sorriso genuino.
A quel punto non capivo cosa intendesse.
Perché fermarsi e dirmi una cosa del genere?
Era una povera pazza.
"Oh, g-grazie" risposi con parecchio imbarazzo cercando di defilarla non comprendendo più il senso di quella conversazione.
A quel punto lei smise di guardarmi, tornò su quel muretto con fare impacciato e iniziò a guardare qualcosa all'interno del suo telefono.
Scappai dalla vergogna e dal terrore che quella piccola e tenera ragazzina mi aveva arrecato.
Le mattonelle di pietra su cui camminavo avevano la sensazione di essere sabbie mobili da quanto le mie gambe fossero intorpidite.

Avevo 17 anni, com'era possibile che una bimba influisse così tanto nel mio stato d'animo? Davvero Inquietante

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"Non la rivedrò mai più"
O almeno così speravo.

Fin troppo bello☀️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora