La normalità. 🌧

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Era una normalissima giornata di pioggia, saranno state le 18:04, ero intenta a suonare la mia amata chitarra classica, lunica ragione per cui la mia vita non era priva di colori. Mi trovavo nella mia camera, adoravo rintanarmi in quel luogo dalle pareti viola, alle volte leggevo, altre dormivo molto di rado studiavo, ma non avevo mai trascorso il mio tempo in quel luogo con un altro individuo se non Maya.

"Che ragazza sola", si, avete proprio ragione.

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(Forse) Davo troppa importanza alla mia passione, il che non mi è mai dispiaciuto del tutto al dire il vero: La mia vita si era sempre basata su questo, la musica la mia unica consolazione. Tornata a casa da scuola recuperavo le mie ultime forze e strimpellavo qualche corda affiliandoci una melodia interessante. Era davvero divertente alle volte. Era uno strumento fin troppo banale però... la chitarra... Una persona strana come me dovrebbe imparare a suonare un Kalimba, altro che chitarra. Pensavo spesso tra me e me. (Se non sai cos'è un Kalimba ti consiglio di andare a cercare su YouTube qualche video, su Amazon ne esistono di vari tipi e sono molto facili da suonare ottimo modo per iniziare ad amare la musica a parer mio!)

Ero davvero strana come ritenevo di essere? Forse si, forse no... ora mi reputo una tipa relativamente normale per lo meno.

A un certo punto sento un gran tonfo provenire dallingresso, il che mi destabilizza, poco prima ero immersa nella musica ed ora venivo interrotta in un modo così brusco? Bah

-Maya, sei tu?

Non udendo alcuna risposta cerco di non dare troppo peso alla faccenda: Sarà il gatto dei vicini che rovescia la spazzatura, pensai. Non ero affatto spaventata, ma la situazione era alquanto spiacevole.

Ero intenta a cantare Fly me to the moon, lo ricordo perfettamente Improvvisamente mi ritrovo una figura proprio davanti al viso...

Ehm Era Noah... piombata in casa mia. Non mi accorsi nemmeno del suo avvicinamento, si era come volatilizzata in quel punto della camera nello stesso istante in cui avevo alzato lo sguardo inquietante. O almeno cosi pensai in quel momento adesso la vedo una scena estremamente dolce.

Era inchinata e intenta ad ascoltare con attenzione la canzone da me suonata, la sua bocca spalancata mi suggeriva che fosse in quella posizione da molto prima che quello che pensavo.

-Buongiorno signorina, come va la vita?

Mi dice Noah avvicinandosi a cinque centimetri di distanza dal viso: Quella ragazza aveva un serio problema con le distanze dello spazio personale al dire il vero-

Ero seduta sul mio letto, la chitarra in braccio, i capelli bruni sciolti e disposti delicatamente sulle mie spalle e... una ragazzina chinata semplicemente per udire la mia musica. Tutto normale no?Inizialmente tendo un po ad allontanarmi poggiando il mio strumento sul letto e per via dello shock subito le rivolgo uno sguardo imbarazzato non capendo il senso della situazione. Analizzavo ogni singola situazione, ciò mi era sfuggito. Nell'aria riecheggiava un'atmosfera molto strana, perlomeno per me, il che non colpiva minimamente quella nanerottola ambulante: I suoi occhi celesti brillavano di luce propria, sembrava si sarebbero dileguati nellaria circostante pochi istanti dopo. Non capivo come potesse sognare in quel modo tramite una banale canzone, ma non era questo il punto. Come era entrata? "Brrrrr", un brividino mi percuote la schiena. Perché Noah era qui alle 18:07 di sera? Comera possibile? E poi era completamente piena d'acqua non aveva l'ombrello?

Queste erano alcune delle domande che mi ponevo.

Meglio evitare di trovare una risposta al primo quesito.

-"Perché s-sei qui? Le chiedo io dopo una pausa imbarazzante passata a guardarci. Si era inzuppata tutta pur avendo lombrello che teneva risposto nella mano destra Che tipa strana Perché?

-"Maya mi ha invitata per cena e a dormire a casa sua! Mi dice lei con l'aria divertita di una bimba felice si stava alquanto prendendo gioco della mia reazione stralunata e provava ad inclinare la testa di qualche grado per apparire più carina: le ragazze carine tendono ad estremizzare spesso questi fatti, non mi sorprendeva lo facesse anche lei.

Si sentiva il forte rumore della pioggia al di fuori, sbatteva vorticosamente sulla piccola casupola in cui le due fanciulle abitavano e... Nel col tempo si percepivano le gocce lente e periodiche provenienti dalla tipetta dai capelli bianchi, ormai zuppa dopo l'intero viaggio per raggiungere l'abitazione. L'acqua a poco a poco si stava spargendo per terra senza che lei se ne facesse il minimo problema. Chissà perché questa situazione pareva cosi surreale ai miei occhi

Non potevo permettermi che una quindicenne venuta qui per vedere la sua amica se ne tornasse a casa con un tempo del genere, che razza di persona sarei mai stata? Il suo sorriso pareva uno dei più sinceri e genuini io avessi mai visto, non potevo veramente credere che fosse quello di un'adolescente nel pieno della gioventù.

Si, mi sono sempre sentiva molto vecchia in confronto ai miei coetanei, figuriamoci confronto alla "specie" della mia sorellina

Sei completamente zuppa asciugati su le dico io a un certo punto notando le sue mani completamente rosse dal gelo. Lei subito reagisce confusa guardandosi i palmi delle mani e tentando di coprirli per scaldarsi, come non si fosse accorta prima del gelo e dell'acqua che la ricoprivano. Non sapevo proprio cosa fare con una tipa del genere. La faccio entrare e le porto un asciugamano pulito e profumato da poter utilizzare per asciugarsi insieme a dei vestiti di mia sorella che mi pareva potessero entrarle, ero troppo grossa per darle i miei. La porto in bagno e chiudo la porta in modo che possa cambiarsi in santa pace.

-"Dov'è Maya?" mi chiese a un certo punto lei.

-"Oh, Maya non è a casa, è da sua nonna "

La piccina oramai asciutta e completamente ambientata in casa, mi rivolgeva uno sguardo privo di espressività, un solo sorrisino accennato si intravedeva. Questa volta pero si capiva che era falso.

Ero molto più grande di lei ma adorava comunque prendersi gioco di me... brutta piccola ingrata. Chissà perché si comporta così. Aveva una gran voglia di ceffoni eh?

E-e va bene, resta qui per cena comunque... p-penso che Maya si sia dimenticata del tuo arrivo smemorata come è, anche perché mi avrebbe avvertita del tuo arrivo le dico io guardando verso il basso per la vergogna di incrociare il suo sguardo.

Un fatto mi ha colpito moltissimo, una frase che questa mocciosa mi ha ripetuto poco dopo: "Sei proprio carina quando tenti di sembrare timida! Mi disse sogghignando sotto i baffi. Faceva cosi tanto ridere?

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Passammo silenziosa serata insieme, quella ragazza talmente trasparente da poterci passare attraverso era cosi riservata da non potersi neppure avvicinare.

Il rumore della forte pioggia che batteva sui vetri riecheggiava nellambiente riempiendo, un minimo, il grande silenzio. Lo abbia fatto apposta? Sapeva che mia sorella non era a casa? Si fosse accorta che ero terribilmente sola?

Anche fosse era carino volesse passare del tempo con me.

Che strana ragazza

Fin troppo bello☀️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora