Me Ne Vado!

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Il giorno dopo, Maggie si svegliò e scoprí di essere sola, nel letto, così mise un accappatoio e andò a cercarla.
La trovò sul balcone, al telefono, che sorrideva e sembrava divertirsi.
La castana era stanca di sentire colei che era sua moglie così lontana, quasi non volesse essere lì ma altrove.
Andò allora all'armadio, si vestí e prese la sua valigia, iniziando a mettere via le sue cose.
Non voleva stare lì un minuto di più.
"Ma... Ma cosa fai? Perché stai mettendo via le tue cose?" Chiese Isobel, preda di mille e più sentimenti.
"Me ne vado!" Ribadí secca l'Alpha, con gli occhi lucidi "Che senso ha restare qui?? Sono sola, in questo viaggio di nozze... Tu non ci sei!"
"Ma... Ma io sono qui... Sono proprio qui! Perché vuoi andare via?"
"Perché così potrai farti raggiungere da quella persona con cui ti scambi messaggi e telefonate!" Gridò Maggie.
Gli occhi di Isobel si riempirono di lacrime e, incurante di essere in accappatoio, prese e seguí Maggie in ascensore, cercando, inutilmente, di parlarle.
"Ti prego, aspetta... Maggie!"
"Vattene!" Ringhió la castana, ferita, togliendo la fede nuziale e dandola all'altra "Spero che, la prossima volta, tu possa essere felice!"
Detto questo, Maggie fermò un uomo che conduceva una carrozza "Posso aiutarla? Vuole fare un giro?"
"Gentilmente mi accompagnerebbe al porto?"
"Ma certo, salga pure!"
Maggie mise il trolley sulla carrozza e poi salì a sua volta "Maggie, ti prego! Non è come pensi... Ti prego, non andare via!"
L'uomo condusse la carrozza in direzione del porto ed Isobel guardava la sua sagoma sparire all'orizzonte.
Decise così di tornare in camera e chiamare l'aeroporto per prenotare un volo ma, per sua sfortuna, non c'erano posti liberi fino al giorno dopo.
Isobel rimase in accappatoio, seduta sul letto, le lacrime a rigarle il viso, consapevole di aver perduto Maggie per colpa di un fraintendimento.
E Maggie, mentre era sul traghetto che l'avrebbe portata sull'isola principale, ove c'era l'aeroporto, prese il suo cellulare e lo accese, selezionando un numero dalla rubrica.
"Ehi... Chi si sente! Stai bene?"
"Omar, io... Io sto tornando a casa... Sono sul traghetto per andare sull'isola vicina e prendere l'aereo..."
A casa sua, Omar si alzò dal letto, cercando di non svegliare Mona "Cos'è successo?" Chiese, preoccupato e Maggie gli raccontó tutto, tra le lacrime "Cavolo... Mi dispiace tanto."
"Ho... Ho provato, Omar. Ho provato a fare finta di niente, ma non ci riesco..."
"Ti capisco, ma non piangere... Tra qualche ora sarai qui e parleremo meglio." Disse lui, entrando in bagno per farsi la doccia "Anzi, quando sarai in aeroporto chiamami e vengo a prenderti."
"D'accordo... Ti ringrazio."
"Figurati! Sei la mia migliore amica... Ci sono sempre, per te."
Maggie pianse, poggiandosi alla parete della sua cabina "Grazie... E... E potresti dire a Dana che, appena atterro, sarò pronta per tornare al lavoro?"
"Va bene, ma... Ne sei sicura?"
"Più che sicura." Rispose la castana "Non posso stare a casa a pensare e ripensare al mio matrimonio, alla vita con Isobel, finita ancora prima di iniziare... Quindi si, io voglio tornare al lavoro."
"Ok, allora lo dico a Dana. E... Ti aspetto."
"Grazie, sei un grande amico!"
"Tu faresti lo stesso, per me."
"Hai ragione."

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