< C'è un letto solo > constatò Ty, come se ce ne fosse bisogno.
< Già > concordò Kit, come se ce ne fosse bisogno.
< Che facciamo? > Ty era arrossito tantissimo.
< Per l'Angelo, ci dormite! > esclamò Livvy svolazzando per la stanza.
In qualche modo riuscì a smorzare la tensione con quelle parole. I due si ripresero.
< Allora, l'attività demoniaca è a circa qualche chilometro da qui > cominciò Ty. <Propongo di riposarci e di andare domani a vedere di cosa si tratta. >
Kit e Livvy annuirono.
Essendo sera, andarono a mangiare. Nel ristorante dell'Hotel c'era effettivamente un sacco di gente.
Livvy iniziò a svolazzare tra i tavoli e a origliare le conversazioni. Kit e Ty più volte rischiarono di strozzarsi col cibo per il ridere; a volte lei si sedeva sulle loro teste, altre urlava ai due quello che diceva la gente. Era stranissimo udire solo loro quello che la quindicenne fantasma gridava alle persone.
Dopo mangiato fecero a turno per andare in bagno. Andò prima Kit. Si fece una doccia veloce, lavò i denti e si mise dei pantaloncini e una maglietta a maniche corte come pigiama; aveva preferito non portare i pigiami che aveva a casa, erano troppo ridicoli. Ancora con i capelli un po' umidi, uscì dal bagno.
Ty era sdraiato sul letto a leggere un libro. Quando lo vide entrare nella stanza prese il suo pigiama e andò in bagno a sua volta.
Kit si sdraiò sul letto. Era comodo, e anche i cucini.
< Pensieri profondi? > chiese Livvy dopo un po', dalla sua postazione sull'armadio.
< Pensavo a quanto fosse comodo il letto, niente di che. >
Livvy lo guardò e fece un sorriso malvagio. < Vi dovevate vedere quando siamo entrati nella stanza. Sembrava che avevate appena visto delle stripper >
< Non è vero! > protestò Kit, infastidito. Avrebbe fatto volentieri a meno di certi commenti.
< Hai ragione > Livvy gli volò accanto e lo guardò maliziosa. < Le stripper probabilmente vi avrebbero affascinato, non inorridito. >
Kit si tirò a sedere. < Non ero inorridito. Solo... sorpreso. >
Lei rise. < Se lo dici tu... >
In quel momento Ty uscì dal bagno, grazie all'Angelo. Si era fatto anche lui una doccia, ma, a differenza di Kit, senza lavarsi i capelli. Ora quei pochi bagnati erano leggermente arricciati.
< Di cosa stavate parlando? > chiese.
< Delle stripper > rispose Livvy di getto. Ty alzò le sopracciglia, ma non commentò. Kit ne fu grato.
< Ora... > riprese lei < ... vado a fare il fantasma dell'albergo. Ci vediamo domani. > Sparì.
Ty guardò Kit. < Stavate davvero parlando delle stripper? >
Scrollò le spalle. < Più o meno. >
L'altro alzò ancora di più le sopracciglia. < Ah. >
Kit arrossì. < Be', non proprio. Lascia stare. >
Si stesero sul letto fianco a fianco e per un po' rimasero in silenzio a fissare il soffitto, con le luci ancora accese.
< Kit, ti ricordi quella notte al lago Lyn? >
Eccome se la ricordava. E ricordava cosa aveva detto.
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Color lama di coltello
FanfictionSono passati ormai tre anni da quando Kit ha scoperto di essere uno Shadowhunter. Si è adattato piuttosto bene alla vita con Jem, Tessa e la piccola Mina, e tutto procede tranquillamente. Più o meno. Si può definire "tranquillo" essere attaccato a...