Un letto

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"Chi è il ragazzo più incasinato al mondo? Io!" avrebbe voluto scriversi Kit Herondale sulla maglietta.

Non era passato molto tempo da quando aveva rincontrato Ty Blackthorn dopo tre anni. Per un po' lui lo aveva aiutato con l'allenamento, anche se ancora non avevano riparlato di quello che era successo tra loro. O, almeno, Kit non aveva tirato fuori l'argomento, mentre Ty forse nemmeno ci pensava. Probabilmente credeva che ora andasse tutto bene.

Non andava tutto bene. Per niente.

Kit credeva che i suoi sentimenti contrastanti per l'altro fossero cambiati. Si sbagliava.

All'inizio non era stato poi chissà che problema accettare l'aiuto di Ty con l'allenamento, ma più tempo passavano insieme più Kit era costretto a reprimere sempre un maggior numero di emozioni e sentimenti.

Allenarsi con lui non aiutava. Spesso implicava contatto fisico e il suo cuore aveva preso a saltare dei battiti o a farne troppi ogni volta che si sfioravano. Ancora peggio se combattevano corpo a corpo; in quei casi Kit diventava bordeaux.

L'attività demoniaca sospetta si era volatizzata, il che aveva permesso a Ty di poter rimanere in città e di andare a casa sua ogni giorno. Era strano, sì, ma era possibile che qualche Shadowhunter di passaggio avesse ammazzato i demoni che la causavano.

Anche Ty era strano. Spesso Kit lo sorprendeva a osservarlo mentre faceva degli esercizi, oppure aveva notato che lo guardava molto di più negli occhi, mentre con Jem e Tessa non lo faceva mai. E, peggio, quando si accorgeva che Kit lo vedeva mentre lo fissava, arrossiva e sulla sua pelle era molto evidente.

La presenza di Livvy era l'unica cosa che dava pace a queste situazioni. Sembrava molto contenta di essere vista da Kit e per questo spesso stava in loro presenza. Si assentava solo perché aveva scoperto che era in grado di dormire e le piaceva molto la sensazione di pace che le dava.

Quindi, ricapitolando, Kit e Ty si ritrovavano spesso soli e questo non giovava alla salute mentale di Kit.

"Niente di quello che succede nella mia testa interessa a Ty", si ripeteva. "Siamo amici. Si, per forza. Mica rimarrebbe qui se non fossimo di nuovo amici".

Qualche giorno prima era arrivata una notizia: una nuova attività demoniaca sospetta in un paesino del Galles. Ty aveva l'obbligo di andare, ma aveva chiesto a Kit se voleva venire con lui.

Lui aveva accettato ed erano partiti.

Dato che in quel punto del Galles non c'erano Istituti, avrebbero dovuto alloggiare in un Hotel. A Kit non dispiaceva, ma si vedeva che Ty ne era veramente a disagio. Per forza, non era mai stato in un Hotel mondano in vita sua.

"Forse è per questo che mi ha proposto di venire con lui" si disse Kit mentre facevano il check in. "Ty non avrebbe saputo cosa fare. Non che io sia un esperto". Suo padre e lui non avevano mai viaggiato chissà quanto. Johnny diceva sempre che era perché non gli piaceva viaggiare, ma ora Kit sospettava che fosse perché non voleva lasciare le difese che circondavano casa loro. E in particolar modo non voleva che Kit le lasciasse.

< Ecco, questa è la numero 16 > disse a Ty dopo aver trovato la stanza. Entrarono.

La signora che gli aveva dato le chiavi aveva detto che era l'unica disponibile perché in paese ci sarebbe stata una fiera il giorno dopo e si era congratulata per essere arrivati appena in tempo. Probabilmente pensava che fossero lì per la fiera anche loro.

Per essere l'ultima stanza rimasta, non era male. Una grande finestra illuminava un piccolo monolocale munito di armadio, bagno e letto.

Spalancarono entrambi gli occhi. 

C'era un letto solo.

Autrice: Si tesori, vi lascio così. Attendete un po' e, forse, vi darò qualcosa di un po' più... batticuore. (niente di smunt, sono Kit e Ty e non ho la forza di scrivere qualcosa di spinto che Cassie non ha ancora fatto avvenire)

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