Il 15 Gennaio

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Il tempo passava, mancava solo un giorno al 16 gennaio e Jotaro era concentrato ad escogitare un piano per convincere il sè stesso più giovane a collaborare con lui.

-《CAZZO!! Non sò cosa inventarmi》Esclamò il moro dando un calcio alla sedia situata dinanzi a lui, il rosso che stava dormendo sentendo il frastuono si alzò di scatto dal letto.

-《Jotaro stai bene? Mi spieghi cosa sono tutti questi rumori? Avvisami se vuoi distruggermi la stanza》

-《Si scusa, mi sono innervosito e ho dato un calcio alla sedia. Non preoccuparti torna a dormire》il più grande si avvicinò al letto dell'amico e gli scompigliò i capelli in modo amichevole.
Tra una risata e l'altra si era creata un'atmosfera molto intima tra loro, Noriaki aveva capito già da un pezzo i sentimenti che provava per Jotaro, ma non poteva pensare la stessa cosa di quest'ultimo, anche se c'era da ammettere che in questi giorni passati insieme gli era sembrato molto più vicino del solito. E mentre si chiedeva se il corvino provasse effettivamente qualcosa per lui si sentirono dei passi provenire dal corridoio e subito dopo bussò qualcuno alla porta.

-《Merda!》Esortò il moro rifugiandosi dietro il solito armadio

-《È permesso?》 Disse una voce maschile al di fuori della stanza.

-《Emh...si certo, entri pure》

Entrò un uomo di mezza età, dai capelli brizzolati, indossava un camice bianco.

-《Salve signor Kakyoin, oggi le porto buone notizie》

-《Mi toglierete finalmente queste bende dottore?》

-《Esatto giovanotto, e domani potrà anche tornare dai suoi amici. Detto questo può togliersi il bendaggio e raggiungermi nello studio dove le farò un esame oculistico》

-《Bene, grazie dottore a dopo》

L'uomo salutò il rosso ed uscì dalla stanza. Noriaki fù emozionato al pensiero di ricominciare il suo viaggio, ma infondo si sentiva anche incolpa, egli aveva già creato fin troppi fastidi hai suoi compagni facendosi ferire in Egitto, non voleva che i suoi amici pensassero che lui era un peso. A tirarlo fuori dai suoi pensieri contorti fù Jotaro che si avvicinò improvvisamente al viso del rosso.

-《J-Jotaro ma che fai...》Disse Kakyoin arrossendo violentemente.

-《Ti sto togliendo le bende mi sembra evidente》

Jotaro tolse lentamente le bende al ragazzo e si ritrovò davanti due bellissimi occhi viola che inizialmente facevano fatica ad aprirsi per colpa della luce e del troppo tempo che passarono chiusi e al buio;

-《Ah...Jotaro mi sembri diverso...sembri più grande, più maturo》 il rosso squadrò il moro dal basso verso l'alto, gli sembrava irresistibile.
Jotaro arrossì e si coprì la faccia con la visiera del berretto, era solito fare così quando non voleva esternare ad altri le sue emozioni.

-《Yare Yare Daze, non guardarmi così, io sono sempre il solito》

I due si guardarono intensamente negli occhi per qualche secondo, c'era molta indecisone nell'aria, il corvino avrebbe fatto di tutto per sentirlo fisicamente vicino a lui, ma era consapevole che questo onore spettava al lui del passato. Improvvisamente però il rosso si avvicinò velocemente alla faccia del più grande e posò le sue labbra su quelle di quest'ultimo, il moro per un secondo fù immobilizzato dal gesto avventato, non sapeva cosa fare, non sapeva se quello che stava succedendo era giusto oppure no. Ma da lì a poco questi pensieri furono annulati, prevalse l'istinto e la passione, Jotaro avvicinò a sè il giovane annullando qualsiasi tipo di distanza che gli separava, e ricambiò appassionatamente il bacio, per poi spostarsi sul collo dove gli lasciò diversi baci umidi che fecero ansimare il rosso. La tensione tra i due era altissima e nella mente del corvino continuava ad emergere la solita preoccupazione, si chiedeva cosa stesse facendo e il perchè stesse perdendo il controllo in quel modo. Il ragazzo più giovane titubante spostò la mano sul cavallo dei pantaloni del più grande che gli era diventato stretto.

-《Jotaro...noi-》

Il moro in quel momento si riprese, capì l'errore che stava per commetere, non voleva fare cose affrettate che non spettavano nemmeno a lui. Cambiò immediatamente espressione e bloccò la mano del ragazzo.

-《No. Kakyoin. Scusa, è colpa mia, si è fatto tardi, io devo andare》
Egli si girò e senza guardarsi indietro e uscì dalla camera, lasciando il rosso da solo che stava a fatica trattenendo le lacrime, infatti quest'ultimo si chiedeva se avesse fatto qualcosa di sbagliato o di troppo incauto, era convinto d'aver fatto la magra figura dell'adolescente pervertito.
Il moro si era allontanato dall'ospedale, era sudato, e aveva mille pensieri per la testa, per di più doveva pensare ad un modo per salvare tutti. Si sentiva spaesato e oppresso.
Si recò presso una cabina telefonica non troppo lontana dall'ospedale e decise di chiamare l'unica persona che in quel momento potesse dargli dei consigli.
Tirò fuori dalla tasca il foglietto dove c'era scritto un numero, e lo digitò, l'interlocutore dall'altra parte del telefono non tardò a rispondere.

-《Pronto?》rispose una voce feminile.

-《Hey...ciao》

-《Oddio che voce cadaverica, devo intuire che qualcosa è andato storto

-《No...cioè sì, ho paura di aver rovinato qualcosa in questa linea temporale》

-《Oh santo cielo che hai fatto, ti ho lasciato 2 giorni da solo e già hai combinato casini? Sei peggio di Polnareff》

-《Non farmi la predica, ho solo baciato Noriaki, e ho paura di aver scombussolato qualcosa, e per di più non sò come parlare con quel deficiente del me del passato》

-《Ma che sei tipo un pedofilo che se la spassa con i minorenni?》

-《Che infantile che sei. Senti lascia stare Cloe》

-《No no, calmati. Stavo scherzando, semplicemente prova a spiegare la situazione al Jotaro di questa linea temporale, sono sicura che anche lui prova qualcosa per questo Noriaki, spiegarli come stanno le cose non sarà una cosa spiacevole per lui. Sò di averti detto di non interagire molto con altre persone oltre che con te...ma tranquillo non è nulla di grave

-《Come mi dovrei auto convincere allora?》

-《Questo non lo sò, ogni persona è diversa, tu conosci te stesso, Jean Pierre mi ha detto che sei un'uomo intelligente, sono sicura che troverai un modo》

-《Capisco》

-《Jotaro non preoccuparti per ora non hai rovinato nulla, se proprio vuoi una mano potrei prendere ora stesso un volo per l'Egitto e aiutarti con la missione》

-《Assolutamente no! Sei incinta e potresti rischiare la vita. Non ho intenzione di mettere a rischio la vita della moglie di un mio amico, Polnareff non me lo perdonerbbe mai. Detto questo ti saluto, e nel caso avrò bisogno di nuovo di te ti chiamerò》 il moro non diede tempo alla ragazza di rispondere e le chiuse la chiamata in faccia. Sentiva un profondo amaro in bocca, ma non poteva farci nulla.
Si girò un'ultima volta per contemplare l'ospedale che ormai era parecchio lontano. Si incamminò a testa alta verso la sua meta, doveva incontrare il Jotaro del passato ormai non c'era più tempo.

[𝙹𝙾𝚃𝙰𝙺𝙰𝙺] Farei Di Tutto Per TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora