Capitolo 4

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Guardo fuori dai finestrini e vedo persone vestite nei modi più assurdi: parrucche dai colori sgargianti, gonne di chiffon enormi, uomini e donne con la pelle colorata e brillantinata. Appena vedono la mia faccia si eccitano, urlano, scattano fotografie, chiamano amici e salutano. Mi ritiro velocemente: non voglio avere a che fare con quella specie di bambole aliene.

"Cara, vieni che ci vestiamo per uscire." Mi dice Zicchi. Entro nella mia camera e spalanco il grande armadio. "Cosa posso mettere?" Chiedo distaccata. "Questo vestito ti starà da Dio... poi se acconcio i capelli in questo modo sarai irresistibile." Le lascio fare e poco dopo, guardandomi allo specchio, vedo una ragazza che non conosco: indossa un vestito leggero bianco con tracce floreali, i capelli sono legati in uno chignon basso e perfetto. "Sei bellissima" sussurra la donna. Per la prima volta mi giro e la guardo. Sembra sincera in quello che dice e chiaramente scorgo delle lacrime trattenute. Forse non è lo stereotipo di robot che creano qui; forse è contraria ai giochi... Decido di trattarla con più gentilezza e l'abbraccio.

Mentre scendiamo Richard mi si avvicina e colgo l'occasione per fargli alcune domande.
"Cosa faremo una volta arrivati la?" "Uno staff di preparatori vi preparerà e truccherà, poi la stilista ti farà indossare un vestito per la parata dei carri." "la parata dei carri?" "È una specie di sfilata attraverso la quale verrete presentati al pubblico e a Snow." "Ma che muoia, Snow" mi lascio sfuggire.

***

"Ahi! Fate più piano!" Le mie urla riecheggiano per tutta la stanza. "Si, scusa cara devo stare molto più attenta." "Finalmente ci sei arrivata... Vuoi un premio?" Dico sarcastica a quella sottospecie di umana che sembra un baccalà. Capelli rosa acceso, pelle blu con incastonate pietrucce di tutti i colori, le sue orecchie sono talmente bucate che togliendole tutti gli orecchini potrebbero sbriciolarsi. Mi guarda con apprensione e io la fisso con aria di sfida.

"Ragazze!" Ecco che ne arriva un altro... La mia sopportazione ha un limite. "Leopold!" Urla eccitata l'altra tipa, Eva aveva detto di chiamarsi. "Wanda, Eva che piacere" si scambiano baci e abbracci. "E tu?- mi guarda ammirato -Ahh sei la famosa Devonne del distretto 11. Sei carina sai? Possiamo fare un bel lavoro con te!" "Mi avete già scorticato la gamba non ti basta?"
L'ometto ignora il mio commento sarcastico e si precipita al lavaggio dei miei poveri capelli.
Perdo la cognizione del tempo: da quanto è che mi stanno cambiando i connotati? Boh. Il mio sguardo si posa sul braccio di Eva, la cui pelle non trova uno spazio libero per respirare.

"Finito!" Esclama Leopold facendomi sobbalzare. "Adesso sei pronta per Acacia!" Strilla Wanda dandomi un buffetto sulla guancia. Mi porge un accappatoio leggero e, solo in quel momento, mi accorgo di essere stata completamente nuda. Poco importa, mi dico, loro non sono persone... e chissà quanti ragazzi e ragazze vedranno senza vestiti negli anni a venire.
Mi accompagnano in una stanza enorme e moderna. "Siediti li" eseguo e aspetto.

Sento la porta aprirsi e il leggero frusicare di un vestito. "Ciao." una voce estremamente giovanile mi sorprende. Guardo in direzione del suono. Una ragazza mi sorride "Io sono Acacia, la tua stilista." le sorrido, sento che di lei posso fidarmi. "Devonne, ti andrebbe di parlarmi di te? Della tua vita, delle tue passioni? Mi sarebbe veramente molto utile." dice gentilmente. annuisco e comincio a raccontare."Non sono nata nel distretto 11: la mia famiglia è originaria del 13 ma a causa del bombardamento ci siamo dovuti spostare da amici- faccio una pausa travolta da un'ondata di ricordi- ho un fratello, Dylan che adoro con tutta me stessa. L'altro mio fratello è qui con me. Nel 13 la cosa che amavo fare era nuotare. Lo so che non c'è il mare, ma usavo la piscina delle esercitazioni per l'esercito. Quando cambiai casa e mi ritrovai in un posto completamente nuovo, mi credetti finita, ma ho cominciato a cantare. Lo facevo sempre, mentre andavo a lavorare nei campi, mentre correvo per i prati.Il punto è che non avevo nessuno con cui condividere le mie passioni. Sono sempre stata piuttosto sola." Non capivo perchè mi fossi aperta così tanto con questa sconosciuta. Come avevo detto ero sola, chiusa in me stessa. "Bene Devonne. Domani sera avrai la parata dei carri e io ho gia in mente un vestito adatto a te. Dimmi qaul è il tuo fiore preferito?" "Il girasole." accenno un sorriso. "Perfetto. Ci vediamo domani." E così come era arrivata, si alza e se ne va.

Mi sveglio urlando e madida di sudore. Calmati, mi dico, ce la farai: sopravviverai ai Giochi lo hai promesso! Ho sognato di essere impiccata da un girasole enorme con la faccia di Acacia. Che bell'incoraggiamento alla giornata. Mi butto giù dal grande e morbido letto di malavoglia, poi meccanicamente mi lavo il viso con acqua gelata e mi butto sotto la doccia. "Cara!" riconoscerei quella vocetta stridula ovunque. "Oggi è un grande, grande girono! Quante emozioni che ti aspettano!" "Vorresti essere al mio posto immagino?" certe volte non capisco perchè io sia così cattiva. "No tesoro, non volevo intendere questo... Mi dispiace." "Scuse accettate. Dispiace anche a me averti trattato così. Ho fatto un brutto sogno stanotte." "Oh povera stella, vuoi parlarne?" "No" dico secca.

Mi trovo in un grande salone illuminato. Zicchi mi accompagna a un tavolo nel quale Acacia, Richard e il mio staff di preparatori si abbuffano sulla colazione. "Un po' di attenzione prego!" strilla la donnetta al mio fianco. "Ecco a voi la bellissima Devonne." dice incantata. "Ei sorellina!" mio fratello mi abbraccia dolcemente e mi invita a sedermi. "Dopo la cerimonia dei carri comincerà l'addestramento e io comincerò il mio ruolo da mentore. Sono sicurissimo che tu l'anno prossimo occuperai questo incarico." "Io spero che i Giochi non vengano più fatti." borbotto con la bocca piena di pane e marmellata. Mi rimpinzo di ogni genere di prelibatezza e per la prima volta in tutta la mia vita mi sento davvero sazia. Acacia mi fa un cenno per invitarmi in camera mia.
"Ho il tuo vestito!" Dice eccitata. Poi prende un manichino coperto da un telo, lo scopre e... Wow! Mi brillano gli occhi: è il vestito più bello che abbia mai visto.

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Ed ecco il capitolo 4. Ci ho messo più del previsto ma giuro che il prossimo verrà aggiornato prima.

Spero che vi piaccia. Mettete una stellina dai.
Baci xx

The first Hunger Games [INTERROTTA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora