Arrivati a suola scesi dall'autobus insieme ad Alec.
A questo punto le nostre strade si divisero: lui aveva scelto l'indirizzo scientifico e io linguistico.
Gli diedi un bacino sulla guancia e ci dividemmo.
Camminavo nei corridoi della scuola mentre guardavo un foglio dove sopra erano elencate le varie classi e la loro posizione nella scuola.
Ad un certo punto andai a sbattere contro qualcuno perché non guardavo la strada.
Mi cadde il foglio, mi abbassai per riprenderlo mentre facevo le mie scuse.
Alzai la testa e...
-Ancora tu?!- dissi, con un tono di nervosismo e scocciatura nella voce, in realtà ero felice di rivederlo.
-Vedo che sei felice di rivedermi- disse Sebastian in senso ironico, con il suo solito ghigno che mi faceva morire.
-Ti lascio sola 15 minuti e vai a sbattere contro le persone che ti capitano a tiro?-
Mi guardò qualche istante con il volto neutro e io ricambiai.
-Dai ti aiuto io, in che classe sei?-
La mia pancia era diventata un ciclone di sentimenti: emozione, tensione e qualcosa di nuovo, qualcosa che non avevo mai provato in presenza di qualcuno, forse erano le famose "farfalle allo stomaco".
-Prima B-
Dissi io. Sentii che la mia voce non era "liscia" e lineare, ma tesa e quasi tremante.
-Oh, ma guarda! Siamo nella stessa classe cara Clary.- lo disse quasi con fare maligno.
Ero felicissima, ma non potevo dirglielo.
-E quindi? Dove andiamo?-
Mi fece cenno di seguirlo e gli andai dietro.
Non potevo credere che fosse di prima, era altissimo e aveva muscoli robusti ed era sempre bellissimo.
Magnetico, attraente, era quel tipo di ragazzo che quando pensi a lui ti mordi il labbro pensando a quanto sia sexy.
Arrivammo davanti ad una porta blu notte e mi disse:
- Qui sulla porta c'è scritto "1B" quindi penso sia questa-
Entrammo nella classe, non c'era ancora nessuno. Ne approfittai per prendere i posti nell'angolo destro in fondo all'aula.
Erano a coppie, i banchi, e mi domandai chi si sarebbe seduto accanto a me.
Sebastian posò la sua cartella Eastpack nera sulla coppia di banchi vicina e poi si sedette sul mio banco.
-Non te le hanno insegnate le buone maniere? Non ci si siede sui tavoli- dissi sorridendo e buttandogli le gambe di sotto.
-Hai ragione, scusa mamma!-
Ci guardammo per una decina di secondi in silenzio e poi cominciammo a ridere, come quando due bambini piccoli giocano alle costruzioni e all'improvviso una cade a terra.
Fece il giro del tavolo e si mise sulla sedia, al contrario, naturalmente...
Si avvicinò e..
______________________________________________
STAI LEGGENDO
TROUBLE LOVE
FanfictionIn una giornata tutto può cambiare: le tue certezze, il tuo mondo e perfino te stessa.