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3 mesi dopo

Sam's pov
Sono passati 3 mesi da quel giorno.
3 mesi da quando Tyler si è rifatto vivo.
3 mesi da quando pensavo di aver perso l'amore della mia vita.
3 mesi da quell'incubo.

Non appena Noah iniziò ad avere conoscenza siamo corsi al pronto soccorso. Adesso sta bene, ma io ancora non riesco a perdonarmi quel che è accaduto.

Sento due mani toccarmi i fianchi.
Ripenso a quel che è successo, quando a toccarmeli fu Tyler.

Noah: a che pensi?
Sam: che tra poco è il nostro anniversario
-mento
Noah: uu ricordo
dice tra un bacio e un altro
Noah: un anno che ti sopporto
Sam: st****o
scoppia a ridere
Sam: sai che potrei dire lo stesso? o di peggio?
Noah: mm trova un difetto su di me
Sam: beh
Noah: huh?
Sam: lo sai che non ci riesco
Noah: visto? sono il fidanzato perfetto
sorrido

Potrò sembrare ripetitiva, ma è a dir poco incredibile come io e questo ragazzo, di cui non posso fare a meno, siamo passati dall'essere nemici, acerrimi nemici, all'essere una coppia. Non c'è stato neanche il momento in cui eravamo amici.
Conoscenti, Nemici, Rivali, Nemici, Qualcosa, Due persone che non si parlano, Fidanzati, Rivali, Nemici e così fino ad oggi. Litighiamo ancora, ma quello fa parte di noi, è ciò che tiene uniti in un certo senso. Potrà sembrare strano, ma quando lottiamo tra di noi, litigando anche seriamente, poi finisce con uno di noi che bacia l'altro nel bel mezzo della lotta. Siamo strani, una coppia molto strana, ma siamo felici con le nostre stranezze. Chloe è stata la prima a supportare la nostra relazione. Anche quando io e Noah non stavamo insieme, ma ci odiavamo, lei diceva che c'era quel feeling, come darle torto infondo. Io e Chloe ci siamo conosciute per caso.

Ero da poco arrivata a New York e non sapevo cosa fare, scuola sarebbe iniziata qualche settimana dopo. Decisi di fare un giro per la città, da sola, mia madre e le mie sorelle stavano ancora sistemando le valige e le loro camere. Io avevo ordinato tutto, dovevo aspettare che mi arrivasse ed al di fuori di ciò avevo già fatto tutto. Nel mentre che passeggiavo, qualche fan mi fermava per fare foto o tik tok, io li facevo ed ero felice nel vedere le loro reazioni. Sono diventata "conosciuta" all'improvviso. Postai un tik tok ed andò virale, molte persone da allora hanno iniziato a seguirmi ed il mio numero di followers si è alzato a dismisura.

Da essere una ragazza di 300 followers sui social con una vita molto privata, diventai Charli D'Amelio la vendetta.

Penso che per diventare famosi al giorno d'oggi, basti veramente il nulla. I famosi di un tempo, che fortunatamente ancora oggi ricordiamo, erano Dante, Manzoni, Omero ed ammettiamolo, le loro opere se pur lunghe e scoccianti da sentire durante le lezioni scolastiche, sono più che stupende. Tante persone non saranno d'accordo con me, ma io personalmente, potrei perdermi per ora a leggere lo stesso verso o ad osservare lo stesso tratto di un dipinto di Picasso. Vado matta per la cultura e per tutti coloro che hanno realmente fatto qualcosa d'importante per essere chi sono e dopo anni ed anni le loro opere, creazioni, sono ancora ricordate. Ad oggi basta un like per diventare qualcuno d'importante. Io ho un seguito abbastanza alto e la cosa non mi piace, amo vedere le mie fan sclerare quando m'incontrano o semplicemente lascio un commento o like sotto ai loro edit, ma se veramente sarei dovuta diventare qualcuno, avrei voluto che fosse per qualcosa di veramente importante, che non fosse un semplice tik tok andato virale.

Tornando alla mia passeggiata. In giro vedevo diverse persone fermarsi davanti a poster, dalla curiosità mi avvicinai anch'io.

"Central Park, dalle 10:30 fino all'alba"

Era un party, sembrava interessante, ma non sapevo se andarci oppure no e soprattutto se mia madre me l'avesse concesso. Mia madre è molto protettiva ed ora che ci siamo trasferite da tutt'altra parte del mondo, lo è ancora di più. Non conosce ancora la lingua, ma sto cercando di fargliela imparare il più velocemente possibile e a dire la verità, sono sbalordita da quanto sia brava.

Erano le 7 quando decisi di tornare a casa e trovai tutte a sistemare. Decisi di chiedere per il party.
Sam: stasera c'è un party a Central Park, posso andarci?
Mia madre mi rispose di si, ma mi raccomando di stare attenta. Chiesi scioccata se fosse un sogno o meno, ma lei mi rispose con un semplice...

"vai magari ti troverai qualche amicizia"

L'abbracciai e corsi a prepararmi. Mancavano ancora 3 ore ma prima si inizia meglio è.
Feci la doccia e lavai anche i capelli. Scelsi un outfit semplice ma allo stesso tempo adatto per questa occasione. Non sono una di quelle ragazze che si veste scollata per attirare l'attenzione. Normalmente mi vesto con felpe oversize o con vestiti abbastanza larghi. Amo lo stile, maglia larga e pantalone anche, posso semplicemente dar di matto, mi sa molto di anni 80 e prima.

Mi vestii così.

Avevo fatto la piega riccia e con i capelli corti che avevo da poco, ci stava benissimo

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Avevo fatto la piega riccia e con i capelli corti che avevo da poco, ci stava benissimo. Non ho molta autostima, ma quella sera pensavo di andare bene. Uscii di casa e mi diressi li.

In Italia mi è capitato di andare a party o comunque in discoteca, vabbè più o meno, avevo pur sempre 14 anni. Ora ne ho 16 e a quest'età di solito ci sono le prime uscite in questo modo, soprattutto in America.

Non sono una ragazza che subito inizia a ballare e darci dentro, sono piuttosto timida. Quando arrivai, stetti ferma o quasi per un po', mi muovevo lentamente. Iniziai a bere ma non troppo, mi mantenni nei limiti. Non avrei mai voluto tornare a casa ubriaca.

Era più tardi dell'una di notte e mai avrai pensato di poter stare in un locale fino ad un orario del genere. Le canzoni iniziavano ad essere più movimentate ed io mi stavo muovendo di più. Attirai qualche ragazzo, ma più di guardarmi non faceva nient'altro.

Finché non sentii due mani prendermi i fianchi.

-what is wrong w u? | Noah SchnappDove le storie prendono vita. Scoprilo ora