CAPITOLO 5

10 2 0
                                    

La porta si apre con uno scricchiolio.

Ora è spalancata , ma nessuno entra.

È abbastanza piccola , come casa, sembra più una baita di montagna.

La luce è accesa , e nonostante questo il fuoco acceso proietta delle ombre inquietanti sulla parete.

<<su su entrate ragazzi che sennò entra il freddo>>

A quelle parole tutti sembrano spaventarsi.

Anche il fratello di Rosy sembra abbia avuto un sussulto.

Nonostante questo entriamo , tutti quanti.

Siamo moltissimi ragazzi, tutti schiacciati nella piccola casina di legno.

Al suo interno c'è una poltrona, un tavolino da caffè e , come capito, un caminetto.

Il tutto sopra un bel tappeto peloso, di quelli che mi piaceva tanto da bambina.

<<su su ragazzi accomodatevi>>

Dice la voce.

È una voce da donna , un pó anziana, sulla cinquantina credo.

È seduta sulla poltrona scorrevole con lo schienale rivolto a noi.

Tutti ci guardiamo in giro,interrotti dalla sedia che si gira.

Ora si vede, la donna.

Ha il volto segnato da piccole rughe, capelli grigi e occhi azzurro cielo.

<<ma che maleducata, non mi sono neanche presentata >>

Tutti ci guardiamo. Stupiti da quella frase.

Fa come se tutto fosse normale, come se già ci conoscesse.

<<sono Janet Clarisson e...>>

<< Che cosa ci facciamo qui e come faceva a sapere che c'eravamo noi fuori dalla porta>>

La interrompe Thomas, senza lasciargli lo spazio di parlare.

<< oh cielo , ed io pensavo di essere maleducata>>

Risponde Janet.

Ciò fa innervosire ancora di più Thomas.

<<risponda>>

Dico e lei mi guarda indispettita.

<<perfavore>>

Annuisce.

<< con piacere Sarah >>

Dice alzandosi.

Come fa a sapere il mio nome ?

Vorrei saperlo , ma mi trattengo.

Tra poco avrò le mie risposte.

<<ma prima di avere le tue risposte , lasciami fare una cosa>>

Dice.

Allora si incammina verso la porta e la chiude a chiave, poi va vicino al tavolino da caffè e butta giû da esso la tovaglia e il sottobicchiere.

Il tavolino è di vetro e, come nei film, si trasforma in uno grande schermo touch dove compagliono dei file.

Ne sceglie uno , inserisce un pin e poi diventa nero.

Poi la stanza inizia a vorticare e ci ritroviamo sotto terra, sotto la casa.

Janet accende la luce e la stanza si illumina .

È grandissima e altissima piena di cose tecnologiche .

Al centro di essa una enorme scala.

Ma non che sale , che scende.

<<ora risponderò a tutte le sue domande>>

Dice Janet, e sorride di fronte ai nostri sguardi impauriti.

La scalata verso il fondo: tutto è possibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora