Atto I°: Hogwarts

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Capitolo 1°

"La differenza che conta..."

Mandragola e biancospino.

Era questo il profumo che proveniva dal bagno abbandonato del terzo piano, e Judith Brame Hallows ci avrebbe scommesso la sua scopa se non fosse stato così.

Era pomeriggio inoltrato ed era da un paio di ore che il suo amico Scorpius Malfoy non si trovava, ma arrivata al terzo piano capì facilmente dove si fosse cacciato.

«Scorpius! Ci avrei scommesso tutto l'oro della Gringott che ti avrei trovato qui. Anche questa volta hai voluto evitare la lezione di Lumacorno, eh?» Brame trovò Scorpius seduto a terra e circondato da libri e calderone, mentre con un mezzo sorriso mescolava la sua pozione.

«Proprio così, cara Brame. Non avevo nessuna intenzione di prendere un altro votaccio. Però come puoi notare sto cercando di rimediare.» e le indicò il calderone di piccola misura che aveva accanto.

« E su cosa stai lavorando? » gli chiese, quindi, incuriosita.

« Oh beh, ho pensato di iniziare con qualcosa di facile. Così ho preparato un distillato della pace ed in fermentazione c'è una pozione rigeneratrice. Pozioni semplici ma utili a farmi alzare la media di almeno un voto.» rispose subito Scorpius, accovacciandosi sulle ginocchia per controllare se la pozione fosse giunta al termine della sua fermentazione, mentre Brame si sedeva accanto a lui sospirando.

«Qualcosa non va?»gli chiese subito il biondino.

Brame non rispose e fissava, come assorta, un punto sulla parete di roccia che aveva davanti, mentre Scorpius immaginava che molto probabilmente c'entrava di nuovo suo cugino Draco Lucius Malfoy.

«C'entra qualcosa Draco, vero?»

Brame questa volta si voltò verso di lui, rivolgendogli uno sguardo eloquente e un po' irritato.

«Ti ha detto di nuovo che non meriti di esser stata smistata in Serpeverde, soltanto perché sei nata babbana?» provò quindi ad indovinare Scorpius con noncuranza, come se già sapesse la risposta.

Era il sesto anno

lì ad Hogwarts e suo cugino Draco ancora non riusciva a rendersi conto di quanto fosse ottuso ed immaturo il suo atteggiamento.

« Ha detto che sono così inferiore a lui, alla nostra casata e alla scuola intera che avrei dovuto prendere un treno e tornarmene di filata a Londra, in mezzo a quelli della mia sporca razza.»

Scorpius sgranò gli occhi, alzandosi di scatto.

« Questa volta mio cugino ne vedrà delle belle, mi ha davvero stufato. Vado subito a combinarlo per le feste!» ma Brame riuscì a bloccarlo per un braccio.

«No, Scorpius. Ho cambiato il mio modo di vedere le cose. Stasera stessa cercherò di chiarire questa questione con lui, una volta per tutte. E se non funzionerà, passerò ad un altro "piano". Cercherò di ignorarlo, e per sempre

Scorpius distese le mani chiuse a pugno e ritornò a respirare normalmente.

«Ti servirà una mano, però. Posso almeno aiutarti, in questo? Sicuramente non accetterà mai di parlare con te e da solo. Quindi sarebbe meglio se lo attirassi nella mia stanza, in questo modo non potrà rifiutare e andarsene.»

Brame sorrise compiaciuta e accettò l'aiuto di Scorpius e poi, una volta completate le pozioni, si diressero verso la Sala Grande per la cena.

Brame e Scorpius raggiunsero il tavolo dei Serpeverde in pochi minuti e subito furono accolti dai loro vecchi amici di corso.

Accanto a Brame sedeva Albus Severus Potter, uno dei suoi più cari amici, di fronte aveva Lucyana Malfoy, la sorella di Scorpius, più grande di un anno, e sua migliore amica.

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