Prologo

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VERSIONE IN FASE DI REVISIONE!

"Penso che questa volta tu sia finita davvero nei guai, piccolo tsunami."

Sento chiaramente le parole di mio marito, mentre salgo silenziosamente le scale verso la cameretta di nostra figlia.

Il suo tono di voce troppo morbido e dolce tradisce il senso delle parole.

Persino la piccola Lia è in grado di capire quanto poco veritiere risultino le sue minacce.

"Niente più dolciumi per te," continua, cercando di mantenere la serietà, mentre il suo sguardo finisce sulla treccia leggermente disordinata che le fa ogni sera prima di leggerle la favola della buonanotte.

Con il passare del tempo è diventato sempre più bravo, soprattutto perché s'impegna con le intonazioni per far sì che il suo tsunami resti soddisfatto.

"Ma, papà..." allunga le parole la piccola manipolatrice, mostrando il labbro imbronciato e gli occhi che diventano lucidi all'istante. Una tattica infallibile, il suo marchio di fabbrica, che rende il padre debole e vulnerabile a livelli imbarazzanti.

Nel suo futuro vedo una carriera come attrice, o per lo meno come burattinaia professionista.

È incredibile come una creatura così piccola e apparentemente inoffensiva abbia tutto questo potere su un omone gigante come lui.

Ma, d'altronde, a lui basterebbe soltanto un suo battito di ciglia per crollare. Spesso l'effetto del suo piccolo tsunami gli si ritorce contro, ma lui sembra non riuscire a farne a meno.

Resto ancora dietro alla porta a spiare la decisione dell'uomo terribilmente combattuto. La fronte corrugata, l'indice che sfiora il mento lentamente, mentre lo sguardo vaga per la stanza al solo scopo di torturare la piccoletta.

Le sue sicurezze, però, vengono spezzate dalla furbacchiona che si porge in avanti di poco e guarda il padre dritto negli occhi, in modo quasi lascivo.

Gli appoggia i palmi delle manine sulle guance, per poi sussurrare:

"Prometto che farò la brava, papino."

Come ciliegina sulla torta, gli lascia un bacio schioccante sul naso. Il suo sistema di raggiro è troppo semplice e basilare, ma dà comunque i risultati desiderati, ogni singola volta.

Ed è così che crolla la finta corazza di cattiveria del padre dell'anno.

Non che io abbia mai creduto particolarmente alla sua brama di rispetto, ma speravo riuscisse a farlo almeno per una volta.

"Va bene, avrai i cannoli della bisnonna, ma a una sola condizione," si arrende; è troppo facile giocare così e a lei non sembra importare delle regole.

Lia si porta le mani dietro le orecchie e si appoggia in avanti per fargli capire che non vede l'ora di sentire l'unico vincolo che sta tra lei e i dolci.

"Dovrai fare finta che non ti piacciono e pretendo che la tua esibizione sia convincente almeno la metà di quanto lo è stato il broncio ingannevole di prima."

È sempre una partita persa con loro due. Per non parlare del loro patto senza senso.

"Puoi contare sul mio aiuto," conferma, più che seria, come se fosse lei a fare un favore al padre, per poi lasciare un bacio sulla sua fronte e infine sprofondare nelle coperte soddisfatta.

"Fa' bei sogni, piccolo tsunami." Sfiora delicatamente la guancia di nostra figlia per poi spegnere la luce, lasciando che la stanza sprofondi in un buio illuminato soltanto dalle stelline fluorescenti attaccate al soffitto.

NanaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora