CAPITOLO 9

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-La signorina De Angelis dal preside- dice la bidella entrando in classe. E ora cosa c'è? Ho fatto tutto quello che mi ha chiesto quel pelatone. Mi alzo e mi dirigo verso il suo ufficio. Arrivata lì busso, e il pelato mi da il permesso di entrare.
-Buongiorno Victoria- dice.
Io sto in silenzio, non capisco il perché sia qui.
-Abbiamo avuto dei riscontri da quando ti è stata assegnata la tua punizione- continua lui.
-Cioè?- chiedo.
-Sei migliorata molto sia con i voti che in condotta, non ci sarà più il bisogno di te agli spogliatoi- a quelle parole mi sento il mondo crollarmi addosso. Se non dovrò più andare a pulire quei dannati e odioso spogliatoi non vedrò più Damiano, se non per le prove, di conseguenza non staremo più da soli. Non è quello che volevo? si, lo volevo. Ma adesso che si è realizzato il mio desiderio, non ne sono più così sicura.
-Victoria? Mi hai sentito?-
-Si certo, grazie mille- e vado via.
Continuo a pensare, e adesso che faccio?

Dopo la scuola le mie gambe si muovono da sole, verso gli spogliatoi, so che non devo più farlo, ma ho bisogno di rivedere per un'ultima volta Damiano. Solo io e lui. Arrivata al campo sportivo lo vedo allenarsi e rimango lì per tutto il tempo. Ha i capelli raccolti in un piccolo codino, è sudato. È attraente. Lo guardo lo riguardo e non riesco a togliergli gli occhi di dosso. È così dannatamente perfetto. Ed io non faccio altro che incasinarmi la testa di domande.
Finalmente la partita è finita e tutti i ragazzi escono dal campo, io corro da Damiano, non so nemmeno perché lo sto facendo. Lui mi vede e viene verso di me, dalla sua espressione noto che è abbastanza sconvolto. Arrivata davanti a lui dico: -Ciao- mentre lui continua a guardarmi perplesso. Allora lo prendo per un braccio e lo trascino dietro le tribune dove nessuno può vederci. -Victoria che sorpresa- non rispondo neppure alla sua frase, è da quando l'ho visto giocare che lo desidero. I miei ormoni prendono il sopravvento, io lo voglio. È così affascinante vederlo ancora affaticato dalla partita con i capelli fradici e una semplice t-shirt a dosso. Lo bacio, e mi sento finalmente bene. Lui ricambia il bacio, e le nostre lingue si intersecano fra loro. Ho voluto negarlo a me stessa per molto tempo, ma da quando mi ha baciata la prima volta, io ho desiderato rifarlo, e adesso che lo sto facendo non faccio altro che pensare a quanto vorrei che Damiano fosse sempre mio. Damiano continua a baciarmi, mi prende in braccio spostando la sua mano sul mio fondoschiena, io metto la mia sui suoi capelli. Tolgo l'elastico e inizio a strattonare quei fantastici e lunghi capelli sempre in disordine, ricordo ancora le sue parole la prima volta che lo feci. Damiano si stacca da me, ed io rimango sorpresa. Lo guardo, ha le labbra rosse e gonfie ed ha ancora il fiatone, cazzo è così dannatamente bello. Mi poggia per terra, e continuiamo a guardarci.
-Perché lo hai fatto?- mi chiede lui.
-Perché lo volevo-
-Tu sei pazza- cosa?!
-Vuoi farmi impazzire vero?- chiede ancora.
-No certo che no- non capisco.
-Invece si- resto in silenzio. -Prima mi dici che sei fidanzata e dobbiamo essere sconosciuti, poi te ne esci con la storia che volevi baciarmi?- continua lui. Ha ragione, ma come spiego che ho la testa che mi dice una cosa mentre il cuore un'altra? Il mio cuore vorrebbe lui, ha bisogno di lui. Ma la mia testa pensa continuamente a quanto potrebbe farmi soffrire.
-Ti ho sognato- è l'unica cosa che riesco a dire. Lui rimane in silenzio e continua a fissarmi negli occhi in cerca di risposte.
-Non so perché l'ho fatto ok?-
-Ed ecco che ritorna la Victoria di sempre- dice Damiano.
-Cosa?!-
-Voglio che mi racconti il sogno- dice facendo una faccia talmente strana che scoppio a ridere.
-Cosa ridi?- chiede, anche lui ridacchiando.
-Tu- continuo a ridere non riesco a smettere. -La tua faccia..- non posso smettere di ridere.
-Smettila- dice Damiano sorridendo.
-Ok- dico e faccio un respiro profondo. -Proverò ad essere seria- continuo.
-Damiano, l'altra notte ho sognato me e Ethan..-
-E cosa centro io?- chiede senza lasciarmi finire di spiegare.
-Lasciami finire- dico seccata, allora Damiano fa un segno di scusa con la mano.
-Io e Ethan stavamo al mare, guardavamo il tramonto- prendo una pausa. -Poi mi volto e al posto di Ethan c'eri tu...- dalla sua espressione deduco che non sa cosa dire. Allora lo ribacio, a stampo.
-Io ti desidero- bisbiglio staccandomi da lui.
-Anch'io-

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