( F significa come "che sfortuna/poverinx")⚠maltratto, violenza, riferimento al suicidio
Pov Jimin
ero pronto per dirigermi a scuola come dieci minuti fa. dieci minuti nel quale ero rimasto fermo giusto dietro la porta aspettando che mia madre se ne andasse in camera sua o si distragga. ma no. rimaneva seduta nella maledetta sedia guardando la stupida televisione come se questa le parlasse di qualcosa di importante.
come se non fosse un altro metodo per domesticarci.
finalmente la mia pazienza arrivò al limite.
"perché non posso essere libero nemmeno in casa mia?"
esco dalla mia abitazione chiudendo la porta a chiave così che mia madre non possa entrare. e immediatamente al vedermi uscire lei si alza di fretta fermando i miei passi giusto quando stavo a punto di aprire la mia maledetta porta di uscita.
con una brutalità familiare il mio corpo si volta facendoci fronteggiare. mi osserva con i suoi occhi morti carenti di qualsiasi tipo di brillo. e apprezzo con disgusto come i suoi capelli cresciuti e maltrattati cadono sopra la sua faccia. o come i suoi vestiti cominciano a stargli più grandi del normale. i suoi bracci magri e ossa mi sostengono con tutte le forze che hanno afferrandosi con disperazione nella mia camicia.
bene. nessuno la obbliga a vivere. se vuole morire, perché non lo fa di una maledetta volta e lascia di dare noia alla mia vita? la mia camicia comincia a raggrinzirsi e quello comincia a irritarmi.
-dove vai?- mi domanda in un sussurro curioso lasciandomi annusare l'orribile alito a tabacco che aveva.
anch'io fumo. ma c'é una cosa che lei sembra non conoscere che è lavarsi i denti. sgradevole. completamente sgradevole.
-a scuola- gli rispondo con disinteresse. e lei lo nota che gli do risposte alle sue domande perché so che nello contrario non mi lascerà tranquillo
-senza lo zaino?- ritorna a domandare come se si trattasse di un interrogatorio di polizia.
-è giorno ricreativo obbligatorio- mi limito a rispondere con un sorriso storto in faccia.
e per lo sguardo orribile nei suoi occhi posso sapere quello che stava per succedere.
geniale. nuovamente dovevo avere uno dei suoi maledetti episodi. e nuovamente doveva impazzire davanti a me. e un'altra volta doveva sfogarsi con me.
-BUGIARDO- uno schiaffo che realizza che la pelle della mia guancia cominci a bruciare all'istante. -TE NE ANDRAI- urlava istericamente con la sua voce schifosa mentre scuote il mio corpo, che aveva preso per le braccia, come se fosse un pupazzo. il suo pupazzo -MI LASCERAI COME TUO PADRE- ripete la frase come dice tutte i giorni.
"per caso è colpa mia che quel codardo non ti abbia sopportato nemmeno un giorno in più?"
mi domando a me stesso mentre le parole di mio padre rimbombano un'altra volta nella mia testa
"sei pazza"
avvoglia che lo è.
con forza prendo le braccia di mia madre riuscendo che smetta di scuotere il mio corpo, come se si trattasse di un pupazzo di straccio.
-non mi rompere l'esistenza- è l'unica cosa che dico per poi finalmente uscire da mia casa.
già arrivavo tardi. non potevo arrivare tardi. volevo vedere Jeon. volevo vedere con quale tipo di sorriso falso mi sorrideva questa volta. volevo scoprire a quale tipo di divertimento si rifereva. ma soprattutto. volevo osservare il momento esatto nel quale la sua maschera di "ragazzo perfetto" cadeva.
si. definitivamente oggi sarà un giorno interessante.
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Minee au (kookmin)
FanfictionJeon Jungkook. adorato da tutti i maestri. il perfetto modelo da seguire. Park Jimin scoprirà che tutto è una bugia. e che dietro a tutta questa farsa si trovava Nochu, il miglior assassino assunto di tutta Corea -Sei con me? -fino alla fine Nochu ...