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⚠️Omicidio

Pov Jimini due poliziotti si avvicinavano a me con i suoi occhi curiosi osservandomi con diffidenza

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Pov Jimin
i due poliziotti si avvicinavano a me con i suoi occhi curiosi osservandomi con diffidenza. dannati bastardi. credono che hanno il mondo hai suoi piedi perché li chiamano "la legge" quando sono i primi ha fare una cazzata nello quale "sta bene".

-documenti- mi chiede una dei poliziotti con autorità causando che mi irriti eccessivamente.

-salve anche a lei- lo prendo in giro con un sorriso causando che tutte le sue fazioni si contraggano in arrabbiato.

-non stiamo giocando ragazzo. documenti- insiste il secondo poliziotto. dando un passo vicino a me con la intenzione di spaventarmi.

ma prima che si sentisse più superiore decido dare io un passo nella sua direzione causando che i nostri corpi rimangono solo a centimetri. posso osservare come i suoi occhi sono intimiditi per i miei mentre il suo compagno rimane statico al mio lato.

-che sta-

-e se non voglio darti il mio documento?- gli domando facendo evidente che sono incazzato.

bene. c'era qualcosa che non andava bene con me ultimamente. per qualche motivo già non mi risultava così facile nascondere la mia vera faccia, e questa usciva fuori con molta più facilità di prima. mi sentivo irritato. come se la mia pazienza finalmente fosse finita.

o forse...

forse semplicemente ho bisogno di vederlo. forse semplicemente ho bisogno che mi tocchi. forse solo ho bisogno di lui.

-ragazzo, mi stai sfidando?- mi domanda il dannato poliziotto che era il doppio della mia altezza e pesava minimo cinquanta chili in più che io.

mi avrebbero picchiato. ma, cosa si fa quando uno si stanca di contenersi costantemente?

cosa si fa quando hai vissuto stando zitto tutta la vita e ad un tratto senti che se stai zitto per un secondo in più ti usciranno i sottotitoli?

non appartengo a nessun luogo e nessun luogo mi appartiene.

"per fortuna lui non era il mio luogo"

-sei così imbecille che devo risponderti l'evidente?- gli domando prendendolo in giro.

uno delle sue braccia mi spinge lontano da lui facendomi cadere lievemente senza arrivare a buttarmi per terra. comincio a ridere al immaginare la forma nella quale mi colpirà a continuazione. bene. mi ero già stancato dei maledetti schiaffi.

lo osservo avvicinarsi a me. e giusto quando alzò la sua mano chiusa in un pugno il suono di una moto accelerando si fece presente.

"il suono del motore della moto solo significava una cosa per me"

per impulso giro la testa in direzione al suono dimenticandomi per completo della "minacciante" presenza del poliziotto davanti a me.

si avvicinava. si avvicinava ad una velocità incredibile. vestito completamente di nero. un casco copriva tutta la sua testa ma potevo giurare che si poteva intravedere un sorriso malizioso nella sua faccia.

passa per il mio lato facendo che una forte raffica di vento scuota tutto il mio corpo e nel processo colpisce un forte calcio al poliziotto che stava a punto di darmi uno schiaffo facendomi ridere prendendolo in giro.

"quel suono significava una sola cosa per entrambi"

pigia il freno della ruota di dietro riuscendo che la moto giri appuntando nella mia direzione facendo un suono a ruote bruciate che fece eco in tutta la strada completamente vuota.

e nemmeno ha dovuto parlare. sono corso al suo lato salendo in un solo movimento nella moto completamente nera.

-MANI IN ALTO!- gridò il poliziotto che mi aveva parlato per primo causando che una risata scappi dal corpo di nochu.

mente mi mettevo il casco ho potuto osservare come il mio "eroe" faceva uscire una arma dalla sua giacca e appuntava al poliziotto. potevo osservare con divertimento come quel coraggio che aveva un secondo fa scorreva a dargli luogo al incredibile terrore che aveva giusto adesso in faccia.

-ti hanno toccato?- mi domanda con la sua pistola appuntando a entrambi poliziotti.

sorrisi. perché sapevo quello che stava a punto di succedere. so alla perfezione che la vita di quelle due persone erano appese nelle mie dita. e quella sensazione di potere rincorreva tutto il mio corpo causandomi un sentimento di euforia emozionante.

-lui no- gli dico segnalando al poliziotto che ci appuntava con la sua arma ma i suoi occhi dimostravano lo spaventati che stava -lui si- aggiungo segnalando al poliziotto al quale Nochu gli aveva dato un calcio così forte che fu capace di tirarlo per terra.

-che ti ha fatto?- mi domanda con la sua voce ferma e intimidante causando che morda le mie labbra sotto il casco di protezione e abbracci ancora più forte la sua vite.

-mi ha spinto e quasi mi da uno schiaffo- e non ho dovuto dire più nient'altro.

il grilletto era stato nuovamente premuto. e nuovamente un cadavere con un buco in fronte giaceva davanti a me.

-ti succederà la stessa cosa se ti permetti a appuntarci con la tua maledetta pistola un secondo in più- minaccia al poliziotto che immediatamente abbassa la sua pistola per terra con una paura palpabile.

e senza formulare nemmeno una parola in più accelera la moto nascondendosi tra le strade della città.

non avevo idea di dove andavamo. non mi importava nello minimo. perché assolutamente tutto stava sparendo. gli edifici. le auto. le luci. le strade. tutto era sfocato. tutto spariva meno lui. e questo istante è perfetto.

chiudo i miei occhi. lascio il suo corpo alzando le mie braccia in aria. lui segue schivando i pochi veicoli che compartivano la strada con noi. arriviamo ad un tunel nel quale assolutamente tutto si spengeva.

"attraversare quel tunel è stato come nascere di nuovo. perché lì o cominciato la mia vita. tutto si è riunito in un solo istante e esplose"

sento la velocità nella quale andiamo, riuscendo che un sentimento di emozione mi invada per completo. il vento colpendo senza pietà il mio corpo mi faceva sapere che era reale. che stava succedendo. e l'unico suono coerente che le mie orecchie riuscivano a distinguere era il motore della motocicletta accelerando ogni volta di più e di più. e l'unico che ero capace di sentire era il calore che il suo corpo mi dava.

eravamo lui e io contro tutti gli altri.

"quel suono solo significava una cosa. significava che eravamo liberi"

 significava che eravamo liberi"

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