vii

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Pov Nochu

10:53 am, potevo osservare come il tempo scorreva dalle mie mani come se si trattasse di piccoli grani di sabbia.

-non vedo il divertimento Jeon- ascolto jimin sussurrare mentre osservava con attenzione la mensola dei libri nel officina del direttore.

-ci siamo quasi Jimin- mi limito a rispondere con tutta la mia concentrazione messa in hackerare la cartella dove stava il file che avevo bisogno. avevo fortuna che il direttore avesse la sicurezza di merda. ma anche solo un errore poteva costarmi il lavoro.

-sai Jeon. non so se sei idiota o semplicemente sei troppo sicuro di te stesso. come se avessi fatto cento volte questo. come se pensassi che niente ti può uscire male- lo ascolto dire. la sua voce la ascolto cosi vicina al mio corpo che fa che tutti i miei movimenti frenassero ed alzo lo sguardo trovandolo inclinato sopra la scrivania con la sua faccia appoggiata sopra la sua mano.

i suoi occhi posti sopra di me come se si trattassero di lame. il suo corpo leggermente inclinato nella mia direzione riuscendo cosi che possa guardarlo completamente, pur non avendo tempo per quello, per lo meno non adesso. un sorriso di divertimento incarnato nel suo viso.

-che?- gli domando senza riuscire a dargli significato alle sue parole.

-Jeon. non so cosa stai facendo nel computer ma quella telecamera registra assolutamente tutto- indica segnalando con il suo dito in direzione alla scrivania dei libri dietro di me.

immediatamente mi giro osservando la piccola luce rossa che lampeggiava tra i libri. merda. avevo bisogno di disfarmi di quello.

ma Jimin poteva sospettare. o detto meglio già sospettava.

dovrei ucciderlo? il direttore apparirà il qualsiasi momento. l'orologio marcava le 11:17. non ho tempo. semplicemente non c'è l'ho.

osservo Jimin ancora inclinato sopra la scrivania. mille pensieri si incrociano nella mia testa. con una mano sostengo la pistola nascosta sotto i miei vestiti. è l'unico testimone. sa troppo.

"abbi fiducia"

-ho bisogno che te ne vada Jimin. il divertimento te la devo per un altro giorno. e se fosse possibile che sia nel mio letto- gli dico per poi dirigermi da lui, per poi prenderlo per la vita e farlo uscire dal ufficio del direttore.

"non farmi pentire Jimin"

ripeto nella mia testa come se il ragazzo possa essere capace di ascoltare i miei pensieri.

nuovamente mi dirigo al computer. e finalmente riesco a estrarre il file nella mia chiavetta per poi finalmente eliminarlo da tutte le copie del computer del direttore. come se il file non fosse mai esistito.

la porta si apre e osservo il direttore entrare arrabbiato.

-che sta facendo con il mio computer Jeon?-

"era ora"

"era ora"

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Pov Jungkook

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Pov Jungkook

-chi sei?- mi domanda il direttore con le mani in aria. potevo sentire il suo terrore in ogni parte del suo essere, riuscendo che una sorrisa appari nella mia faccia.

"sono il tuo mietitore personale caro animale domestico"

-diciamo che il mio cliente non è molto felice con i file che stavano nel tuo computer- gli rispondo con la mia pistola caricata ed il silenziatore messo indicando nella sua direzione

come se gli avessi detto lo peggiore corse verso l'oggetto trattando di farlo funzionare. impossibile. gli ho installato cosi tanti virus che non si può far uscire nemmeno una sola goccia di informazioni in essa, adesso, spazzatura.

-è questa una minaccia?- domandò facendomi ridere divertito. che stupido ingenuo.

-io non pagherei mezzo milioni di dollari per una minaccia signor direttore-

e giusto quando quelle parole uscirono dalla mia bocca. tutte le espressioni della sua faccia si incontrarono con puro terrore. sapeva che stava per morire. sapeva che stava vedendo la morte negli occhi ogni momento che mi vedeva. lo aveva scoperto.

ma la vita è uno scherzo così crudele. che un solo terrore possa costarti molto o darti molto. non si sa mai il vero risultato delle tue azioni. mai. infatti quando vi la porta aprirsi il mio corpo si paralizzò.

avevo dimenticato di chiudere la porta. e adesso un curioso e interessante ragazzo carino di capelli biondi mi osservava con curiosità palpabile.

-CHIAMA LA POLIZIA, ADESSO- gridò il direttore pensando che si fosse salvato. credendomi incapace di uccidere il ragazzo.

ma per sorpresa di tutti nella abitazione. Jimin finì di entrare nella sala chiudendo la porta con assi dietro di lui. il suo sguardo fisso nella mia pistola che in nessun momento aveva lasciato di mirare al direttore pronto per ucciderlo in qualsiasi momento.

-cosa aspetti? spara Jeon-

"definitivamente siamo uguali Jimin"

Minee au (kookmin)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora