Venerdì - seconda parte

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"Allora? Mi vuoi dare delle spiegazioni?" chiese Jeff sbuffando.

Non appena Harry aprì bocca, il manager lo interruppe,

"Mi hai fatto prendere un aereo nel bel mezzo della notte, queste spiegazioni dovranno essere parecchio soddisfacenti".

"Il fatto è che tu non mi ascolti mai" disse Harry tutto d'un fiato per paura di venire interrotto nuovamente, "non mi ascolti mai e io non ce la faccio più. Ti ho scelto come manager perchè eri mio amico e pensavo sarebbe stato più facile lavorare in questo modo. Dopo Simon, intendo. E all'inizio lo è stato, mi hai assecondato - anche se ogni tanto ti facevo richieste troppo esagerate e magari rischiose -, ma con il secondo album è diventato tutto più difficile. Sono aumentati gli stunt, non mi hai fatto registrare metà delle canzoni che avevo scritto, non-"

"Okay, basta così. Stai dicendo un sacco di stronzate, Harry"

"No, lasciami finire. Ti ricordi quando ti chiesi per la prima volte di lavorare per me? Avevo appena lasciato Louis. Ero così euforico per la carriera da solista, al contrario di lui. Lo avevo lasciato in malo modo, poi ti avevo chiesto di diventare il mio manager e un mese dopo eravamo a Los Angeles tutti felici e contenti. Poi dopo sono iniziati i miei... i miei momenti. Quando non uscivo di casa per settimane. Ti dicevo che era perchè avevo trovato l'ispirazione per le canzoni e che quindi non volevo essere disturbato in nessun modo. Ecco, quella era solo una parte di verità. L'ispirazione era Louis. Io sono stato giornate intere steso a letto al buio a sentirmi in colpa per ciò che avevo fatto, per la mia decisone estremamente avventata. Ma ormai era tardi per tornare indietro. Quindi ho semplicemento scritto delle canzoni per lui. Poi il successo immenso e inaspettato. E quindi mi sono detto che magari non avevo fatto la scelta sbagliata, magari era quella la mia strada. Magari, la band e tutto che era accaduto in quegli anni era solo una preparazione per la mia carriera da solista. Poi sono passati altri mesi, l'euforia del primo album è sparita e io sono ripiombato nel vuoto. Te lo ricordi, sì? Ti ricordi che ti ho detto come stavano le cose e tu mi hai detto di non fare stronzate, di non prendere nessun aereo, di non chiamarlo! E io ti ho ascoltato, perchè pensavo fossi mio amico e volessi il meglio per me!".

Harry si interruppe per un attimo, era sull'orlo delle lacrime, ma non voleva piangere davantia Jeff, non voleva dargli questa soddisfazione.

"Non l'ho chiamato" riprese, una volta calmatosi. "Ho eliminato il suo numero dalla rubrica per non rischiare di chiamarlo. Poi però le cose sono comunque peggiorate perchè hai scartato un sacco di canzoni perchè avevi capito che erano per lui. Ti ricordi cosa mi hai detto, vero? Devi smettere di pensare a quello lì, queste canzoni sono tutte uguali. Ormai la tua vita è qui, fatti passare questa cotta. Questa cotta!"

Harry si fermò di nuovo, questa volta per ridere istericamente nascondendo il viso tra le mani.

"Io sono stato zitto e ho fatto quello che mi hai detto. Ho cercato di farmela passare, ma è impossibile dimenticare certe emozioni. Tu non hai idea di cosa siamo stati, Louis ed io. Non ne hai la minima idea. E io mi sono stancato di fare le cose di nascosto. Jeff, mi dispiace per come mi sono comportato, davvero. Però il fatto è questo: io voglio restare con lui. Se lo accetti, possiamo continuare a lavorare insieme, se no, mi dispiace, ma le nostre strade si separano qui".

Harry si era finalmente sfogato. Si sentiva infinitamente più leggero.

"Non so cosa dire. Come sempre, quando c'è di mezzo Louis ti ammattisci e non riesci più a ragionare. Poi ora che siete stati insieme per cinque giorni di fila, apriti cielo! Sei irrecuperabile. Ma poi, vogliamo parlare del concerto?! Ti rendi conto di quello che hai fatto? Ci ho messo anni per farti diventare Harry Styles e ora sarai di nuovo 'il ragazzo che sei anni fa cantava in quella band'" urlò Jeff.

Come so far from Princess Park || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora