𝖧𝗈𝗍 𝖺𝗌 𝖧𝖾𝗅𝗅 - 𝖭𝗈𝗆𝗂𝗇

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~ Jaemin ~

l'inferno.
amavo l'inferno.
amavo quell'atmosfera calda.
amavo le urla delle anime dannate.
amavo il sentire il dolore sulla mia pelle.
amavo l'impazzire fino allo sfinimento.
e amavo il sesso.

il sesso, qui all'inferno, era pane quotidiano.
non c'erano distinzioni tra uomo e donna, tutti facevano sesso con chi avevano voglia.
lo si faceva ovunque, giravi l'angolo e subito vedevi una coppia o, in alcuni casi, un gruppo che si univano nell'atto.

personalmente, il sesso con un uomo è il migliore.
loro sono come animali e quando si ritrovano a essere dannati a vita diventano delle vere e proprie belve, senza ritegno e malate di corpi da congiungere al proprio.
mi sale l'eccitazione solamente a pensarci.

parlando di eccitazione.
il nuovo arrivato è veramente un bel bocconcino.
cosa dico bocconcino?
è un pasto completo.

peccato che sia un angelo, o meglio, era un angelo e conserva ancora quell'anima da innocentino.
non si sa per quale motivo dal paradiso sia sprofondato direttamente qui, negli inferi.
voci di corridoio dicono che per aiutare un suo amico abbia picchiato qualcuno e allora Dio l'ha punito per l'uso della violenza.
che cazzata.

il paradiso non aveva minimamente senso, con tutte quelle regole.
molto meglio stare qui, abbiamo persino Lil Nas X che fa pole dance davanti a Satana in persona.

parlando del diavolo, eccolo lì.
da solo, in un angolino, che leggeva proprio come farebbe un angelo.
con un ghigno sul viso andai da lui, questa era la mia occasione.

"hei zuccherino" gli sussurrai nell'orecchio appena gli fui accanto.
il ragazzo sussultò per la mia improvvisata.
"Jaemin...sei tu..." rispose altamente infastidito.
ma non me ne curai e sfoggiai uno dei miei migliori sorrisi "in carne e ossa zuccherino"
"ti ho detto mille volte di non chiamarmi così e levami quelle manacce di dosso!" disse riferendosi alle mie mani sul suo petto.

alzai gli occhi al cielo.
certo che era proprio antipatico ma fa niente, ciò lo rendeva ancora più sexy.

"e come ti dovrei chiamare? mio?" dissi sedendomi a cavalcioni sopra di lui.
immediatamente divenne rosso come la lava.
bingo!
mi sarebbe bastato solamente avvicinarmi un po' di più, strusciare il mio bel sederino sulla sua intimità e, finalmente, sarebbe stato mio.

se non fosse che, non so come, mi ritrovai scaraventato per terra.
"non voglio nessun soprannome! chiamami Jeno e basta, anzi, non chiamarmi proprio! non voglio avere niente a che fare con te!"
mi alzai, tolsi un po' di sporcizia dai pantaloni e mi passai una mano tra i capelli.
"zucc- volevo dire Jeno, è impossibile scampare dalle persone ma, soprattutto, è impossibile scamparci se si è qui..." e ghignai mostrando i miei canini.

"io non appartengo a questo posto!" sbraitò lui lanciando il libro che stava leggendo per aria.
immediatamente scoppiai a ridere, era proprio uno sciocco.

"oh piccolo angioletto, sei solamente un povero illuso" mi misi dietro di lui e gli accarezzai le ali fino al far arrivare le mani alle sue spalle.

"lasciate ogni speranza voi che entrate...." gli sussurrai nell'orecchio per poi morderglielo e smaterializzarmi prima di scatenare la sua rabbia.

***

"okay, credo che possiamo concludere la riunione di oggi" disse Jaehyun, il segretario di Lucifero.
"ah Jeno, non credevo che potessi essere così tanto d'aiuto soprattutto sul come torturare le anime" aggiunse con una leggera risata.

"mai sottovalutare un angelo" si intromise Taeyong che gli mise le mani sul petto del ragazzo in questione.

subito mi irritai.
come cazzo si permetteva di toccarlo?
anche i muri di questo posto sapevano perfettamente che l'ho puntato sin dal suo arrivo qui.

𝖫𝗈𝗏𝖾 𝖳𝖺𝗅𝗄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora