Due • Litigi tra innamorati

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N.B.

I pensieri che saranno scritti -in questo modo- stanno a indicare un pensiero cancellato o meglio un pensiero che la protagonista non vuole seguire o ascoltare. Purtroppo su Wattpad non è presente questa opzione, dunque bisogna arrangiarsi così :)

Buona lettura 🤍



Buona lettura 🤍

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KAREN'S POV


Dopo che Doron mi aveva informata della presenza dei suoi migliori amici al piano di sotto, pensavo che la giornata non si sarebbe potuta articolare peggio.

Dopotutto era stato un risveglio teso, no? Non mi sarei mai aspettata, invece, di incontrare quella figlia di papà che era la sua migliore amica, oltretutto causa del dolore che provavo al braccio.

Cercai di contenere la mia rabbia e non darle addosso, nonostante la voglia fosse molta, molto più del solito. Avevo utilizzato tutte le forze di cui ero in possesso, dato che quella mattina avevo già discusso con Calvin, Azakel e l'altra ragazza, non mantenendo la promessa che avevo fatto prima a Doron.

Avevo deciso di non essere una fidanzata che infrangesse le promesse, così, dopo la rivelazione di quella faccia di bronzo di Meryl, andai in bagno a mettere il braccio sotto l'acqua fredda. Ron si era proposto per accompagnarmi, ma io avevo declinato l'offerta, altrimenti non sarei riuscita a controllarmi.

Arrivata in bagno mi chiusi la porta alle spalle e quasi urlai quando l'acqua gelida venne incontro al mio braccio. Lo accarezzai con cura, fortunatamente non era niente di grave, soprattutto perché a Starbuck il caffè non era così caldo. Avevo sicuramente un'ustione di primo grado, ma con l'acqua fredda il dolore e il prurito sparirono.

Tirai un sospiro di sollievo.

Non potevo permettermi di andare in ospedale e pagare le cure, né tantomeno le avrei fatte pagare a Doron. Non avevo tempo da perdere.

Dopo qualche minuto che mi trovavo in bagno, entrò una donna con una valigetta medica tra le mani.

«È lei la ragazza a cui è caduto il caffè addosso?», domandò con aria gentile. Aveva un'età che si aggirava tra i quaranta e i cinquanta anni, questo lo dedussi dalle rughe presenti sulla fronte e i capelli leggermente brizzolati.

«Purtroppo», risposi, facendo spallucce.

«Mi hanno mandata a bendarle il braccio». Poggiò la valigetta sopra il davanzale del lavandino e si legò i capelli.

Mi avvicinai. «Non è grave, non penso serva».

«Mi dia il braccio». La ascoltai e glielo porsi.

«Fortunatamente il caffè non era bollente, altrimenti sarebbe dovuta andare in ospedale. È un'ustione di primo grado, potrà andare in farmacia a comprare il Biafine, per reidratare la pelle e alleviare il dolore».

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