Sette • Antidoto e veleno

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⚠️Trigger warning

Attenzione, in questo capitolo si fanno riferimenti ad attacchi di panico con nomina di farmaci per la gestione. Se soffri di attacchi di panico, per favore, prendi atto di ciò. Se ne hai la possibilità economica parlane con uno specialista del settore, altrimenti rivolgiti al consultorio. Mi rendo conto che è difficile aprirsi con qualcuno che non ha vissuto quello che hai vissuto tu, ma tutto andrà meglio dopo averne parlato. Non usare farmaci senza prescrizione e senza un aiuto da uno psicoterapeuta, abbi cura e rispetto di te. 🤍
Se soffri di attacchi di panico e non te la senti di leggere questo capitolo, scrivimi in Direct su Instagram (hirokolascrittrice) e ti spiego ciò che accade in questo capitolo con un piccolo riassunto.





 🤍Se soffri di attacchi di panico e non te la senti di leggere questo capitolo, scrivimi in Direct su Instagram (hirokolascrittrice) e ti spiego ciò che accade in questo capitolo con un piccolo riassunto

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DORON'S POV






Blu.

    Era blu.

    Avevo fissato la nostra chat per giorni. Ogni volta che la vedevo nei corridoio mi ritornava in mente quel maledetto messaggio e il suo significato.

    Quando lo avevo inviato mi ero sentito un bambino. Lo avevo scritto e cancellato una cosa come un miliardo di volte. Non mi aspettavo che mi rispondesse, io probabilmente non lo avrei fatto, invece la risposta arrivò subito.

    Erano passate già due settimane da quella sera, nello spogliatoio della palestra. Le immagini di lei che mi urlava contro si ripetevano in loop nella mia mente.

    «Per quanto ancora avevi intenzione di fare finta di niente?».

    «Te la sei scopata».

    «Chi? Hai davvero tutto questo coraggio? Parlo di quella cazzo di biondina che ti gira intorno da anni. Di quella che tu mi avevi giurato non fosse un problema, che non ci sarebbe stato mai nulla tra di voi. Eppure senza il minimo rimorso te la sei scopata».

    «Nessun Kar. Per te non sono più nulla. Elimina il mio numero dalla tua rubrica, fai quello che vuoi dei miei vestiti in casa tua: abbiamo chiuso, Doron».

    «E non avevi intenzione di dirmelo? Dovevo essere io a scoprirlo?».

    «Addio Doron».

    Ero stato un gran coglione a non dirglielo subito. Azakel e Calvin mi avevano detto che non era un problema dirglielo, non eravamo fidanzati quando avvenne all'epoca, quindi non lo feci. Il rimorso, però, ce l'avevo avuto eccome.

    Non le avevo scritto per mesi, per paura di allontanarla ancora di più se le avessi detto la verità. Dopo il giorno del mio compleanno, sei mesi prima, quando avevamo chiuso i ponti, avevo trovato rifugio in Meryl.

    Mi resi conto solo dopo di aver fatto una doppia cazzata: avevo usato la mia migliore amica per proteggermi dal dolore che mi aveva inflitto la mia ragazza e, così facendo, lo avevo procurato a entrambe.

BADDove le storie prendono vita. Scoprilo ora