"...peccato non averti incontrato prima..."Il suono del cicalino fu appena udibile nella confusione della taverna. A spintonate, cercai di liberarmi dall'assembramento che caratterizzava l'ingresso e notai quasi immediatamente chi cercavo.
Subito di fianco, seduto davanti al bancone, il ragazzo giocherellava con le dita, facendole scorrere lungo i lineamenti del legno. Con educazione, cercava di tenere libero lo sgabello alla sua destra. Proprio mentre lo avvicinava a se per reclamarlo definitivamente, notò che mi stavo avvicinando a lui.
"Hey Andrew."
"Ah Giselle." Si alzò agitando la mano e indicando lo spazio in cui fino a un istante prima si trovava lo sgabello che aveva riservato per me. Alzarsi non fu molto saggio dato che anche il suo venne preso da un altro. "Hey, erano miei!"
Mi scappò una risata. Le circostanze che mi avevano portato a incontrare Andrew Owlet, uno dei prefetti dei Corvonero, erano state bizzarre. Proprio nell'istante in cui stavo testando la mia pozione, lui era entrato nel bagno dei prefetti. Per un primo momento fui irritata, la mia euforia era stata stroncata nel climax del mio esperimento. Ma il viso confuso e preoccupato del ragazzo mi costrinse a compatirlo. Entrare in bagno e trovare una ragazza che sta ridendo da sola e che sta per versare un intruglio nella vasca comune deve essere stato uno shock. Magari deve aver pensato che avrei voluto avvelenare tutti i prefetti.
Rigirai tra le mani la fialetta, cacciando quel pensiero. No, non poteva esserci nulla di più distante dalla realtà, ed era il momento di dimostrarlo.Mi avvicinai al bancone e mi accostai a lui, così che potesse sentirmi in mezzo al chiasso.
«Ti ho fatto aspettare molto?»«Ma no!»Esclamò mentre si passò la mano sui capelli corvini, scompigliati dal continuo voltarsi per tentare di trovar i ladri di sgabelli. «Sono qui da poco anche io.»
Sapevo che mentiva. Non fu il suo sorriso benevolo a suggeremmo quanto il fatto che fosse riuscito a sedersi e a tenere libero un posto in più. Evitai di farglielo notare e lasciai che ordinasse due burrobirre.
Appena arrivarono, alzò il boccale come per brindare.
«Dunque,» cominciò «come d'accordo, io ti offro questa burrobirra.» e fece scontrare delicatamente il vetro del suo boccale con il mio «Ora è il tuo turno di soddisfare il patto con le tue spiegazioni.» I suoi occhi gialli brillavano nel suo sguardo curioso.Un sorriso mi scappò. Fino al giorno prima quegli stessi occhi mi fissavano con diffidenza, quasi disprezzo. Devo averlo spaventato in quel bagno. Ora mi guardava molto diversamente, mi aveva già perdonato senza neanche sapere la storia completa. Strinsi di nuovo la fialetta che avevo in mano. Mi sarei guadagnata il suo perdono in maniera onesta.
«Bene» appoggiai entrambe le mani sul bancone e espirai prima di cominciare. «Partiamo dal presupposto che non stavo cercando di avvelenare nessuno.»
Un suo debole cenno, accompagnato da una risata soffocata, mi spinse a continuare senza preoccuparmi ancora.
«Mi piace pozioni. Beh, vado matta per pozioni. E mi piace sviluppare le mie, uniche nel loro genere. Almeno ci provo. Di solito tutti i miei esperimenti si svolgono all'aperto o nel laboratorio, ma» e mostrai finalmente la fialetta «questa necessitava di un ambiente un po' diverso.»
Lasciai che la prendesse in mano e la rigirasse. Un etichetta in lettere maiuscole e ben chiare leggeva "Aqua sentientis".
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Mirror mine - Draco Malfoy
FanficGiselle e Draco non si sono mai rivolti la parola, se non per aggredirsi a vicenda. Lei si lascia guidare dalla razionalità verso il suo futuro, lui è impegnato in una misteriosa ricerca. I loro ruoli da prefetti li porteranno a frequentarsi più di...