~Primo anno~ 1. Primi incontri

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Ci troviamo a casa Potter, precisamente al secondo piano nella seconda stanza a sinistra. La stanza è decorata con una carta da parati rosa antico e i mobili sono di un bianco candido interrotto a tratti da fiori di ciliegio disegnati che richiamavano il colore della carta da parati. Sul pavimento fatto di parquet chiaro si trovava un tappeto anch'esso rosa e bianco e dalla finestra si intravedeva il meraviglioso giardino dei Potter. Sul lato destro della stanza si estendeva un meraviglioso letto con delle lenzuola dello stesso colore dei mobili, all'interno di quel letto si trovava lei. Elizabeth Potter, o come lei preferisce semplicemente Beth, era la figlia minore dei coniugi Potter. Aveva degli occhi di un marrone simile a quello del legno e un nasino a patata che rendeva il tutto più grazioso. A incorniciare il tutto c'era quell'immensa distesa di capelli castani. Chiunque l'avesse vista avrebbe pensato che quella ragazzina fosse la reincarnazione dell'autunno. Al compimento dei suoi 11 anni, il 30 marzo, aveva ricevuto la sua lettera di ammissione alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, scuola frequentata da suo fratello maggiore James già dall'anno prima.
Beth e James erano la definizione di diversità.
James Potter, come sua madre, era estroverso, divertente, empatico e altruista, ma anche infantile, egocentrico e un po' arrogante, come una sua certa compagna di scuola non mancava mai di ricordargli.
Beth invece era più simile a suo padre, introversa, riservata, ansiosa e soprattutto appassionata allo studio e alla lettura, cose che suo fratello non avrebbe apprezzato nemmeno sotto cruciatus.
Ma ora torniamo a quella dolce stanzetta e alla sua padrona.

"BETH SVEGLIATI PORCO GODRIC!" suo fratello le urlò dalla sua camera che si trovava proprio accanto a quella di Beth.

"COSA VUOI!?" gli urlò lei in risposta rigirandosi tra le lenzuola.

"SIAMO IN RITARDO! OGGI È IL PRIMO SETTEMBRE" Beth sembrava essersi completamente dimenticata del suo primo giorno ad Hogwarts infatti non appena udì quelle parole si buttò letteralmente giù dal letto nella speranza di non aver fatto troppo tardi. Prese i primi vestiti che trovò a portata di mano, una t-shirt rossa con una scritta in nero e un paio di jeans scuri, e prese le scarpe, delle converse nere, cercando di infilarle scendendo le scale ma si rivelò una pessima idea, infatti dovette fermarsi dopo un paio di gradini per metterle a dovere. Corse di sotto salutando tutta la sua famiglia con un "buongiorno" generale e prendendo un toast con la marmellata per poi sfrecciare di sopra a finire di preparare il suo baule aggiungendo le ultime cose. Dopo aver aggiunto al bagaglio già carico di roba anche gli ultimi libri, Beth, aiutata da suo padre, caricò il baule in macchina e tutta la famiglia si diresse verso la stazione di King's Cross per arrivare al binario 9 ¾.

"Eccoci arrivati, James vai prima tu" disse la madre dei due ragazzi e il primogenito dei Potter attraverso la barriera tra il binario nove e dieci e sparì lasciando Beth incredula con la bocca spalancata in una O perfetta.

"Adesso tocca a te Beth, andiamo insieme" la incoraggia suo padre tenendo con una mano il carrello e con l'altra la spalla di Beth. Attraversata la barriera l'espressione di Beth mutò dallo stupore alla meraviglia e la ragazzina si perse per qualche secondo ad ammirare la maestosità dell'Hogwarts Express.

"Vieni sorellina andiamo i miei amici ci stanno già aspettando nel vagone." le dice suo fratello prendendola per mano. I signori Potter salutano i propri figli facendo particolare attenzione a raccomandare a James di non cacciarsi in troppi guai.

"Andiamo, ti faccio conoscere i malandrini!" James sembra entusiasta di far conoscere a sua sorella i suoi migliori amici e non sembra l'unico. Infatti anche Beth non vede l'ora di vedere dal vivo le persone di cui suo fratello le ha parlato per tutta l'estate.

"BEN RITROVATI MIEI CARI MALANDRINI" urla James aprendo di scatto la porta di uno scompartimento.

"Godric James, non puoi già iniziare ad urlare! Ci siamo appena rivisti!" si lamenta un ragazzino della stessa età del maggiore dei Potter. Aveva dei capelli castano chiaro e il viso cosparso di cicatrici di varie grandezze.

The unreachable redhead Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora