I can love you in the dark.|| DracoXReader

Hogwarts

Il giorno in cui mi arrivò la lettera per il trasferimento ad Hogwarts ero così terribilmente felice e nervosa allo stesso tempo. Dopo aver trascorso i primi cinque anni all'accademia di magia di Beauxbatons, lontana da Hermione, la mia richiesta era stata finalmente accettata. A dire il vero dovetti aspettare per più di un anno. Non pensavo mi avrebbero mai richiamata e quando avevo richiesto il trasferimento ero fuori di me e mi sentivo dannatamente sola. Qualsiasi cosa pur di lasciare l'inferno di Beauxbatons e passare più tempo con mia sorella.

Ero cresciuta con Hermione che mi considerava una sorella minore, riservandomi le cure e l'affetto più desiderabili, seppur ogni tanto avessimo delle incomprensioni e piccoli bisticci, ma mai abbastanza duraturi da allontanarci. 

Non sarò mai abbastanza grata ai Granger e soprattutto Hermione, per avermi accolta come una di famiglia quando quel giorno mi trovarono ancora in fasce e urlante sotto una coltre di neve, in quella giornata d'inverno.

Due estati fa avevo conosciuto Harry e Ron, i migliori amici di Hermione praticamente da quando era entrata ad Howarts, e sapevo che loro fossero considerati il leggendario golden trio.

Faceva parte del nostro patto, era una nostra tradizione raccontarci nei periodi di vacanza tutti gli eventi più salienti delle nostre vicende scolastiche e talvolta quando si trattava di situazioni davvero uniche – ad esempio quando i tre migliori amici avevano trovato il diario di Tom Riddle o avevano usato il giratempo o quando vincevano le partite di quidditch, oppure situazioni ancora più esilaranti come quando Hermione mi raccontò che un ragazzo, che lei stessa odiava, era stato trasformato in un furetto, davanti all'intera scuola, proprio da un professore – ce le scrivevamo il giorno stesso. 

Sapevo che Hogwarts fosse una scuola speciale e che tutti i maghi più potenti fossero stati educati proprio lì, per questo non facevo altro che invidiare il tempo che mia sorella vi trascorreva , ma adesso era il mio momento.

Preparai le valigie la sera prima con una tremenda eccitazione che mi scorreva nelle vene. Non vedevo l'ora di rivedere mia sorella ed i suoi amici e di entrare nella famigerata scuola. Quella notte non riuscii a dormire, tanto fremevo per l'agitazione. 

Mi svegliai, indossai i primi abiti che mi vennero in mente, pentendomi di non averli preparati prima come avrebbe fatto meticolosamente Hermione, ed uscii di corsa perché ero in ritardo. Una delle mie qualità.

Scesi di corsa le scale, presi la valigia ed aprii la porta ma non prima di aver ricevuto un discorso di incoraggiamento e un bacio sulla fronte dai genitori di Hermione. Non erano ancora del tutto convinti del percorso che avevamo intrapreso per diventare streghe, ma si erano pressoché rassegnati alle nostre decisioni, ed erano finalmente felici di saperci l'una al fianco dell'altra.

Baciai entrambi sulle guance, li consideravo davvero i miei genitori, gli unici che avessi mai avuto e che mi avevano salvata, senza chiedere mai nulla in cambio.

<<Su sbrigati y/n, sei già così in ritardo!>> disse mia madre dopo i numerosi abbracci che ci eravamo scambiati. Mi conosceva bene, sapeva che anche se amassi l'idea di andare ad Hogwarts, stavo trattenendo le lacrime per la nostalgia. Dovevo essere spronata e così fece. Gli concessi un ultimo sguardo e mi avviai al binario 9  ¾. Presi un grosso respiro e corsi per attraversare il muro che, con mio grande sollievo, mi portò alla fermata dell'Hogwarts Express che era già in partenza.

Ci saltai dentro all'istante mentre stava già iniziando a muoversi, un minuto in più e l'avrei perso. Cercai uno scompartimento libero e fui grata di essere partita un paio di giorni dopo dalla data di inizio lezioni, così il treno era quasi del tutto libero. La lettera probabilmente mi era stata recapitata in ritardo o era stata una decisione del preside dell'ultimo minuto, ma in quel momento era l'ultimo dei miei pensieri.